CAZZOLA BASITO DALLO SCIOPERO DI CGIL E UIL
Intervenendo alla trasmissione “L’Italia s’è desta” in onda su Radio Cusano Campus, Giuliano Cazzola, come riporta agenpress.it, ha detto di credere che in tema di riforma delle pensioni “si sia trovata una soluzione transitoria per il 2022, poi c’era questo impegno del governo a negoziare una riforma con i sindacati entro marzo. Avevo avuto l’impressione che i sindacati avessero accettato questo percorso. Sono rimasto basito dalla proclamazione dello sciopero. Se si contesta una finanziaria in toto, non è che si sciopera 3 giorni prima che il parlamento l’approvi”. Alfio Giulio e Piero Ragazzini, rispettivamente Segretario generale della Fnp-Cisl Sicilia e di quella nazionale, come riporta catanianews.it, hanno spiegato di ritiene incomprensibile la scelta di Cgil e Uil di proclamare lo sciopero generale, “perché già, anche per i pensionati, abbiamo avuto delle risposte: il finanziamento della ‘non-autosufficienza’ da 25 a 850 milioni; l’abbassamento delle tasse per il lavoro dipendente e le pensioni; l’estensione della ‘no-tax area’ e la rivalutazione delle pensioni per il 2022”.
ORLANDO SUL CONFRONTO COI SINDACATI
Secondo quanto riporta Lapresse, a margine dell’assemblea della Cna, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha spiegato che il tavolo sulla riforma delle pensioni con i sindacati “sarà prossimamente convocato, secondo gli impegni che avevamo assunto”. E domani a Bertinoro, come ricorda l’edizione forlivese del Resto del Carlino, il Comitato regionale Fap Acli dell’Emilia Romagna ricorda i punti principali della piattaforma sindacale unitaria sulla previdenza, nella quale “si chiede una maggiore flessibilità in uscita e si punta alla tutela dei giovani che rischiano di trovarsi senza pensioni ‘dignitose’, un maggiore sostegno alle categorie più deboli, al lavoro di cura delle donne, rilancio della previdenza complementare”. Da segnalare, infine, le dichiarazioni del consigliere regionale ligure, esponente della Lega, Alessio Piana, riportate da ivg.it, secondo cui il Reddito di cittadinanza andrebbe rivisto così da reperire risorse per favorire “la riduzione delle tasse sulle bollette di gas e luce ed evitare di togliere il diritto di andare in pensione a un’età decente a chi ha versato contributi per decenni”.
LE PAROLE DI TRIDICO
Pasquale Tridico ricorda che dal prossimo gennaio “ci saranno aumenti considerevoli” degli assegni pensionistici, grazie alla “perequazione al 100%, ovvero l’adeguamento al 100% di tutte quelle pensioni fino a quattro volte il minimo, ma anche di quelle quattro volte superiori al minimo”. Ospite della trasmissione Uno Mattina, come riporta Teleborsa, il Presidente dell’Inps ha spiegato che il confronto tra Governo e sindacati “che si aprirà sulla base di quello che abbiamo sentito, va nella direzione indicata dall’Inps, ovvero la flessibilità all’interno di un modello contributivo”. “Le soluzioni di flessibilità e quindi di uscita anticipata rispetto ai 67 anni, ci possono essere e sono compatibili con la sostenibilità finanziaria. Dobbiamo superare le gabbie rigide delle quote, che irrigidiscono il sistema”, ha aggiunto. Un altro problema da risolvere in tema di riforma pensioni, secondo Tridico, riguarda il fatto che, anche considerando i lavoratori in nero, ci sono poche persone che lavorano rispetto alla platea dei pensionati da sostenere.
IN ARRIVO “SCONTO” CONTRIBUTIVO PER GLI EDILI
Come ricorda Il Sole 24 Ore, oggi i gruppi parlamentari torneranno a riunirsi al Senato per discutere delle modifiche alla Legge di bilancio. Secondo il quotidiano di Confindustria, dal ministero dell’Economia sarebbe arrivato ieri “un sostanziale via libera alle correzioni proposte dalle forze politiche, a partire da Pd e M5s, su scuola e Ape sociale. In quest’ultimo caso scenderà a 30 anni la soglia contributiva d’accesso per i lavoratori edili”. Dunque in tema di riforma pensioni ci sarebbe una modifica importante che accoglierebbe la richiesta avanzata anche dall’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano. Resta da capire se ci saranno altre categorie che avranno questo “sconto” contributivo. Il Sole evidenzia anche che il testo della Legge di bilancio dovrebbe approdare in Aula il 19 dicembre,ma non è da escludere che ci sia qualche ritardo che faccia slitta di un paio di giorni la votazione del provvedimento. A quel punto non ci sarebbe spazio per ulteriori modifiche alla Camera se si intende evitare l’esercizio provvisorio votando in via definitiva la Legge di bilancio dopo il 31 dicembre.
RIFORMA PENSIONI, LA PROCEDURA AVVIATA DALL’ENPAF
Come ricorda rifday.it, l’Enpaf “ha avviato la procedura di trasmissione ai propri iscritti degli avvisi di pagamento PagoPA per la riscossione, in unica rata, dei contributi ancora dovuti per l’anno 2021”. La procedura di sollecito riguarda gli iscritti alla cassa previdenziale dei farmacisti “che non hanno versato, in tutto o in parte, la contribuzione obbligatoria dovuta; quelli che hanno presentato domanda di riduzione o di riconoscimento del contributo di solidarietà nel corso del 2021 e che hanno ricevuto la prima emissione dei bollettini con delle rate di importo non corrispondente rispetto all’aliquota di riduzione che avevano titolo a richiedere e, infine, i contribuenti che, nel corso dell’anno 2021, hanno subito un reintegro della quota contributiva accertata come dovuta in misura superiore rispetto a quella inizialmente riconosciuta”.
L’UNA TANTUM DELL’INPGI
L’Inpgi, invece, ha predisposto l’erogazione di “una tantum” di 1.500 o 2.000 euro lordi diretta ai pensionati con redditi più bassi attingendo dal Fondo di perequazione. Complessivamente tale contributo andrà a 466 beneficiari, di cui 14 superstiti di iscritti. Marina Macelloni, Presidente dell’Inpgi, ha spiegato che “anche quest’anno il Fondo di Perequazione ha deciso di tutelare i colleghi che percepiscono pensioni basse; tale intervento è stato reso possibile grazie alla solidarietà intergenerazionale dei colleghi attivi, sui quali, tra l’altro, negli ultimi anni ha fortemente influito la crisi del settore editoriale e la conseguente contrazione dell’occupazione e il ricorso agli ammortizzatori sociali”. Da ricordare che in virtù delle misure di riforma pensioni contenute nella Legge di bilancio l’Inpgi 1 dovrebbe confluire nell’Inps a metà del prossimo anno.
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