RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BRAMBILLA
Guardando alla scadenza di Quota 100, Alberto Brambilla, intervistato la scorsa settimana da MF-Milano Finanza, ha spiegato che in tema di riforma pensioni “ci sono tre priorità: la prima è favorire i lavoratori giovani. Per riuscirci bisogna scardinare definitivamente il meccanismo della legge Fornero e ripristinare le pensioni integrate al minimo anche per i contributivi puri”. Occorre poi, secondo il Presidente di Itinerari previdenziali “cancellare l’adeguamento dell’anzianità contributiva all’aspettativa di vita. Al suo posto, bisogna ripristinare la soglia di 42 anni per gli uomini e di 41 per le donne”. Infine, è necessario “creare più flessibilità in uscita”, cosa non semplice tenendo conto delle ristrettezze di bilancio.
LE SOLUZIONI PER NON GRAVARE SUL BILANCIO PUBBLICO
Per questo Brambilla ha ricordato che le imprese possono ricorrere a “soluzioni alternative, quali contratti di espansione o isopensione”. Si tratta di strumenti “che permettono di anticipare la pensione e favorire il ricambio generazionale senza gravare sul bilancio dello Stato. In questo modo è possibile ridurre i costi del sistema di parecchi miliardi l’anno e abbassare l’età media di pensionamento”. Senza dimenticare che “i pensionati con isopensione o contratti di espansione riceveranno molto più di coloro che hanno utilizzato l’Ape Sociale o la pensione anticipata, dato che questi strumenti permettono di anticipare la pensione da cinque a sette anni”. Tuttavia vorrebbe dire che al posto del bilancio pubblico sarebbero le imprese (non totalmente nel caso del contratto di espansione) a doversi sobbarcare i costi del pensionamento anticipato.
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