LANDINI SU PREPENSIONAMENTI E STAFFETTA GENERAZIONALE PA
In un’intervista alla Stampa, Maurizio Landini spiega che nel pubblico impiego bisognerà cercare di assumere più giovani, magari sperimentando staffette generazionali perché “per ogni dipendente che va in pensione, uno va assunto”, “prevedendo naturalmente una fase di affiancamento tra chi entra e chi esce perché non vada perduta l’esperienza di chi lascia”. Il Segretario generale della Cgil ricorda anche la necessità “di rimettere mano alla riforma delle pensioni” e “favorire il ricambio generazionale con percorsi di accompagnamento all’uscita è anche un modo, all’interno di una riforma, per attutire l’effetto della fine di quota cento”. Dunque in quest’ottica sarebbero auspicabili i prepensionamenti anche all’interno della Pubblica amministrazione. Vedremo se il tema verrà affrontato in occasione di un confronto tra Governo e parti sociali dedicato specificatamente alla previdenza che ancora non c’è stato dopo che Draghi è subentrato a Conte a palazzo Chigi con il cambio di alcuni ministri, tra cui quello del Lavoro.
PENSIONI SCUOLE PARITARIE: I CHIARIMENTI
A cura del professore Renzo Boninsegna – in collaborazione con il portale Orizzonte Scuola – lo Snals Confsal di Verona ha pubblicato lo speciale sulla cessazione delle pensioni nell’anno 2021, dalla riforma di Quota 100 e non solo, sul settore delle scuole paritarie laiche e religiose. In vista dei prossimi convulsi mesi tra scadenza domande, dubbi e calcoli delle spettanze, lo Speciale Pensioni 2021 vede specifiche Tabelle Sinottiche con tutte le condizioni di accesso alle varie tipologie di pensione, ma anche questi ricorrenti e relativi chiarimenti. Viene poi chiarita anche la procedura delle dimissioni online tramite SPID e come attivare da capo la pratica della pensione: infine, sono descritti nel dettaglio tutti gli adempimenti da assolvere per poter ottenere una procedura-pensione corretta da parte della sede INPS. Qui il link con tutte le informazioni, fornite dallo Snals e da Orizzonte Scuola. (agg. di Niccolò Magnani)
PROIETTI CHIEDE NUOVO MECCANISMO PER ADV
Secondo Domenico Proietti, i dati diffusi dall’Istat secondo cui l’aspettativa di vita in Italia a causa della pandemia in atto è diminuita di circa un anno, rende “necessario procedere alla revisione del meccanismo di adeguamento automatico dell’età pensionabile. Un meccanismo che, al momento, non prevede adeguamenti al ribasso, perché l’aspettativa di vita negli ultimi decenni era stata sempre crescente”. Dal Segretario confederale della Uil arriva quindi una misura di riforma pensioni “che superi l’attuale automatismo introducendo un adeguamento nella doppia direzione”. Proietti ricorda anche la necessità che il Governo “apra subito un confronto con i sindacati su questo tema e su quello più generale sulla necessità di introdurre una flessibilità più diffusa di accesso alla pensione in vista della scadenza di quota 100”. Di fatto si tratterebbe di riprendere il confronto che era stato avviato dal precedente esecutivo proprio in vista della fine della misura sperimentale introdotto con la Legge di bilancio 2019.
SICILIA, EMENDAMENTO SUL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ
Si è parlato molto nelle scorse settimane del progetto di introdurre un contributo di solidarietà per gli ex dipendenti della Regione siciliana in pensione. In merito livesicilia.it riporta le dichiarazioni di Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del sindacato Siad-Csa-Cisal, secondo cui “gli emendamenti in Finanziaria sulle pensioni dei Regionali, su quota 100 e sulla riclassificazione del personale recepiscono le nostre proposte e vanno nella giusta direzione: bisogna premiare il merito, investire sui lavoratori ed evitare di fare cassa con le pensioni più basse perché non è così che si risanano i conti della Regione”. Nello specifico, per quanto riguarda la misura di riforma pensioni che porta a un taglio degli assegni degli ex dipendenti regionali, l’emendamento presentato dall’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto “prevede un contributo di solidarietà solo sulle pensioni superiori a 3.500 euro lordi mensili, contro i 1.804 euro inizialmente previsti”. Vedremo se l’Assemblea regionale lo approverà.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DEL COLLE
In un recente articolo pubblicato sul Mattino, Enrico Del Colle ha evidenziato come tra i diversi interventi che si vogliono varare a favore dei giovani, in particolare tramite il Recovery Plan utile a ricevere le risorse del Next Generation Eu, non si parli mai di riforma delle pensioni, che pure è un tema importante per il futuro delle nuove generazioni. Secondo il Professore di Statistica economica, occorre in particolare un intervento che cambi l’attuale sistema a ripartizione, senza certo passare subito a uno a capitalizzazione, ma individuando una soluzione mista. Un cambiamento che non può non passare dalla previdenza integrativa. Il concetto di fondo deve essere quello di “evitare che le risorse necessarie per garantire i consumi durante la vecchiaia debbano derivare solo da quelle di altre generazioni”.
LE IPOTESI SUL TAVOLO DEL MEF
Sull’inserto del Messaggero MoltoEconomia si è parlato invece delle ipotesi di riforma pensioni per il post-Quota 100, spiegando che il neo ministro dell’Economia Daniele Franco pare abbia approfondito le analisi e le proposte di Alberto Brambilla, Presidente dei Itinerari Previdenziali. Tuttavia non va dimenticato che il precedente esecutivo stava lavorando a un’ipotesi di flessibilità a partire dai 62 anni come richiesto dai sindacati, accompagnata però da un sistema di penalizzazioni. Viene anche ricordato che sul tavolo del nuovo esecutivo vi sono anche altre ipotesi che “prevedono un ‘cassetto previdenziale’, una sorta di scivolo che permetterebbe l’uscita di lavoratori vicini all’età della pensione (ad esempio un paio d’anni) in caso di crisi aziendali”.