PALETTI INPS SU PENSIONE DI CITTADINANZA

Secondo le ultime novità espresse dalla circolare Inps numero 100, il tema della riforma pensioni di cittadinanza (e anche del RdC, ndr) viene riproposto al centro delle discussioni tra M5s e Lega: «Particolare attenzione, ai fini dell’accoglimento della richiesta del beneficio Rdc/Pdc – si legge nella circolare -, va posta in ordine alle previsioni di cui all’articolo 2, commi 1-bis e 1-ter, secondo cui i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea devono produrre una certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, sui requisiti di reddito e patrimoniali, nonché sulla composizione del nucleo familiare. La norma prevede che la certificazione debba essere presentata in una versione tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana (che ne attesta la conformità all’originale)», si legge nella circolare che di fatto limita le pensioni e il reddito di cittadinanza agli immigrati. Non solo, la Lega ha sottolineato come l’Inps abbia inserito nuovi paletti sempre sul fronte previdenziale. «il requisito del patrimonio immobiliare va verificato su quello esistente non solo in Italia, ma anche all’estero e la Pensione di cittadinanza può essere erogata anche mediante gli strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni. L’attuazione di tale disposizione, tuttavia, non è immediata, essendo rimessa all’adozione di un apposito decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze, da emanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione». (agg. di Niccolò Magnani)



TRIA SU QUOTA 100 E TAGLIO TASSE

Nella lunga intervista domenicale a Repubblica, il Ministro dell’Economia Giovanni Tria fa un po’ il punto della situazione attuale dell’Italia in campo comunitario dopo la procedura d’infrazione evitata per via del tesoretto da 7 miliardi e rotti trovato proprio dallo stesso Ministro del Mef: con tagli alla riforma delle pensioni e al reddito di cittadinanza, è stato spiegato (oltre a recuperi da evasione fiscale e altri mini-tagli) una “mini” manovra bis è stata condotta dal Governo per evitare la sanzione. Ebbene, secondo Tria la vicenda è andata diversamente: «Nell’assestamento di bilancio 2019 presentato alla Commissione “non abbiamo tagliato nessuna spesa abbiamo avuto dividendi forti da Cdp e Bankitalia, abbiamo preso in considerazione i buoni risultati sul fronte delle entrate, anche ma non solo, per il recupero dell’evasione. E poi il governo nel suo complesso ha deciso che tutto ciò che non era stato richiesto a copertura delle domande per il reddito di cittadinanza e quota 100 fosse bloccato per contenere il deficit», spiega Tria sottolineando come da queste misure la credibilità nazionale «ne è uscita rafforzata». Ma l’obiettivo del Governo ora quale sarà? «Riportare il debito su un sentiero di riduzione, anche e soprattutto attraverso un rilancio della crescita economica”. Tria vuole per il 2020 più entrate fiscali, mentre «i risparmi su quota 100 e reddito dovrebbero essere maggiori. Inoltre intendiamo reperire risorse con un’accurata ‘spending review’ e un attento esame delle ‘tax expenditures’». (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, L’INIZIATIVA ANP-CIA

Nel solco dell’iniziativa presa a livello nazionale, i rappresentanti dell’Associazione nazionale pensionati della Confederazione italiana agricoltori della Toscana Nord hanno incontrato il nuovo Prefetto di Lucca, Leopoldo Falco. La Presidente dell’Anp-Cia Toscana Nord, Giovanna Landi, ha consegnato al Prefetto il documento dell’assemblea nazionale in cui si chiede, tra le altre cose, una riforma pensioni che aumenti le minime e modifichi le pensioni di cittadinanza, oltre che una maggiore attenzione alle politiche sanitarie e ai servizi sociali.



I PROVVEDIMENTI RICHIESTI

Lagazzettadilucca.it riporta le dichiarazioni di Landi, che ha spiegato di aver “trovato nel nuovo Prefetto di Lucca un interlocutore attento e interessato che ha assicurato di farsi portavoce delle nostre istanze presso il Governo nonché di adoperarsi per l’istituzione di tavoli tematici che riguardino da vicino le esigenze del territorio, prime su tutte la sicurezza, fondamentale per gli anziani, ma importante a qualsiasi età e delle politiche che contrastino lo spopolamento delle zone montane e collinare del territorio”. Un tema, quest’ultimo, che sembra particolarmente sentito da chi vive o ha vissuto come agricoltore. Falco, secondo quanto riferito da Landi, ha parlato di “provvedimenti che incentivino l’apertura e la permanenza di attività commerciali in tali zone, ma anche la nascita e il radicamento di associazioni di volontariato che hanno un forte valore aggregativo e, quindi, di rafforzamento del senso di comunità”.