BOERI TORNA SU QUOTA 100 CON PENALIZZAZIONE

A margine di un convegno a Milano, Tito Boeri ha parlato di riforma pensioni, spiegando che “Quota 100 è una misura molto costosa, che sottrae risorse per ridurre la pressione fiscale sul lavoro, che spinge la politica economica verso il non lavoro”. Ai microfoni di alanews.it, l’ex Presidente dell’Inps ha evidenziato che “non è facile uscire da quella misura, perché interromperla oggi bruscamente rischierebbe di riaprire il nodo esodati. Anche se lasciarla terminare nel 2021 aprirebbe un problema perché ci sarebbe uno scalone”. Boeri avanza quindi una proposta che già aveva lanciato dalle pagine di Repubblica nelle scorse settimane: “Io credo che bisogna trovare un’altra soluzione, che è quella di un’uscita flessibile con la regola del sistema contributivo. Dunque si permette alle persone di andare in pensione prima, però applicando anche alla quota retributiva delle pensioni le riduzioni attuariali che sono previste per la parte contributiva”. In buona sostanza il ricalcolo contributivo pieno per chi sceglie di andare in pensione in anticipo.



UN PENSIONATO SU 4 CON MENO DI 500 EURO AL MESE

Una delle richieste dei sindacati scesi oggi in piazza a Roma è una rivalutazione delle pensioni più consistente rispetto a quella prevista nella manovra. Un tema che sembra importante stando a un’analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, secondo cui, stando ai dati Inps, “in Italia un pensionato su quattro resiste con meno di 500 euro al mese”. Secondo quanto riporta l’agenzia Sir, Uecoop mette in evidenza che “a fronte di una spesa media delle famiglie italiane che arriva a 2.564 al mese ci sono quattro milioni e mezzo di pensionati che sopravvivono con appena 1/5 di tale importo pagando bollette, abbigliamento, trasporti e soprattutto cure sanitarie e assistenza che con l’avanzare dell’età diventano sempre più necessarie”. “Non è possibile che non si trovino risorse per aumentare le pensioni più basse, che poi sono soprattutto quelle dei più poveri, gli operai e le donne che in questo sistema sono le più bistrattate”, ha detto Ivan Pedretti, Segretario generale dello Spi-Cgil, durante la manifestazione a Roma stando a quanto riportato dal sito di Rassegna sindacale.



LANDINI: VA CAMBIATA LA LEGGE FORNERO

Alla manifestazione dei sindacati dei pensionati di Roma oggi ci sono anche i leader delle confederazioni. “Il Governo non sta tenendo in giusta considerazione i pensionati. Sono anni, dal 2011, che non c’e’ una rivalutazione delle pensioni. I pensionati si stanno impoverendo”, ha detto Carmerlo Barbagallo, Segretario generale della Uil, a margine della manifestazione, stando a quanto riportato dal sito di Rassegna sindacale. Annamaria Furlan, Segretaria generale della Cisl, ha invece evidenziato che dall’esecutivo ci si aspettava, dopo il provvedimento preso dal Conte-1, uno sblocco delle rivalutazioni decisamente diverso da quello che è stato inserito nella manovra. Presente anche Maurizio Landini, Segretario generale della Cgil, che ha chiesto anche di mettere mano alla riforma pensioni targata Fornero di fatto ancora in vigore. “C’è bisogno di una vera rivalutazione delle pensioni e di una legge sulla non autosufficienza, che non è un problema solo degli anziani”, ha aggiunto Landini secondo quanto riportato da Lapresse.



LA RICHIESTA DELLA FAP-ACLI

Alla manifestazione dei sindacati dei pensionati contro le misure di riforma pensioni adottate dal Governo ha deciso di aderire anche la Federazione anziani pensionati delle Acli. In una nota la Fap spiega di aver fatto questa scelta “non solo per contestare le cifre, assolutamente inconsistenti, che sono state previste per la rivalutazioni delle pensioni ma, più in generale, per denunciare l’assoluta mancanza di una programmazione strategica per affrontare i problemi di natura previdenziale della maggior parte degli anziani in Italia”. Inoltre, “la Fap Acli ritiene urgente l’adeguamento dell’entità del prelievo fiscale sulle pensioni al regime prevalente in gran parte d’Europa, meno gravoso di quello attualmente vigente nel nostro Paese”. Intanto, come spiega superabile.it, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, di cui è iniziato il Congresso nazionale, chiede un “aumento graduale delle pensioni di invalidità, partendo da coloro che si trovano in condizioni certificate di gravità e/o pluridisabilità”.

RIFORMA PENSIONI, LE RICHIESTE DELLA UIL

La manovra prosegue il suo iter parlamentare e si è svolta anche l’audizione presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in cui la Uil, attraverso il Segretario generale aggiunto Pierpaolo Bombardieri, ha fatto pervenire delle osservazioni anche in materia di riforma pensioni. Nel documento redatto dal sindacato si legge infatti che “la manovra di bilancio non affronta il tema della flessibilità in uscita limitandosi a non modificare le norme sperimentali, come quota 100, attualmente in vigore. È, invece, necessario introdurre una piena flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 62 anni per tutti i lavoratori e, al contempo, prevedere una pensione anticipata per tutti coloro che hanno maturato 41 anni di contribuzione”.

APE SOCIAL, OPZIONE DONNA E QUOTA 100 ROSA

La Uil giudica positivamente la proroga dell’Ape sociale, “ma è necessario risolvere le criticità emerse in questi anni di sperimentazione”, in particolare “una semplificazione dei criteri di accesso per i lavoratori gravosi con una doverosa revisione dei codici Istat utilizzati per l’identificazione delle categorie meritevoli”. Positive per la Uil anche la proroga di Opzione donna e l’istituzione delle commissioni per valutare la gravosità e l’usura delle diverse mansioni e il reale impatto della spesa previdenziale e assistenziale sui bilanci del Paese. La Uil chiede però, oltre alla piena indicizzazione delle pensioni, il varo della Quota 100 rosa per valorizzare lavori di cura e maternità delle donne e “misure che garantiscano una pensione adeguata ai futuri pensionati”.