LA NECESSITÀ DI REGOLE PUNTUALI

Orietta Armiliato, in un post sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social da lei amministrato, ricorda che “il diritto al pensionamento non può e non deve essere incerto come lo è stato in questi ultimi dieci anni dove i provvedimenti a tempo determinato o, peggio, targati ‘di anno in anno’ si sono sprecati, aggiungendo incertezza all’incertezza”, “tant’è che chi sa e vuole ascoltare i lavoratori rileva puntualmente quanto prepotentemente emerga la necessità di una vera riforma previdenziale che deve fissare tre quattro capisaldi che siano corrispondenti alle esigenze contemporanee, ma che sia soprattutto di lunga durata, partendo dalle diverse tipologie di lavoro, passando per la differenza di genere e considerando il welfare e le sue molteplici implicazioni”. Dal suo punto di vista in tema di riforma pensioni è “indispensabile creare regole puntuali con requisiti certi laddove il loro raggiungimento deve essere un fatto oggettivo che tenga conto di ‘N’ fattori misurati e misurabili e che non sia basato solo sulle valutazioni di disponibilità economiche del momento”.



LE PAROLE DI BOMBARDIERI

Davanti alle richieste dei sindacati in vista dell’incontro con il Premier Mario Draghi questo pomeriggio, risuonano ancora le parole proferite due giorni fa dal leader della Uil Pierpaolo Bombardieri (che si aggiungono a quelle di Landini e Sbarra rilasciate questa mattina, qui sotto le frasi, ndr).



«Agli inviti di Bonomi e Draghi al grande patto risponderei che noi non ci siamo mai sottratti né al confronto né agli accordi. Siamo pronti a fare la nostra parte sapendo che probabilmente su lavoro, sicurezza, fisco, pensioni, delocalizzazioni e responsabilità sociale, politiche industriali e transizione ecologica non la vediamo allo stesso modo . Ma se finiscono gli insulti noi siamo pronti», sottolineava il n. 1 Uil dopo gli scambi avvenuti tra il Premier e il leader di Confindustria nel weekend appena trascorso. (agg. di Niccolò Magnani)

LA RICHIESTA PER I LAVORATORI IMPIANTI A FUNE

La Filt-Cgil, per bocca del suo segretario regionale del Trentino, Stefano Montani, si augura che in tema di riforma delle pensioni i ministeri del Lavoro e dell’Economia “prendano atto della complessità di alcune specifiche mansioni lavorative come quelle di cui si fanno carico i lavoratori degli impianti a fune. Operare ad altitudini elevate e in condizioni meteo disagiate, spesso diversi gradi sotto lo zero, mette a dura prova il fisico e la salute di quanti operano nel settore. È difficile pensare che questa attività si possa svolgere tranquillamente per oltre quarant’anni, come per tanti altri lavori. C’è poi il rischio elevato di infortuni, come purtroppo ci ricorda anche l’ultima tragedia alle funivie Tonale”. Il sindacalista si augura quindi “che questa sia la volta buona per consentire a questi lavoratori di non operare in condizioni di rischio raggiunta un’età avanzata”. Vedremo quali decisioni prenderà in merito l’esecutivo nei prossimi mesi, ragionevolmente prima della messa a punto della Legge di bilancio.



SALVINI: EVITEREMO RITORNO ALLA LEGGE FORNERO

Matteo Salvini continua a battere il tasto della riforma delle pensioni. Come riporta Italpress, il leader della Lega ha infatti detto: “Il nostro impegno per la prossima settimana sarà la difesa del lavoro e delle pensioni evitando il ritorno della legge Fornero, che dopo un anno e mezzo di Covid sarebbe assolutamente disastroso. Se la Sinistra e Confindustria pensano di tornare alla Fornero, rubando 5 anni di vita a lavoratori e lavoratrici la Lega dirà sempre no. Lavoro come priorità assoluta della Lega nei prossimi mesi”. Secondo quanto riporta l’Agenzia Vista, Salvini ha anche dichiarato: “Pd e M5S vogliono abolire Quota100. Io penso che andare in pensione dopo 41 anni di lavoro sia un diritto non un privilegio. Ci vada Letta in pensione a 97 anni”. Infine, l’ex ministro dell’Interno ha affermato che “chi parla di un ritorno alla Legge Fornero soprattutto dopo il Covid vive su Marte”. Messaggi molto chiari. Vedremo quali saranno le decisioni effettive dell’esecutivo nelle prossime settimane.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LANDINI E SBARRA

Oggi è in programma un incontro tra Draghi e i leader sindacali. All’ordine del giorno non c’è la riforma delle pensioni, ma Maurizio Landini, come riporta l’Agenzia Vista, ha fatto sapere: “Vogliamo che dentro la legge di stabilità ci sia una discussione per riformare le pensioni e non si tratta solo di quota 100. Inoltre, all’interno della legge di stabilità si deve anche aprire la questione della riforma del fisco”. Luigi Sbarra, invece, come ricorda corrieredellacalabria.com, ha detto: “La nostra richiesta al Governo è di aprire subito un tavolo di confronto e di concertazione per rimettere in moto le dinamiche di crescita e di sviluppo, per cominciare a utilizzare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per affrontare il tema delle grandi riforme, da quella fiscale al tema delle pensioni, alla riforma degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive”.

LA PROPOSTA DI TRIDICO

Sempre a proposito del dibattito sulla riforma delle pensioni, va segnalata la proposta di Pasquale Tridico. Secondo quanto riporta Adnkronos, infatti, il Presidente dell’Inps ha evidenziato che spesso i giovani entrano tardi nel mondo del lavoro e perciò bisognerebbe permettere “il riscatto gratuito della laurea a fini pensionistici”, oltre a una pensione di garanzia. Di pensioni ha parlato anche Giuseppe Conte. Come riporta newsby.it, l’ex Premier a Napoli ha detto che con la scadenza di Quota 100 si determina “un problema che va risolto. Credo si possa allargare la platea dei lavori gravosi ed usuranti sulla basi di dati oggettivi e a quel punto si può rinforzare lo strumento dell’Ape sociale”.

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