RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SBARRA

In occasione della Festa della Repubblica, Luigi Sbarra ha diffuso un messaggio tramite il profilo Facebook della Cisl nel quale ricorda l’importanza del dialogo e della concertazione per un tema così importante come quello della riforma delle pensioni. “Come ha sottolineato il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questo è il momento di una rinnovata unità tra tutte le istituzioni, partiti, forze sociali per affrontare insieme la sfida della ripartenza”, si legge nel post del Segretario generale della Cisl, secondo cui “occorre continuare a lottare insieme per la parità di diritti tra donne e uomini, per ridurre le diseguaglianze sociali, per unire finalmente il nostro Paese. L’Italia riparte solo con il lavoro e gli investimenti”. Dopo aver ricordato gli incontri con le forze parlamentari che il sindacato avrà nei prossimi giorni, Sbarra ha evidenziato che “il dialogo e la concertazione sono indispensabili per riformare il fisco, le pensioni, la pubblica amministrazione, il mondo dell’istruzione. La nostra mobilitazione continuerà fino a quando non raggiungeremo gli obiettivi della nostra piattaforma”.



QUOTA 41 E I SINDACATI

Quota 41 e Quota 102 sono due delle principali proposte sort nelle ultime settimane come possibile riforma pensioni una volta che l’esperienza dell’attuale Quota 100 verrà congedata a fine dell’anno in corso: sindacati e buona parte del Centrodestra spingono in realtà per i 41 anni di contributi senza “limiti” di età, ma le posizioni ancora dovranno essere presentate al Ministero del Lavoro. Tanto la Uil quanto Cisl e Cgil hanno rivendicato la preferenza sulla riforma che porterebbe a diverse categorie di lavoratori (usuranti e precoci) un’uscita dal mondo del lavoro dopo 41 di anni di contributi versati: si pensa e si spera però un allargamento deciso della misura all’intera totalità dei lavoratori italiani che dunque potrebbero andare in pensione un anno in anticipo rispetto ai requisiti attuali della pensione anticipata (42 anni e un mese per gli uomini e 41 anni e un mese per le donne), in scadenza solo nel 2026. Il rischio è come verrà calcolato l’assegno (se con “tagli” e ridimensionamenti importanti per chi scegliesse la strada della Quota 41): da questo, molto probabilmente, passerà il successo o il “congedo” della legge previdenziale in questione.



IL PROBLEMA DELL’INPGI

Fiammetta Modena evidenzia che i giornalisti italiani “hanno sulla schiena due problemi, dei tantissimi, che sono i più gravi: il primo è la rivoluzione che, naturalmente, la loro professione ha avuto e subisce ogni giorno; l’altro è il sistema pensionistico, perché ormai si va a grandi passi verso il commissariamento dell’Inpgi, i cui dati danno un buco di circa 240 milioni. Significa, in soldoni, che c’è un problema con riferimento alle pensioni dei giornalisti”. Come riporta agenpress.it, secondo la senatrice di Forza Italia, “si è pensato tantissimo, giustamente, al diritto d’autore, alle case editrici, alle tv, in parte anche alle edicole, parzialmente alle radio, però la tutela della professione dei giornalisti da un punto di vista economico ma, soprattutto, dal punto di vista delle prospettive, è la base della nostra democrazia, perché tutela, prima di tutto, quella che è la libertà dell’informazione. Inutile dire che l’editoria locale è di fondamentale importanza”. Per Modena, quindi, la protesta dei giornalisti che c’è stata nei giorni scorsi merita “qualcosa di più di una semplice solidarietà”.



LA POLEMICA IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA

Il Corriere del Mezzogiorno spiega che in Campania sta sorgendo una polemica nel Consiglio regionale per il tentativo di reintrodurre le pensioni di reversibilità per i familiari dei consiglieri deceduti. “La Regione Campania, infatti, ha abrogato dall’ultima legislatura i vitalizi per gli ex consiglieri ed era stata abolita anche la reversibilità ai parenti. Io ho proposto da tempo che la reversibilità sia prevista esclusivamente per i familiari che dimostrino di avere un Isee basso o nullo. Trovo insopportabile infatti che alcuni parenti di ex consiglieri deceduti attualmente cumulino vitalizi dal consiglio regionale, dal parlamento italiano e anche dall’europarlamento. Mi batto da tempo contro il cumulo dei vitalizi: privilegio davvero insopportabile”, sono le parole del consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli. Resta quindi da capire se alla fine dell’iter della finanziaria regionale ci sarà un ripristino parziale o totale delle pensioni di reversibilità degli ex consiglieri, piuttosto che un “nulla di fatto” che lasci immutata la situazione.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI REALFONZO

In un’intervista al Sole 24 Ore, Riccardo Realfonzo, da poco nominato Presidente di Cometa, il fondo di pensione complementare dei metalmeccanici, evidenzia riguardo la riforma pensioni che in generale la previdenza complementare oggi in Italia “può contare su 200 miliardi di euro, oltre il 10% del Pil nazionale. Di questi, soltanto 4 miliardi arrivano alle imprese italiane, 30 miliardi finiscono nel debito pubblico e tutto il resto va all’estero”.

L’economista lancia quindi la proposta di introdurre un “meccanismo di garanzia” per incentivare i fondi pensione italiani a investire nell’economia del Paese: “Se i rendimenti di questi investimenti fossero più bassi di quelli del Tfr, la differenza la dovrebbe colmare lo Stato eventualmente attraverso Cassa depositi e prestiti”.

LE PAROLE DI MIZZAU SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI

Secondo Realfonzo, parlando di riforma pensioni, gli investimenti in economia reale aiuterebbero anche lo sviluppo di un’occupazione più stabile e di conseguenza si avrebbero degli effetti positivi anche sulle adesioni alla previdenza complementare dei lavoratori, compresi quelli più giovani.

In un articolo pubblicato su Milano Finanza, Marco Mizzau, Direttore generale di Inarcassa, espone concetti sulla stessa lunghezza d’onda riguardo il tema della riforma pensioni, spiegando, per esempio, che “sia il risparmio previdenziale, che vale 1.100 miliardi di euro ed è una delle maggiori fonti di approvvigionamento del mercato finanziario, sia il risparmio gestito, che vale invece 2.400 miliardi, possono contribuire al rilancio del Sistema Paese se sostenuti da politiche pubbliche di promozione e sostegno”. Dal suo punto di vista, è inoltre importante “rendere la previdenza più appealing per i giovani”.

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