LE PAROLE DI SALVINI
Oggi Matteo Salvini ha incontrato Mario Draghi e, come riporta Adnkronos, il leader della Lega ha spiegato che con il Premier “abbiamo parlato di tanti temi”, tra cui la scuola, per via “del diritto di tutti i bimbi ad entrare in classe senza distinzioni e senza esclusioni”, e anche la riforma delle pensioni. Salvini ha infatti detto ai giornalisti che ha discusso con Draghi di “tanti temi e ne parleremo nei prossimi mesi: il tema del lavoro, della scuola, delle pensioni, della migrazione”. È chiaro, infatti, dato che è ripartito il confronto con i sindacati sulla previdenza, che la proposta che il Governo presenterà dovrà essere condivisa da tutta la maggioranza. Non sarà semplice considerato che Quota 100 ha rappresentato una bandiera della Lega e che la misura va in scadenza a fine anno. Senza misure di flessibilità a partire dai 62 anni, come chiesto dal sottosegretario leghista Durigon, che condivide tale istanza con i sindacati, sarà difficile che il partito di Salvini non ponga qualche sorta di “veto” sulla riforma pensioni del Governo.
UGL, “SERVE RIFORMA PENSIONI AL PIÙ PRESTO”
Anche dall’Ugl di Paolo Capone giunge un appello al Governo per fare di più e in fretta sulla riforma pensioni: dopo il semi-flop della riunione al Ministero della Salute, il segretario generale dell’ugo ritiene «necessario prevedere meccanismi di flessibilità in uscita che consentano il turnover generazionale». Va favorito l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e trovare, al contempo, una riforma pensionistica che possa favorire il turnover specie sui lavori usuranti e particolarmente gravosi. Per Capone però, il dibattito sulle pensioni «non può essere disgiunto da quello sulle politiche attive e sugli ammortizzatori sociali, riforme indispensabili nella prospettiva di rafforzare e semplificare l’attuale sistema di welfare». Niente compromesso al ribasso per il lavoratori, intima la Ugl, «siamo favorevoli ad un dialogo costruttivo fra Governo e parti sociali per discutere di proposte fondate sul principio di equità che rimettano al centro la dignità dei lavoratori». (agg. di Niccolò Magnani)
LE PRIORITÀ SECONDO SBARRA
Secondo Luigi Sbarra, “bisogna affrontare il tema dei giovani per una pensione di garanzia che tenga conto delle carriere lavorative precarie, discontinue, atipiche facendo valere anche i periodi di formazione e il lavoro di cura, le fasi di transizione lavorativa. È necessario conquistare importanti interventi per le donne. Per noi rimane centrare l’opportunità di attribuire alle donne un anno di contribuzione per figlio ,così diamo segnali forti di attenzione alla famiglia, un sostegno vero alla maternità, alla genitorialità”. Il Segretario generale della Cil fa quindi capire che per la riforma pensioni i sindacati ritengono importante non solo la flessibilità. Come riporta agenpress.it, Sbarra, infatti, ritiene occorra anche “incentivare l’adesione dei giovani alla previdenza complementare e poi occorre mandare avanti, in maniera spedita il lavoro delle due commissioni che il sindacato ha voluto: una per studiare la separazione tra l’assistenza dalla previdenza in modo da fare un’operazione di trasparenza sui costi del sistema pensionistico ed ancora valutare sotto il profilo scientifico la necessità di allargare il perimetro del lavoro gravoso, pesante ed usurante”.
IL PENSIERO AI GIOVANI DI MANFREDONIA (ACLI)
Nei giorni scorsi a Roma si è tenuto il convegno “Famiglie e anziani: legami tra generazioni, risorsa per il futuro” cui ha partecipato anche la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Come riporta portalecce.it, nel suo intervento Emiliano Manfredonia ha ricordato che “quando parliamo di famiglie dobbiamo soprattutto preoccuparci della famiglia fragile, della famiglia sognata, della famiglia in fuga” e che “la politica deve saper guardare anche al dopo e allora una riflessione sulle pensioni va fatta: pensiamo a riformarle con la consapevolezza che se i giovani di oggi non avranno una pensione decente, nel futuro mancheranno anche i nonni così importanti per accompagnare e, in alcune zone, sostituire il sistema di welfare familiare”. Dal Presidente nazionale delle Acli arriva quindi un richiamo importante in un momento in cui si continuano a ipotizzare interventi di riforma pensioni sui quali però il Governo ancora non si è espresso in maniera netta.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ORLANDO
Ieri si è tenuto l’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e il ministro del Lavoro Andrea Orlando, come riporta Lapresse, ha spiegato che “noi abbiamo proposto il lavoro che è emerso da una commissione che dovrà definire il lavori cosiddetti ‘gravosi’. Alla luce delle valutazioni e dei pareri degli altri ministeri coinvolti proseguirà la discussione mi auguro con un esito positivo”. Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil, ha spiegato che al ministro è stata presentata la piattaforma unitaria sindacale, incentrata in particolare su “flessibilità in uscita a partire da 62 anni, riconoscimento di 41 anni di contributi come elemento valido per andare in pensione, attenzione particolare nella costruzione del sistema previdenziale del futuro per i giovani e le donne” e ora “ci aspettiamo che Governo e partiti di coalizione diano risposte chiare”.
LE DICHIARAZIONI DI LANDINI
Come riporta Italpress, per Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, dopo questo incontro “finalmente si apre il confronto sul tema della previdenza e delle pensioni, reso urgente anche per effetto della confusione a dicembre della sperimentazione di quota 100”. Il sito della Stampa riporta invece dichiarazioni più articolate di Maurizio Landini, secondo cui a settembre “è necessario entrare nel merito perché il tipo risposte che ci verrano date sono importanti e noi intendiamo su questo farne una vera e propria vertenza, avviare una mobilitazione”. Il Segretario generale della Cgil ha anche ricordato “c’e’ bisogno di una riforma che non si risolve in Quota 100 e credo che questo sia un tema da affrontare”.
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