I DATI SULLA SPESA PENSIONISTICA

Su Info Data, sezione del sito del Sole 24 Ore dedicata alle “notizie raccontate con i numeri”, viene ricordato che in Italia, “in percentuale del Pil, lo Stato spende circa tre punti in più rispetto alla media europea per le sole pensioni di vecchiaia, che nel 2018 sono valse in tutto 235 miliardi di euro. Se per ipotesi la spesa pensionistica fosse allo stesso livello della Germania – dove appunto l’età mediana è vicina alla nostra – avremmo un risparmio di circa 65 miliardi di euro l’anno: oltre la metà dell’intera spesa sanitaria complessiva”. Un lettore di tecnicadellascuola.it, evidenziando la necessità di risorse importanti per consentire un aumento consistente dei docenti in vista della ripresa dell’attività scolastica a settembre, chiede “un taglio netto (almeno del 30%) degli stipendi d’oro dei manager fissando un tetto massimo di retribuzione, dei politici (deputati, senatori, governatori delle regioni), dei pensionati d’oro che percepiscono pensioni stratosferiche. In questo modo si risparmierebbero molti soldi che potrebbero essere dirottati al Ministero dell’Istruzione per assumere docenti”.



PENSIONATI, SPINA DORSALE DELLE FAMIGLIE

Come riporta lanostratv.it, Monica Leofreddi, durante la trasmissione Storie Italiane, in onda su Rai 1, ha espresso una certa preoccupazione per la situazione degli anziani. “La situazione è talmente drammatica che abbiamo sentito tante testimonianze che i pensionati sono stati la spina dorsale delle famiglie”, ha detto la giornalista, evidenziando le difficoltà che ci sono anche per il rialzo dei prezzi di molti beni facenti parte del carrello della spesa, oltre che appunto il ruolo che molti pensionati hanno nelle famiglie. Non solo per quel che riguarda l’accudimento dei nipoti, in giorni in cui magari con le scuole chiuse i loro genitori devono riprendere a lavorare, ma  anche come fonte di reddito per interi nuclei dove invece di lavoro non ce n’è. Gli anziani sono però stati i più colpiti dall’epidemia da coronavirus ed è quindi necessario che ora, in questa fase di riapertura, non si abbassi la guardia per tutelarli, in attesa che l’emergenza possa dirsi definitivamente alle spalle.



IL VADEMECUM DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito un vademecum relativo alle misure contenute nel decreto rilancio, tra cui quelle “in favore dei contribuenti riguardanti l’attività di Agenzia delle entrate”. Come viene ricordato, infatti, il provvedimento “ha disposto la sospensione fino al 31 agosto dei termini di versamento derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione. La sospensione riguarda anche la notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione. Le rate 2020 della ‘rottamazione-ter’ e del ‘saldo e stralcio’, se non versate alle relative scadenze, potranno essere pagate entro il 10 dicembre senza perdere le agevolazioni previste e senza oneri aggiuntivi. Scatta anche lo sblocco dei pignoramenti di stipendi e pensioni e arrivano regole più soft per le rateizzazioni in essere o richieste entro il 31 agosto”. Viene inoltre chiarito che “pur emettendo entro il 31 dicembre gli atti relativi a controlli in scadenza nel 2020”, la notifica avverrà “solo nel 2021, senza l’addebito degli interessi”.



ALLARME INPS, LE CASSE SONO VUOTE

Lo ha spiegato l’ultimo comunicato dell’Inps datato 21 maggio, le casse dell’Istituto sono in forte difficoltà dopo la crisi del coronavirus: dall’allarme sulle pensioni alle necessità, forse, di una riforma che possa incardinare nei prossimi mesi un’inversione di tendenza, il problema è molto serio. Secondo il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’ente previdenzale (CIV), il quadro emergenziale della pandemia di questi mesi «ha fortemente impattato non solo sulle dinamiche socioeconomiche, a anche sulle strutture e sui lavoratori dell’Istituto e, inevitabilmente, anche sulla cittadinanza e sugli utenti (imprese e lavoratori)». Tra i pagamenti di bonus e Cig, le casse dell’Inps rischiano grosse perdite nelle prossime settimane: «tale nuovo e preoccupante contesto socio – economico, peraltro certificato dalle stime, sulle minori entrate per oltre 17 miliardi di euro, e per le maggiori uscite dal Bilancio dell’Istituto di circa 18,7 miliardi», spiega ancora il comunicato CIV. Un rosso di 35,7 miliardi che ha perciò indotto il Consiglio, spiega il Presidente Guglielmo Loy, ad elaborare una nuova Relazione Programmatica «articolata sia in obiettivi profondamente legati agli insegnamenti derivanti dagli effetti della gestione delle recenti attività, sia su elementi programmatici con valore pluriennale». Problema e timore per le pensioni? Secondo Loy assolutamente no, come chiarisce nella nota pubblica «L’Inps opera ovviamente con solidarietà tra i vari fondi. Sono sostanzialmente in equilibrio è chiaro che se la crisi pian piano rientra e con un sostegno del governo la situazione è gestibile. Se ovviamente l’economia crolla e crolla il lavoro il problema generale dell’equilibrio ce l’avrà il paese prima e dopo l’Inps naturalmente». A quel punto una riforma pensioni e della stessa Inps sarebbe di fatto obbligata, conclude Loy.

LE DATE PER IL PAGAMENTO DELLE PENSIONI DI GIUGNO

Poste Italiane ha comunicato le nuove date per il ritiro presso i propri uffici postali delle pensioni relative al mese di giugno, che “verranno accreditate a partire da martedì 26 maggio per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution”. L’azienda ricorda che “i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti da oltre 7.000 ATM Postamat, senza bisogno di recarsi allo sportello. Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti nell’Ufficio Postale dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista dal calendario seguente: i cognomi dalla A alla B martedì 26 maggio; dalla C alla D mercoledì 27 maggio; dalla E alla K giovedì 28 maggio; dalla L alla O venerdì 29 maggio; dalla P alla R sabato mattina 30 maggio; dalla S alla Z lunedì 1° giugno”. Quanti si recheranno agli sportelli dovranno indossare la mascherina ed entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SCHIRÒ

Angela Schirò, in una nota riportata da italiannetwork.it, ricorda che “con un recente provvedimento l’Agenzia delle Entrate ha stabilito le modalità amministrative per consentire ai pensionati rientrati nel Sud Italia di usufruire del nuovo regime fiscale a loro favore”. Oltre alla riforma pensioni con Quota 100, infatti, il Governo Conte-1 aveva introdotto quella che era stata ribattezzata flat tax al 7% per quanti dall’estero, compreso i pensionati, “trasferiscono la residenza fiscale in uno dei Comuni appartenenti al territorio delle Regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti, o in uno dei comuni, colpiti dagli eventi sismici del 2016, con popolazione non superiore a 3mila abitanti, e purché non siano stati residenti in Italia nei cinque periodi di imposta precedenti alla domanda di agevolazioni (e quindi al loro trasferimento)”.

LE ISTRUZIONI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

La deputata del Pd eletta all’estero spiega che “l’Agenzia delle Entrate ha impartito le istruzioni per la compilazione del modello F24 ed ha chiarito che i titolari di pensioni estere che hanno trasferito la loro residenza in Italia meridionale dovranno nella loro dichiarazione dei redditi utilizzare il codice tributo ‘1899’ per versare l’imposta sostitutiva dell’Irpef relativa ai redditi di fonte estera e pagare solo il 7% (sempre che, ovviamente, abbiano redditi tassabili) ed ha infine stabilito che l’imposta sostitutiva deve essere versata annualmente, in un’unica soluzione, tramite il modello F24, entro il termine di pagamento del saldo delle imposte sui redditi”.