RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LOY

A Guglielmo Loy la piattaforma unitaria dei sindacati in tema di riforma pensioni non “sembra una posizione ‘estrema’, è plasmata sul concetto di flessibilità. Poi c’è da fare un discorso diverso per le categorie che hanno la necessità di accedere in anticipo al pensionamento. Gli strumenti in questo caso già ci sono: lo schema dell’Ape sociale si può allargare, si può ampliare la platea dei lavori gravosi, si può considerare il lavoro di cura delle donne, tenere conto chi ha perso il lavoro e non ha possibilità di ritrovarne uno, eccetera”. Per il Presidente del Civ dell’Inps, intervistato dal Diario del lavoro, “ci sono persone che a 62 anni sono estremamente a disagio nel mondo del lavoro – perché sono anziane e ‘acciaccate’, diciamo – rispetto al mestiere che fanno”.



L’OTTIMISMO SUL CONFRONTO GOVERNO-SINDACATI

Loy ricorda in tal senso che “al momento c’è un elenco di patologie certificate, ora si deve decidere come allargare questa platea oltre alle casistiche previste dalle tabelle Inail”. Dal suo punto di vista è poi urgente affrontare il tema della disparità di genere “passando per la conciliazione tra vita e lavoro, cura e lavoro” e “l’ipotesi di cui si parla, prevedere un anno di sconto previdenziale per ogni figlio, o del carico dei genitori anziani, non tiene conto della cosiddetta parità, ma, appunto, del fatto, evidentissimo, che non siamo tutti uguali”. Loy sottolinea anche di ritenere che il Governo non “voglia andare allo scontro sulle pensioni”. Per questo aprirà presto il confronto con i sindacati sul tema. Infine, si dice ottimista sul fatto che si potrà arrivare a un post-Quota 100 “senza strappi e senza panico”.

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