RIFORMA PENSIONI, LO STUDIO DI CARTA E DE PHILIPPIS
In un articolo pubblicato su lavoce.info, Francesca Carta e Marta de Philippis illustrano i risultati di un loro studio sull’aumento dell’età di pensionamento indotto dalla Legge Fornero, evidenziando che “sebbene la riposta sia maggiore tra gli individui più anziani, una più elevata età di pensionamento induce un aumento della partecipazione al mercato del lavoro anche tra i soggetti più giovani. Mentre l’effetto sulle persone più anziane è positivo sia per gli uomini che per le donne, l’impatto sulla partecipazione degli individui relativamente più giovani è concentrato interamente tra le donne. Avendo tassi di attività molto inferiori rispetto agli uomini, le donne hanno maggiori margini di miglioramento e tendono a rispondere di più a cambiamenti negli incentivi a partecipare al mercato del lavoro”.
GLI EFFETTI DELLA LEGGE FORNERO
In particolare, dopo la riforma pensioni del 2011, “l’offerta di lavoro è cresciuta rispettivamente di 3,3 punti percentuali per le donne di età compresa tra 55 e 59 anni, di 1,5 punti per quelle tra i 50 e i 54 anni e di 1 punto per quelle relativamente più giovani, tra i 45 e i 50 anni”. Le autrici spiegano che “i nostri risultati suggeriscono che, per massimizzare l’effetto sulla partecipazione, è importante realizzare riforme pensionistiche che modifichino in modo chiaro e certo le regole previdenziali. Questo tipo di politiche può avere effetti marcati e molto diffusi sull’offerta di lavoro perché muta le aspettative individuali sul futuro pensionistico e induce gli individui a modificare le proprie scelte lavorative lungo l’intero arco della propria vita”.