LE PAROLE DI VACCAROTTI
Mauro Vaccarotti, Segretario generale della Filctem-Cgil di Viterbo, ritiene che la riduzione da 36 a 32 anni del requisito per l’accesso all’Ape social per i ceramisti sia “un passo importante in vista della riforma della legge Fornero, contestata dai sindacati, la cui discussione è fissata per quest’anno e dovrebbe a partire dal 2023”. Dopo quella che ritiene “una vittoria anche dei lavoratori che sono stati al nostro fianco in questa battaglia, che si è conclusa con l’approvazione di un emendamento della manovra di bilancio 2022”, il sindacalista, come riporta l’edizione locale del Messaggero, ritiene che ora si sia “aperta una grande opportunità per la riforma pensionistica già chiesta dai sindacati confederali per il 2023. Non a caso anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si è già espresso a favore di una uscita anticipata per i lavori con particolari difficoltà”. Vedremo in tal senso quali saranno i risultati del confronto tra Governo e sindacati che è appena ripreso.
CGIL SULLA RIFORMA PENSIONI: “RESTANO DISTANZE MA….”
«Definiremo un calendario di incontri con i quali affronteremo tre questioni principali»: lo ha detto ieri al termine del vertice sulla riforma pensioni con i sindacati, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
La Cgil, commentando quanto avvenuto al tavolo con il Governo, riflette sulla forte distanza ancora esistenze su molti punti della “piattaforma pensioni” messa a disposizione dai sindacati: «Un incontro utile anche se interlocutorio. E’ importante che il governo abbia confermato l’intenzione di confrontarsi con l’obiettivo di arrivare ad una riforma previdenziale che dia stabilità al sistema e che cambi l’attuale impianto, nell’ambito di un percorso che conferma l’approdo ad un sistema contributivo», spiega in una nota il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli. Resta però importante per il sindacalista come alla fine tutti i punti della piattaforma «saranno oggetto del confronto, anche se siamo consapevoli che esistono delle distanze, come già è emerso rispetto al tema del ricalcolo contributivo». Dal 20 gennaio proseguirà il tavolo provando ad accelerare su tempi e contenuti: «i primi incrontri, che avranno come argomenti il tema giovani e donne, flessibilità e previdenza complementare, si terranno nei prossimi giorni», chiosa Ghiselli ribadendo che quanto conta al momento è «il merito delle proposte del governo e a quel punto potremo dare un giudizio e valutare le nostre scelte».
LE PAROLE DI SBARRA
Secondo Luigi Sbarra, quello di ieri tra sindacati e Governo è stato “un incontro importante, che dopo il vertice del 20 dicembre entra nel vivo della riforma previdenziale”. “L’obiettivo è cambiare e trasformare il sistema pensionistico, conferendo maggiore sostenibilità sociale, tanta inclusività soprattutto per giovani e donne, più flessibilità e stabilità, spiega il Segretario generale della Cisl, secondo cui occorre “superare le rigidità ragionieristiche della Legge Fornero e uscire anche dalla logica delle quote, che hanno penalizzato le fasce deboli e precarie. Bisogna assicurare assegni dignitosi a ragazze e ragazzi incastrati in percorsi lavorativi frammentati ma anche riconoscere a chi ha dato il proprio contributo la libertà di uscire prima dal circuito produttivo, partendo dal presupposto che i lavori non sono tutti uguali”. Sbarra ricorda anche i contenuti della piattaforma unitaria sindacale in tema di riforma delle pensioni, spiegando che si tratta dei punti “di una riforma che definisca una staffetta tra generazioni, dando dignità alla terza età e promuovendo il turnover nei luoghi di lavoro”.
L’OBIETTIVO DI GOVERNO E SINDACATI
Ieri si è tenuto un nuovo confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, come riporta Adnkronos, ha spiegato che ci saranno una serie di incontri “con i quali affronteremo tre questioni principali”. “Il primo tema è relativo alla questione della flessibilità legata alla natura contributiva e all’equilibrio finanziario del sistema che deve tenere conto delle diverse aspettative di vita, delle caratteristiche del lavoro, del lavoro di cura e domestico delle donne. Il secondo, è quello della prospettiva del sistema: cosa succede ad una larga fascia di lavoratori, non solo giovani, che per una serie di fattori, la discontinuità dell’attività lavorativa, la mancata crescita dei salari, arriverà all’età della pensione con pensioni che rischiano di non essere adeguate. La terza questione è quella relativa al funzionamento del sistema integrativo e complementare”. Il 20 gennaio ci sarà un tavolo tecnico, mentre il 7 febbraio un vertice politico. L’obiettivo è quello di arrivare a un’intesa prima del Def di aprile. Resta da capire, però, cosa accadrà nel frattempo all’Esecutivo.
RIFORMA PENSIONI, LA SCELTA DEL FONDO COMETA
Il Fondo Cometa, il Fondo di pensione complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini e per i lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero, fa sapere che “grazie principalmente a un attento lavoro di efficientamento delle nostre attività, abbiamo ottenuto un avanzo gestionale di ben 9 milioni di euro che abbiamo ripartito tra gli aderenti in base all’anzianità di contribuzione al Fondo (che oggi conta in totale quasi 450.000 iscritti) e a incremento delle posizioni previdenziali. Questa somma, dopo delibera del Consiglio di Amministrazione, è così andata a incrementare i valori di quota – e quindi la pensione complementare – dell’esercizio 2021 dei nostri aderenti sulla base degli anni di partecipazione al Fondo”.
LE PAROLE DI REALFONZO
Oltre a esprimere soddisfazione per la delibera del cda, che ha anche permesso di acquistare della sede di Milano (concepito come investimento in un’ottica di risparmio nel lungo periodo), il Presidente del Fondo, Riccardo Realfonzo, ha detto: “Ora siamo al lavoro per formulare una nuova politica di impegno e ridefinire i comparti di investimento, in modo da soddisfare sempre più le esigenze di rendimento degli aderenti, proteggerli, e proseguire nel solco di una finanza realmente sostenibile. Continueremo a operare nel 2022 per rendere Cometa uno strumento previdenziale sempre più diffuso, in particolare tra i giovani, e capace di dare una risposta previdenziale al passo coi tempi alle diverse esigenze dei lavoratori”.
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