L’APPELLO DELLE POSTE ITALIANE

Poste Italiane dopo aver annunciato il calendario “anticipato” del pagamento pensioni, ha messo a punto diversi consigli per tutti i pensionati che nei prossimi giorni si recheranno agli sportelli per il ritiro dell’assegno. Andando ovviamente sempre incontro alle disposizioni mutuate del Governo, con il rispetto rigido delle ordinanze sul coronavirus, Poste Italiane informa i pensionati – specialmente delle Regioni del Nord più colpite dal Covid-19 – «Nell’attuale emergenza sanitaria le nuove modalità di pagamento delle pensioni hanno carattere precauzionale e sono state introdotte con l’obiettivo prioritario di garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti di Poste Italiane». Nella nota diramata nelle scorse ore, si riforma del tutto il pagamento per i prossimi tre mesi con le Poste che spiegano «In questa fase, ciascuno è pertanto invitato ad entrare negli uffici postali esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili, in ogni caso avendo cura, ove possibile, di indossare dispositivi di protezione personale; di entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti; tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno degli uffici che nelle sale aperte al pubblico». (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, LA RICHIESTA DELLO SPI-CGIL

La decisione di anticipare il pagamento delle pensioni per i mesi di aprile, maggio e giugno è stata dettata dalla volontà di evitare assembramenti agli uffici postali dove ancora molti pensionati si recano a ritirare in contanti il corrispettivo del loro assegno. Lo Spi-Cgil sollecita però un’adeguata campagna informativa, dato che la misura non riguarda tutti i pensionati. “Sono 850 mila i pensionati che potranno beneficiare dell’anticipo e dello scaglionamento su più giorni del pagamento delle pensioni per i mesi di aprile, maggio e giugno. Si tratta nello specifico di tutti quelli che riscuotono la pensione direttamente in contanti presso le poste e di quelli che hanno il libretto ma non il postamat”, si legge in una nota del sindacato riportata dal sito di Rassegna sindacale.



LA NECESSITÀ INFORMATIVA

Come si può vedere, quindi, la misura non riguarda chi riceve la pensione con accredito in banca. Inoltre, è stato deciso di seguire uno scaglionamento di tipo alfabetico. I pensionati con cognomi dalla A alla B dovranno recarsi in posta il 26 marzo; il giorno dopo toccherà alle lettere C e D, mentre sabato 28 si andrà dalla E alla K. Lunedì 30 marzo sarà la volta dei cognomi dalla L alla O, il giorno seguente di quelli dalla P alla R, infine, mercoledì 1 aprile, toccherà ai cognomi dalla S alla Z. Secondo lo Spi-Cgil, “per una piena riuscita dell’operazione si rende quindi necessario ogni sforzo comunicativo possibile. Per questo chiediamo a Inps, Poste e Governo di prevedere la messa in onda di spot televisivi per informare tempestivamente e correttamente il più alto numero di persone possibile”.

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