RIFORMA PENSIONI, LE IPOTESI SUL POST-QUOTA 100

In un articolo pubblicato sul sito di Ipsoa, Giuseppe Rocco cerca di fare il punto sulle ipotesi al momento più verosimili in tema di riforma pensioni in vista del post-Quota 100. “Altamente probabile sembra essere il rafforzamento di canali di pensionamento selettivi per lavori gravosi e usuranti. Appare poi fortemente possibile una ulteriore proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale, misure che potrebbero essere stabilizzate. Per quel che riguarda le misure di flessibilità in uscita che dovrebbero sostituire Quota 100, le ipotesi sul tappeto sono la proposta di consentire il pensionamento anticipato con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età” e “l’opzione al calcolo contributivo con 64 anni di età e 36 di contributi”, scrive l’esperto previdenziale.



IL RILANCIO DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Rocco ricorda anche che il Presidente dell’Inps Tridico aveva proposto “un’opzione di anticipo della sola quota contributiva della pensione a 63 anni, rimanendo ferma a 67 la quota retributiva. Si discute anche di una possibile proroga della pace contributiva, vale a dire la facoltà (concessa a lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla Gestione separata) di riscattare, ai fini della pensione, periodi non coperti da contribuzione nella misura massima di 5 anni, anche non continuativi. Altamente probabile, infine, la previsione di nuove misure di rilancio della previdenza complementare per favorire un maggior livello di inclusione previdenziale delle categorie che fino ad ora non hanno aderito in misura sufficiente rispetto a quello che sarebbe la effettiva necessità, con particolare riferimento ai giovani”.



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