LE RIDUZIONI PER LA PENSIONE DI VECCHIAIA

Nella guida Pensioni 2024 del Sole 24 Ore viene ricordato che sono previste “anzianità contributive ridotte per accedere alla pensione di vecchiaia: sono sufficienti 15 anni di contributi se questi sono collocati tutti entro il 1992; oppure se entro il 1992 l’assicurato ha meno di 15 anni di contributi, ma sommandoli con quelli maturati successivamente non arriva comunque a venti anni; o, ancora, se si hanno anzianità di almeno 25 anni, ma si è avuta una occupazione per almeno dieci anni, anche non consecutivi, per periodi inferiori a 52 settimane nell’anno solare; il requisito scende a 15 anni per coloro che sono stati ammessi alla prosecuzione volontaria entro il 31 dicembre 1992, anche se non hanno poi dato seguito al versamento”.



LE ALTRE DEROGHE PREVISTE

Un’altra “deroga” riguarda i lavoratori dipendenti, esclusi quelli del comparto pubblico, “che abbiano una disabilità certificata a valle dell’esame del medico legale Inps (richiesto con modello SS3), pari ad almeno l’80%”, i quali “possono accedere a pensione al raggiungimento di 61 anni se uomini e 56 anni se donne, applicando, però, una finestra mobile pari a 12 mesi” tra il raggiungimento dei requisiti e l’effettivo accesso a pensione. Invece, “le lavoratrici madri soggette al metodo contributivo puro possono: beneficiare di uno sconto pari a quattro mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi; oppure possono chiedere l’applicazione del coefficiente di trasformazione del montante maggiorato di un anno in presenza di uno o due figli o di due anni in presenza di almeno tre figli”.



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