LA RICHIESTA M5S PER I CORPI FORESTALI
Come riporta l’Ansa della Valle d’Aosta, Elisa Tripodi, insieme ad alcuni colleghi deputati del Movimento 5 Stelle, ritiene che “equiparare le pensioni dei dipendenti dei Corpi forestali delle Regioni a statuto speciale a quelle delle altre forze di polizia è un obiettivo che il Movimento 5 Stelle vuole portare a termine, attraverso la proposta di legge del collega Alberto Manca e l’emendamento alla legge di Bilancio presentato dal senatore M5S Emiliano Fenu”. Tali iniziative in tema di riforma pensioni, “confermano l’attenzione del Movimento 5 Stelle anche per i corpi forestali regionali che in questi anni a causa della soppressione del Corpo forestale nazionale, hanno perso un importante punto di riferimento e di coordinamento a livello nazionale. Figure professionali preziose per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio, e che meritano un trattamento equo e rispettoso. Per questo ci auguriamo che l’emendamento depositato in legge di bilancio, che riprende la proposta di legge a prima firma Manca, venga accolto dal Governo e da tutte le forze politiche presenti in Parlamento”.
L’ADEGUAMENTO AL CARO-VITA CON LE PENSIONI
Quota 102, ricalcolo contributivo, pensioni di garanzia e adeguamento al caro-vita: sono solo alcuni dei punti fissati dal Governo nella nuova Manovra di Bilancio, punti di partenza poi per il “cantiere” sulla riforma pensioni promesso da Draghi ieri ai sindacati in visita a Palazzo Chigi.
Si punta a superare la legge Fornero garantendo al contempo un sistema equo e sostenibile, ha ribadito il Presidente del Consiglio ai leader sindacali: nel frattempo tramite l’INPS viene fornito l’aggiornamento sul fronte perequazione delle pensioni, in sostanza la rivalutazione dell’importo pensionistico legato all’inflazione. Con il caro-vita in aumento considerevole dopo la crisi pandemica, dal 1 gennaio 2022 ci sarà la perequazione piena delle pensioni dopo il “congelamento” avvenuto nel 2020: con l’inflazione a +1,7%, rileva l’INPS, «A seconda dell’importo dell’assegno pensionistico, si applicano diverse percentuali di adeguamento all’aumento del costo della vita, in base a diverse fasce, calcolate in relazione al trattamento minimo». Si avrà dal prossimo mese una fascia per gli importi fino a 4 volte il trattamento minimo (indice perequazione al 100%); fascia per gli importi superiori a 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo (indice 90%); fascia per. importi superiori a 5 volte (indice al 75%). (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI SBARRA
Luigi Sbarra, dopo l’incontro tra Governo e sindacati di ieri, evidenzia che “discutere oggi di pensioni significa affrontare il tema della coesione sociale realizzando un patto tra generi e generazioni, tra genitori e figli”, ma mette anche in chiaro che “la trattativa deve portare ad una riforma strutturale, non servono provvedimenti di breve periodo”. Il Segretario generale della Cisl, intervistato dal Corriere della Sera, spiega che il punto di partenza deve essere la “revisione della legge Fornero. Superare le rigidità di quel sistema affrontando le priorità: pensioni contributive di garanzia per giovani e donne intrappolati da carriere lavorative precarie e discontinue per evitare che lavoratori poveri oggi diventino pensionati poverissimi domani: riconoscimento di periodi di formazione e disoccupazione involontaria, lavoro di cura per le famiglie. Servono incentivi per l’adesione alla previdenza complementare per aiutare le persone a costruire la seconda gamba previdenziale privata”.
I PALETTI DI DRAGHI PER LA RIFORMA DELLE PENSIONI
Il ministro del Lavoro Orlando con un tweet ha detto che “con i sindacati abbiamo avuto un confronto costruttivo sulla riforma delle pensioni. È l’inizio di un percorso attraverso il dialogo che continua, come ho sempre auspicato, e che può contribuire a far fare passi avanti per i diritti di lavoratrici e lavoratori”. È atteso quindi un calendario di incontri che, da dopo le feste, si occuperà di flessibilità, previdenza complementare e futuro pensionistico dei giovani. Il Premier Draghi ha chiarito che non deve essere messa a repentaglio la sostenibilità nel medio e lungo periodo del sistema pensionistico. Le proposte dei sindacati dovranno quindi tenerne conto. Nei prossimi incontro palazzo Chigi sarà rappresentato dal sottosegretario Garofoli e dal capo del Dipe Leonardi. Oltre a Orlando, è verosimile che ci saranno anche i ministri Franco e Brunetta. Il Segretario generale della Cgil Landini ha evidenziato che “siamo di fronte a una dichiarazione ufficiale sulla disponibilità del Governo a fare una discussione sulla riforma della legge Fornero. Cosa mai avvenuta prima in questi 10 anni.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI FILICE (SPI-CGIL)
Il Segretario provinciale dello Spi-Cgil Verona Adriano Filice, come riporta veronaeconomia.it, ha ricordato che dal 1° gennaio “scatterà l’adeguamento delle pensioni dell’1,7%, che il presidente Inps Pasquale Tridico ha definito ‘considerevole’. Parliamo di 9 euro in più sulla pensione minima, che passerà da 515 a 524 euro, pari a 108 euro all’anno, e di 17 euro al mese su un pensione da mille euro, pari a 204 euro all’anno”. Considerando il rialzo dell’inflazione e il fatto che “il 10 novembre scorso, l’Arera, autorità per l’energia, in audizione alla Commissione attività produttive della Camera ha avvertito che i rincari energetici proseguiranno per tutto il 2022 e in particolare nel primo quadrimestre”, non c’è da essere molto sereni.
L’ANALISI DI AQUILONE (FNP-CISL)
Anche Rosaria Aquilone, rieletta Segretaria generale della Fnp-Cisl Palermo Trapani, come riporta tp24.it, ricorda che “la condizione dei nostri pensionati è davvero preoccupante”, e fra le ragioni principali di questa situazione c’è la forbice che si è amplificata tra il Nord e il Sud Italia. Secondo la sindacalista sono importanti le riforme, terreno di battaglia delle confederazioni e delle federazioni a livello nazionale. A partire dalle richieste riguardanti la riforma delle pensioni, “per la quale chiediamo maggiore flessibilità in uscita senza penalizzazione a partire da 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età e fra le altre cose la tutela dei giovani, del lavoro povero e discontinuo, il rilancio della previdenza complementare e la revisione del calcolo delle pensioni di reversibilità”.
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