LE PAROLE DI LANDINI E FURLAN

Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno tenuto una conferenza stampa per fare il punto in vista degli appuntamenti con il Governo di venerdì sul fisco e del 27 gennaio sulla riforma pensioni. “Siamo contenti di andare alla trattativa con la volontà di trovare soluzioni che producano un vero cambiamento a partire dal lavoro. Se il governo vorrà affrontare i problemi insieme a noi, sappia che ha di fronte interlocutori pronti al dialogo e al confronto. Ma non può pensare di discutere con noi e nel frattempo avere altri luoghi di confronto”, ha detto il Segretario della Cgil, stando a quanto riportato dal sito di Rassegna sindacale. “In questi giorni vediamo sbizzarrirsi un sacco di esperti che parlano di numeri, di quota 100, 102 eccetera, non va bene. Il tavolo con il governo deve essere serio”, ha aggiunto Furlan, secondo cui “se banalizziamo tutto dando un po’ di numeri, vuol dire che ancora una volta non abbiamo capito le priorità”. Dai sindacati è arrivata anche la richiesta di benefici, dal taglio del cuneo fiscale, anche per i pensionati.



TRIDICO E I NUMERI SU QUOTA 100

Durante un’audizione presso la commissione parlamentare sugli enti gestori, Pasquale Tridico, come riporta Askanews, ha detto che “nel 2019 abbiamo pagato 150mila pensioni di quota 100”, evidenziando che “quota 100 non ha avuto un impatto negativo sull’occupazione. Gli effetti sul mercato del lavoro sono lievemente positivi”. Il dato è quindi riferito alle pensioni liquidate e non alle domande presentate. Il Presidente dell’Inps ha aggiunto che l’importo medio mensile di queste pensioni è pari a 1.983 euro, con un’oscillazione tra i 1.400 euro medi per gli autonomi, e i 2.100 circa per i dipendenti. I percettori sono principalmente uomini. Intanto Elsa Fornero si schiera contro la proposta sindacale di riforma pensioni, spiegando, come riporta Repubblica, che “non è sostenibile mandare in modo generalizzato in pensione le persone a 62 anni”. “Gli italiani dovrebbero ribellarsi a queste proposte per il bene dei loro figli e nipoti”, ha sottolineato l’ex ministra del Lavoro, secondo cui “la priorità è costruire un sistema equo e sostenibile”.



RIFORMA PENSIONI, LA MINA SUI CONTI

Sembra che alla fine del 2021 si prefigurerà per il sistema pensionistico italiano una sorta di “mina”, come la definisce Il Sole 24 Ore, parlando della fine degli effetti di alcune misure di riforma pensioni varate dal Governo Conte-1 e lasciate intatte dal Conte-2. Il riferimento è non solo alla fine della sperimentazione di Quota 100, che comunque costerà meno di quanto inizialmente previsto, ma anche della scadenza del blocco parziale delle indicizzazioni sulle pensioni, che in parte l’attuale esecutivo ha “corretto”, ampliando l’area degli assegni con rivalutazione piena. Di fatto, scrive il quotidiano di Confindustria, nel 2022 “la spesa per pensioni dovrebbe sfondare, secondo le ultime previsioni, il fatidico tetto dei 300 miliardi sotto la spinta dei nuovi pensionamenti anticipati”.Il Sole 24 Ore ricorda anche che la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sui ricorsi presentati a proposito del contributo di solidarietà sulle pensioni più alte. In caso di sentenza sfavorevole allo Stato è probabile che la spesa pensionistica aumenti per via dei rimborsi ai pensionati.

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