FORNERO BOCCIA L’ANTICIPO DELLE PENSIONI
Commentando le ultime richieste pervenute al Governo Draghi dai tre sindacati nazionali (Cgil, Cisl e Uil), l’ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero su La Stampa è tornata sul tema pensioni escludendo come ipotesi positiva in tutto il welfare il ricorso ad un’altra riforma “in stile” Quota 100: «Il welfare deve partire dall’infanzia anziché dall’ultimo tratto di vita- il pensionamento- come per troppo tempo é stato». La “garanzia per i giovani” di una pensione di là da venire non convince affatto la professoressa esperta di politiche del lavoro, tanto che aggiunge nel suo editoriale «E’ nell’infanzia, nell’adolescenza, nella gioventù che si acquisisce resilienza anche mediante la possibilità di frequentare asili nido, scuole dell’infanzia, dell’obbligo e anche percorsi universitari che allarghino le prospettive, preparino al lavoro, integrino nella società […] riflesso condizionato di chi ancora oggi, di fronte ai problemi ed alle privazione dei giovani, offre loro ‘una garanzia pensionistica’ da far valere in un lontano futuro». (agg. di Niccolò Magnani)
CAZZOLA STRIGLIA DELRIO SULLA RIFORMA PENSIONI
Nel suo intervento sul tema pensioni su “Startmag.it” l’esperto di lavoro ed ex sindacalista Giuliano Cazzola ha fatto il punto sui possibili schemi di riforma pensioni che potrebbero essere introdotti nei prossimi mesi dal Governo Draghi. Individua nella Lega dei passi convincenti in avanti non più a strenua difesa della riforma in scadenza Quota 100, mentre striglia decisamente la proposta formulata dal capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio sul progetto di Quota 92 (per vulnerabili, donne e lavoratori usuranti, 62 anni di età per l’uscita ma con soli 30 anni di contributi e una penalizzazione del 3% per ogni anno di anticipo): «Si tratta di una proposta che potrebbe essere intitolata “alla ricerca del tempo perduto”, visto che fa solo confusione, perché questa materia è già regolata dall’Ape sociale pensata apposta per rispondere alle stesse esigenze indicate dal capogruppo del Pd, per uomini e donne (varie fragilità, lavori gravosi, caregivers, disoccupazione, ecc.)». In sostanza, quel tipo di riforma c’è già, si chiama Ape Sociale, e già quelle categorie indicate da Cazzola ricevono una pensione intera senza la penalizzazione in quanto è un anticipo a fondo perduto del trattamento pensionistico. Più sostanziosa e che merita l’interesse della discussione, chiosa Cazzola, è la Quota 41 del leghista Durigon: «diritto al pensionamento anticipato ordinario maturerebbe dopo 41 anni di versamenti contributivi effettivi, cumulati e figurativi. La novità – se abbiamo ben compreso – consisterebbe nell’applicazione del calcolo contributivo anche ai periodi regolati dal sistema retributivo». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LA SCADENZA PER LAVORI USURANTI
Come ricorda il sito di Ipsoa, nel messaggio n. 1169 diffuso venerdì, l’Inps “fornisce indicazioni sulla presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, da presentare entro il 1° maggio 2021, per i lavoratori che maturano i requisiti agevolati per l’accesso al trattamento pensionistico dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022. La domanda di riconoscimento del beneficio deve essere presentata telematicamente, corredata dal modulo ‘AP45’ e dalla documentazione minima richiesta”. L’Inps fa anche sapere che comunicherà successivamente al richiedente “l’accoglimento della domanda, con indicazione della prima decorrenza utile del trattamento pensionistico” o nel caso il “differimento della decorrenza del trattamento pensionistico in ragione dell’insufficiente copertura finanziaria”.
LE INDICAZIONI INPS
Ovviamente può anche esserci “il rigetto della domanda, qualora sia accertato il mancato possesso dei requisiti relativi allo svolgimento delle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti”. C’è anche da tener presente che “in sede di lavorazione della domanda di pensione, e ai fini dell’accoglimento della stessa, verranno esaminate le domande di accesso al beneficio il cui accoglimento è avvenuto con riserva di accertamento del perfezionamento dei requisiti entro il 31 dicembre 2022. A tal fine, il lavoratore può fornire ulteriore documentazione a integrazione di quella già prodotta a corredo della domanda di accesso al beneficio”.