QUOTA 100, IPOTESI DI ALZARE L’ETÀ A 64 ANNI

Attraverso diversi esponenti del Governo e della maggioranza sono arrivate alcune rassicurazioni circa il fatto che la riforma pensioni con Quota 100 proseguirà fino alla fine del 2021, tuttavia, in attesa di una conferma attraverso la Legge di bilancio, Gianluca Viola, responsabile dell’area sociale Fenapi della provincia di Massa Carrara, secondo quanto riportato dall’edizione locale de La Nazione, invita quanti “ritengono di avere i requisiti e desiderano anticipare il loro pensionamento”, a valutare accuratamente “se presentare la domanda di pensione. Questa nuova pensione anticipata, nonostante sia stata introdotta di recente potrebbe essere cancellata prima del tempo”. Viola ricorda che allo studio sembra anche esserci la possibilità di mantenere Quota 100, alzando però il requisito anagrafico richiesto, da 62 a 64 anni, forse già a partire dall’anno prossimo. Converrà quindi prestare molta attenzione al tema per evitare brutte sorprese nei prossimi mesi. Da qui l’invito di Viola alle opportune valutazioni sul da farsi. (aggiornamento di Lorenzo Torrisi)



PREOCCUPAZIONE FENAPI

Tiene banco il futuro di Quota 100, con il Governo M5s-Pd che potrebbe imprimere una nuova svolta per quanto concerne la riforma pensioni. Non si placano le voci sulla possibile abolizione della misura lanciata dal precedente esecutivo e c’è chi manifesta preoccupazione. Come evidenzia La Nazione, la Fenapi parla di «amaro in bocca» in caso di restyling di Quota 100. Ecco a tal proposito le parole di Gianluca Viola, responsabile provinciale di Massa Carrara: «Il restyling di quota 100, ad oggi, è solo un’ipotesi, come lo è la cancellazione anticipata dello strumento: lascia un po’ di amaro in bocca, però, il fatto che, dopo tante parole spese da parte del governo a garantire l’immodificabilità delle misure adottate col decreto sul reddito di cittadinanza e pensioni, «cambiato il vento» ci si rimangi subito la parola». Attese novità a stretto giro di posta per quanto riguarda il capitolo pensioni, che chiama in causa milioni di italiani… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



FURLAN: BENE QUOTA 100 FINO AL 2021

“È di sicuro un buon inizio il fatto che da subito il Presidente del Consiglio ci convochi. Spero sia davvero l’inizio di un percorso importante per il Paese”, ha detto Annamaria Furlan a proposito della notizia sull’incontro che si terrà mercoledì tra Conte e i sindacati. A margine di un’iniziativa per i 70 anni dell’Inas, la Segretaria generale della Cisl, secondo quanto riporta Adnkronos, ha parlato anche della riforma pensioni, spiegando che dal suo punto di vista è positivo il fatto che si voglia far proseguire Quota 100 fino alla fine del 2021, ma occorre anche “affrontare altri nodi della questione pensionistica”, tra cui come calcolare “in modo assolutamente chiaro e trasparente la gravosità di altri lavori, oltre quelli già prefigurati dall’Ape sociale che deve essere ovviamente confermata”. Per Furlan occorre anche creare una pensione di garanzia per i giovani, riconoscere “almeno un anno di contributi per figlio alle donne lavoratrici” e arrivare a una separazione tra assistenza e previdenza. (aggiornamento di Lorenzo Torrisi)



CONTE INCONTRA I SINDACATI

Giuseppe Conte sembra aver deciso di rispondere celermente a Cgil, Cisl e Uil che avevano chiesto un incontro urgente con il Governo in vista della Legge di bilancio. Come spiega il sito di Rassegna sindacale, infatti, anche se manca una convocazione scritta, fonti sindacali hanno confermato che il Premier incontrerà mercoledì mattina i rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori. Tra i temi sul tavolo vi sarà sicuramente anche la riforma pensioni. Negli ultimi giorni sono arrivate rassicurazioni sul fatto che Quota 100 non verrà cancellata e che quindi resterà in vigore fino alla sua naturale scadenza fissata alla fine del 2021. Tuttavia Cgil, Cisl e Uil avevano già chiesto al precedente esecutivo delle modifiche al provvedimento, soprattutto perché penalizzante nei confronti delle donne. Vedremo se ci saranno delle conferme circa la disponibilità del nuovo Governo a rivedere le norme previdenziali già con la prossima manovra autunnale. (aggiornamento di Lorenzo Torrisi)

QUOTA 100? LE PRIORITÀ DI LANDINI (CGIL)

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, torna a parlare di riforma pensioni e Quota 100. «Il nostro problema non è quota 100, il nostro problema è cambiare la legge Fornero», ha dichiarato, come riportato dall’AdnKronos. Per Landini la modifica della legge Fornero è molto importante, e spiega perché. «Cambiare la legge Fornero vuol dire garanzie per i giovani, riconoscere la differenza di genere perché le donne hanno pagato un prezzo doppio, riconoscere che ci sono lavori più pesanti di altri». Quello delle pensioni è un tema che va affrontato dal nuovo governo M5s-Pd. E infatti Landini sollecita l’esecutivo da questo punto di vista. «Per noi il tema delle pensioni è se si apre o no una strada per una riforma vera: questo sarà elemento di giudizio, compresa la rivalutazione delle pensioni». A proposito del fisco ha aggiunto: «Diciamo che la tassazione su lavoratori dipendenti e pensionati deve abbassarsi, perché aumenti il netto in busta paga e le pensioni». (agg. di Silvana Palazzo)

QUOTA 100, SCONTRO TRA FORNERO E SALVINI

Su Quota 100 si consuma ancora una volta lo scontro tra Matteo Salvini ed Elsa Fornero. «Penso che sia stato un grosso errore», così ne parla l’ex ministra del Lavoro e delle Politiche sociali a “Dritto e Rovescio”. A proposito del provvedimento voluto dalla Lega e approvato con M5s, la Fornero aggiunge: «Abbiamo corso rischi gravissimi di impoverimento economico e civile». Ma l’ex ministro fa riferimento anche alle politiche sulle migrazioni, «per le quali Salvini è colpevole». L’economista e politica approfondisce l’analisi dell’operato dell’ex ministro dell’Interno, spiegando che la sua è una «politica malsana». Ma non è tardata ad arrivare la replica del diretto interessato. Matteo Salvini era infatti in studio. «Continuo a ritenere che la legge Fornero sia una delle leggi più sbagliate e infami della storia della Repubblica italiana», la risposta del leader della Lega. (agg. di Silvana Palazzo)

COSTO QUOTA 100, MEF “CONTRO” RAGIONERIA DI STATO

E dopo l’Inps di Tridico anche il Ministero dell’Economia di Roberto Gualtieri risponde a tono ai numeri della Ragioneria di Stato e alle ricostruzioni fatte dai giornali che in questi giorni han posto l’accento sull’eccessivo costo e “peso” per le future generazioni che provoca la riforma pensioni di Quota 100. Questa mattina il MEF ha smentito le notizie circolate in questi giorni sulla spesa complessiva da 63 miliardi di euro spiegando in una nota «questo dato non trova alcun riscontro nelle stime della Ragioneria Generale dello Stato». Per il Ministero tale cifra è solo il frutto «di un’elaborazione giornalistica non corretta dal punto di vista logico perché si limita a distribuire in maniera uniforme sull’intero periodo considerato dal Rapporto (2019-2036) il valore medio della variazione del rapporto della spesa/PIL (0,2%) stimato rispetto allo scenario base». In sostanza, il Mef si difende sottolineando «Nel periodo considerato – si precisa nella nota – il valore della maggiore spesa complessiva derivante dalle misure in questione, alla luce delle quantificazioni iniziali effettuate nella predisposizione del suddetto decreto legge, avrebbe potuto al massimo raggiungere i 20 miliardi di euro. Tenendo conto dei dati più aggiornati del monitoraggio sulla misura in questione, i costi complessivi saranno invece sensibilmente inferiori a tale cifra».

GUALTIERI “QUOTA 100 RESTA”

In una lunga intervista alla Repubblica ad assicurare sulla riforma pensioni e la permanenza di Quota 100 (almeno fino al termine della pratica sperimentale, ovvero nel 2021) ci pensa il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Pd): dopo le ipotesi emerse di taglio anticipato della Quota 100 di un anno (o di modifiche sugli elementi come anni di contributo o di anzianità) e dopo il muro contro muro issato dal M5s, il nuovo titolare del Mef prova a metterci una “pezza”. «Quota 100 ha una durata triennale e l’orientamento e’ lasciare che vada a esaurimento», ha spiegato a Rep il successore di Tria chiamato nei prossimi mesi a comporre una complessa Manovra di Bilancio da organizzare in poco tempo. Resta però comunque non positivo il giudizio di Gualtieri sulla stessa Riforma pensioni, il che fa pensare che già dalla prossima Legge di Bilancio del prossimo anno potrebbe cambiare qualcosa sulla Quota 100: «L’Iva non salirà e Quota 100 resterà fino a scadenza. In un quadro di risorse scarse l’intervento sulle pensioni andava fatto in modo diverso; ma e’ sbagliato modificare costantemente le regole del gioco in materia previdenziale».

PENSIONI, RESTA IL NODO SCUOLA

Per il Ministro dell’Economia ora il “vento è cambiato” e tramite la nuova Manovra si avrà un dialogo e una standing del tutto diverso rispetto al Governo precedente: dalla riforma pensioni fino al Reddito di cittadinanza, passando per il Bonus 80 euro tutto sarà mantenuto con la speranza di un visione “comprensiva” da Bruxelles «Gli scontri continui con l’Europa – ha spiegato ancora Gualtieri a Repubblica – i proclami sui social e le assenze ai tavoli negoziali sono finiti. Si apre una fase nuova in Italia e in Europa e noi intendiamo esserne protagonisti. Fino a un mese fa si discuteva di flat tax, minibot e procedura di infrazione. Oggi i temi sono investimenti verdi, lavoro e asili nido». I problemi andranno comunque valutati sul medio-lungo periodo e non solo sul fronte europeo: prendendo il caso della Puglia, come riporta oggi il Quotidiano di Puglia, il “nodo” scuola resta un problema per il prepensionamento di diversi docenti tramite la quota 100. Nella sola Lecce «colta al volo la possibilità di Quota 100 e in circa 700 salutano la loro aula. Con l’effetto della giostra delle supplenze sull’inizio dell’anno scolastico». Su larga scala e con l’inizio della scuola appena scattato, non è un problema “da niente”.