GHISELLI E LA PROPOSTA AL GOVERNO
Raggiunto da “Pensioni per tutti” il giorno dopo la manifestazione di piazza dei sindacati, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli ha fatto il punto sulle richieste partorire dalle sigle nazionali in merito alla imminente riforma pensioni da approntare entro fine anno: «abbiamo riproposto la nostra piattaforma, uscita a 62 anni o con 41 anni di contributi, riconoscimento dei lavori gravosi, del lavoro di cura e delle donne, tutela dei disoccupati senza lavoro e senza pensione, pensione di garanzia per il lavoro povero e discontinuo, adeguamento delle pensioni in essere», spiega il sindacalista facendo riferimento all’appello lanciato dal suo stesso segretario nazionale Landini dalla piazza di Torino. Cgil, Cisl e Uil si augurano che ora il messaggio sia recapitato una volta di più al Ministero del Lavoro in modo da arrivare ai primi tavoli nelle prossime settimane: se così non fosse però, conclude Ghiselli a “Pensioni per tutti”, «l’iniziativa sindacale continuerà con iniziative sempre più ampie e incisive» fino a giungere ad una vera e propria mobilitazione permanente nazionale. (agg. di Niccolò Magnani)
LANDINI: “RIFORMA PENSIONI È PRIORITÀ”
Blocco licenziamenti, riforma del fisco e riforma delle pensioni: le priorità scandite ancora ieri dai sindacati in piazza a Torino restano stagliate nell’orizzonte degli accordi tra Cgil, Cisl, Uil e Governo Draghi. Erano circa 10mila ieri a Torino per la manifestazione dei sindacati nazionali, con l’intervento del leader Cgil Maurizio Landini che ha sottolineato la centralità delle riforme e chiesta la proroga dei licenziamenti fino al 31 ottobre 2021: «governo faccia questo atto di attenzione verso il mondo del lavoro, e’ il momento di unire, non di dividere e non è il momento di ulteriori fratture sociali. Noi non siamo in piazza oggi per dire che esistiamo e finisce qui – prosegue Landini- Qui noi siamo scesi in piazza perché abbiamo proposte per riformare e cambiare il paese e stiamo rivendicando un coinvolgimento vero». Viene annunciata l’inizio della “mobilitazione” nazionale, lamentando la mancanza finora di un appuntamento fissato presso il Ministero del Lavoro: «Oggi manifestiamo e vediamo cosa risponderanno il Parlamento e il governo: sanno perfettamente le nostre proposte, se vogliono ci sono le condizioni per trovare le soluzioni. La parola dopo oggi tocca al governo noi naturalmente siano pronti a confrontarci e a trovare le soluzioni più intelligenti». Ancora Landini infine ricalca quanto detto anche dal leader Uil Bombardieri, «è necessario ribadire con fermezza i contenuti della piattaforma unitaria su: lavoro, occupazione, coesione, sviluppo, fisco, pensioni, non autosufficienza, rinnovo dei contratti pubblici e privati, riforma pubblica amministrazione e scuola, della cultura e del turismo». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LE PRIORITÀ PER BOMBARDIERI
Intervistato da affaritaliani.it Pierpaolo Bombardieri affronta anche il tema della riforma pensioni, spiegando che “Quota 100 è un ambo secco perché richiede la coincidenza tra età anagrafica e gli anni in cui sono stati versati i contributi. Se non c’è rispondenza, infatti, in pensione non si può andare”. Secondo il Segretario generale della Uil, “dobbiamo invece considerare i giovani che oggi svolgono lavori non lineari. Ai fini dei contributi, dunque, devono poter contare anche i momenti in cui queste persone svolgono attività formative”. In sostanza viene quindi ribadita da parte del sindacalista l’importanza di arrivare alla cosiddetta pensione di garanzia. Bombardieri specifica però che “questa è solo una delle nostre priorità”.
LA PIATTAFORMA UNITARIA SINDACALE
Chiamato quindi a spiegare quali siano le altre, il numero uno della Uil sottolinea che “è necessario garantire alle donne un sistema più equo di accesso alle pensioni”. E non dimentica di riportare alla mente il fatto che esiste “una proposta unitaria sulle pensioni. Nelle nostre piattaforme, per esempio, insistiamo perché venga garantita a chi ha raggiunto 41 anni di contributi la possibilità di andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica e perché si ragioni in maniera seria sulla flessibilità in uscita, considerando mansioni e funzioni di lavoro svolte e non considerando i lavoratori tutti uguali, come è accaduto con la Fornero”. Bombardieri conclude quindi spiegando che “ciò che chiediamo al Governo è che, appena chiusa la riforma degli ammortizzatori, apra una discussione”.
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