LA PROPOSTA SUGLI STIPENDI DELL’ARS

Carmelo Pullara, deputato dell’Assemblea regionale siciliana, cerca di superare le polemiche di questi giorni sul trattamento pensionistico dei consiglieri con una proposta che mira a tagliare i loro stipendi equiparandoli “a quanto si guadagnava prima di diventare parlamentari”. “In un momento in cui il paese tutto è impegnato nel fronteggiare l’emergenza Covid-19, con grandi sacrifici da parte di molti settori dell’economia siciliana che hanno mandato in sofferenza centinaia di famiglie, la politica deve dare un esempio concreto e coerente attraverso una vera politica di servizio. Basta giochini e fumo negli occhi. La politica deve dare esempi tangibili non vuoti e populistici proclami. Facciamo proposte serie, la politica non sia il mondo al contrario: si entra normali e si gode di stipendi mai visti e pensioni super. Manteniamo ciò che avevamo prima di essere eletti. Vediamo ora chi ci sta ed apporrà la propria firma oltre alla mia”, spiega il Presidente del Gruppo Popolari e Autonomisti all’Ars.



RIFORMA PENSIONI, LA SENTENZA DELLA CONSULTA SUL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ

È stata depositata oggi la sentenza con cui la Corte Costituzionale si è recentemente pronunciata circa il contributo di solidarietà approvato dal Governo Conte-1 insieme alle altre misure di riforma pensioni come Quota 100. Nel comunicato stampa si legge che secondo la Consulta, “il legislatore può ‘raffreddare’ la rivalutazione automatica delle pensioni di elevato importo e imporre a carico delle stesse un prelievo di solidarietà, a condizione che osservi i principi costituzionali di ragionevolezza e proporzionalità, anche in ordine alla durata della misura”. “Secondo la Corte, la misura limitativa della rivalutazione automatica, finalizzata dal legislatore al perseguimento di obiettivi interni al sistema previdenziale aventi un orizzonte triennale (finanziamento della ‘quota 100’), non viola i principi di ragionevolezza e proporzionalità, poiché comunque garantisce un – seppur parziale, ma non simbolico – recupero dell’inflazione anche alle pensioni di maggiore consistenza”. “La Corte ha ritenuto tuttavia irragionevole per sproporzione la durata quinquennale del prelievo. Tale durata è eccessiva rispetto all’ordinaria proiezione triennale del bilancio di previsione dello Stato”.



TREDICESIMA, LA TASSAZIONE

Non sono pochi le richieste che pervengono sui principali portali esperti di pensioni e sistemi previdenziali sul funzionamento – e la tassazione – imposta sulla Tredicesima: a pochi giorni dal ritorno della 13esima mensilità, il focus di Money.it si è soffermato sulle tante domande/chiarimenti in merito al contributo netto e lordo che viene calcolato dall’Inps. Come spiega la riforma Fornero, chi è in pensione da almeno 12 mesi ha diritto ad una tredicesima “lorda” pari al rateo della pensione mensile: l’importo netto però spesso è più basso e così infatti avviene per effetto della tassazione effettuata con l’aliquota Irpef prevista per lo scaglione finale di appartenenza. Ecco dunque riassunte le aliquote Irpef sulla tredicesima: reddito inferiore a 15 mila€: 23%; reddito compreso tra 15mila e 28mila€: 27%; reddito compreso tra 28mila e 55mila€: 38%; reddito compreso tra 55mila e 75mila€: 41%; reddito superiore ai 75mila: 43%. (agg. di Niccolò Magnani)



LA POLEMICA SULLE PENSIONI DELL’ARS

Si continua a discutere dei vitalizi dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, con l’assessore al Turismo della Regione, Manlio Messina, che, come riporta lurlo.news, in un post su Instagram si scaglia contro Dino Giarrusso, eurodeputato del Movimento 5 Stelle: “Potete spiegare voi a questo ignorante che prende 20 mila euro al mese che la modifica del sistema pensionistico, che non prevede aumenti per nessuno, è stato deciso dal Parlamento regionale e non dal Governo Regionale di cui Musumeci è Presidente?”. “Spiegate a questo ignorante che viene pagato 20 mila euro al mese di studiare lo Statuto Siciliano e il diritto Costituzionale così impara che una cosa è il Parlamento e altra cosa è il Governo? Che sono due organi indipendenti e separati? Potete spiegargli tutto questo per favore?”, aggiunge Messina spiegando che contro l’ex Iena verrà presentata querela per aver pubblicato una grafica in cui si lascia intendere che Musumeci non avrebbe utilizzato i soldi stanziati dal Governo per aumentare i posti letto e fare il tracciamento dei contagi da Covid, bensì per aumentare le pensioni ai membri dell’Ars.

IL RISCHIO PER LE PENSIONI NEL 2021

Non sembrano esserci buone nuove in arrivo per i pensionati. Come scrive il sito del Giornale, “la speranza di assistere a un incremento dei trattamenti pensionistici è evaporata come neve al sole. Le notizie che arrivano dall’Istat, infatti, non promettono niente di buono. I dati anticipati parlano di un tasso di rivalutazione degli assegni previdenziali per il prossimo anno che dovrebbe essere pari allo 0,0%”. La conferma la si avrà entro la fine del mese. Intanto sul tema collegato alla riforma pensioni del contributo degli anziani all’economia, cuneo24.it riporta alcune dichiarazioni del banchiere scrittore Beppe Ghisolfi, secondo cui quando si parla di anziani si parla “di una categoria sociale che non solo ha già contribuito al sistema produttivo e al mondo del lavoro ma che ancora oggi, con le proprie pensioni, rappresenta un sostegno importante se non fondamentale per molte famiglie italiane”. Anche per questo i sindacati chiedono che venga aumentato l’importo della quattordicesima ed estesa la platea dei beneficiari.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO

Agli “Stati generali delle pensioni”, convegno tenutosi mercoledì scorso e organizzato dall’Università Bocconi e da Deutsche Bank, ha preso parte anche Elsa Fornero che, come riporta Il Corriere della Sera, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di prevedere misure di riforma pensioni che guardino ai giovani. Per loro “bisogna prevedere contributi figurativi a carico dello Stato pagati con il ricorso ad una tassazione progressiva e non con i contributi sociali per permettere a quanti sono temporaneamente fuori dal mercato del lavoro di maturare contributi”, ha detto l’ex ministra del Lavoro. In buona sostanza dal suo punto di vista per coprire i buchi contributivi che i giovani potranno avere nel corso della loro vita lavorativa occorrerà fare ricorso alla tassazione generale e non aumentare i contributi che finiscono per pesare sul costo del lavoro a carico delle imprese e sulla busta paga dei lavoratori stessi.

LE PAROLE DI MARIA BIANCA FARINA

All’evento ha partecipato anche Maria Bianca Farina, Presidente dell’Ania, che, come riporta insurancetrade.it, “ha ricordato quanto il settore assicurativo sia centrale e protagonista nel sistema pensionistico, ma ha anche chiesto di aumentare gli sforzi pubblici nell’incentivare la previdenza complementare. Male, in questo senso, non aver più ripetuto l’invio della busta arancione: occorrerebbe invece un portale italiano dedicato alla situazione pensionistica del cittadino, che aiuti così le persone a restare informate e scegliere consapevolmente cosa fare”. Va ricordato che tra le richieste dei sindacati al Governo nell’ambito del confronto sulla riforma pensioni c’è anche quella di incentivare la previdenza complementare.