RIFORMA PENSIONI, IL SIT-IN DI “QUOTA 100 NOI DEL 1960”
Il Gruppo “Quota 100 Noi del 1960” ha deciso di indire un sit-in in piazza Montecitorio per il 24 giugno con l’obiettivo di far conoscere le proprie istanze di riforma pensioni al mondo politico. Gianni Giampietro, amministratore del gruppo, spiega che uno degli obiettivi è quello di arrivare a una seria riforma strutturale, di modo che i lavoratori abbiano la possibilità di poter organizzare la propria vecchiaia senza vedere continuamente mutate le regole. Il gruppo ha però due capisaldi: “Vogliamo andare in pensione con 41 anni di contributi per tutti e per chi non ha tutti questi anni di contributi via sia la possibilità di uscire dalla vita lavorativa dai 62 anni”, sottolinea Giampietro in un’intervista a pensionipertutti.it.
RIFORMA PENSIONI, LE RICHIESTE DEL GRUPPO
Richieste in linea con quelle dei sindacati. Come del resto anche quella relativa alla divisione delle spese assistenziali da quelle previdenziali, in modo da “dare all’Europa la realtà delle nostre spese previdenziali, che in questo momento paiono più alte pur non essendolo”. “Questo sit-in del 24 giugno è solo l’inizio di una lunga serie di manifestazioni che continueranno fino alla grande manifestazione che abbiamo intenzione di fare a settembre. Tra 200 giorni circa scade quota 100 e ci sarà il ritorno della riforma pensioni della Fornero il tempo è poco e vogliamo assolutamente che al più presto il ministro Orlando apra il tavolo delle trattative con le parti sociali”, aggiunge Giampietro, secondo cui “nella trattativa di una riforma strutturale ci devono essere vari aggiustamenti che riguardano lavori usuranti e donne con aggiustamenti giusti e sensati”.
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