RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI MACELLONI
Marina Macelloni riconosce che le misure di riforma pensioni varate dal cda dell’Inpgi non sono certo sufficienti a risolvere i problemi dell’Istituto nazionale previdenziale dei giornalisti, “ma l’unica cosa che riporta i conti dell’istituto in ordine è un ingresso importante di nuovi contribuenti. Abbiamo presentato al governo diverse proposte di allargamento della platea ma ad oggi non c’è l’interesse a discuterne seriamente ne la volontà politica che l’Istituto resti nell’ambito della previdenza privata”. “Le nostre proposte consentirebbero all’Istituto di restare autonomo e di fare il suo lavoro come ha sempre fatto. Abbiamo editori che fanno ricorso ai prepensionamenti e al posto dei giornalisti in uscita assumono i webmaster, figure professionali che non versano contributi all’Inpgi. Come può l’istituto risanarsi in queste condizioni?”, aggiunge Macelloni.
LA RICHIESTA DI LORUSSO
“I giornalisti italiani chiedono al governo un cambio di passo e l’apertura di un confronto a tutto campo, per individuare le misure necessarie per garantire il rilancio del settore, la ripresa dell’occupazione e la messa in sicurezza dell’Inpgi. Prima di parlare di previdenza si deve parlare di mercato del lavoro: aumentano infatti i colleghi sfruttati e prepensionati. È importante convocare un tavolo con il Governo che comprenda anche il tema delle nuove figure professionali che partecipano al sistema dell’informazione e che contribuiscano alle entrate dell’Inpgi”, evidenzia invece il Segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso. Vedremo se dall’esecutivo arriveranno risposte a queste sollecitazioni.
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