SINDACATI PRONTI ALLA PIAZZA

La prossima settimana, precisamente giovedì 9 maggio, si terranno tre assemblee unitarie (a Padova, Roma e Napoli) in vista della manifestazione che porterà i sindacati in piazza il 1° giugno nella Capitale. La riforma pensioni non ha previsto solo Quota 100, ma anche tagli e blocco parziale delle indicizzazioni che non stanno bene ai pensionati. Amicodelpopolo.it segnala che lo Spi-Cgil di Belluno sarà presente, anche perché “la tanto sbandierata pensione di cittadinanza finirà per riguardare un numero molto limitato di persone e non basterà ad affrontare il tema della povertà, mentre nulla è stato previsto sul fronte delle tasse, che i pensionati pagano in misura maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, e tanto meno sulla sanità, sull’assistenza e sulla non autosufficienza”. In preparazione del 9 maggio si terranno anche degli incontri pubblici nella provincia: lunedì 6 maggio a Feltre, martedì 7 a Pieve di Cadore e a Belluno. In questo modo sarà possibile conoscere meglio le ragioni della protesta.



RIFORMA PENSIONI, I TAGLI AGLI ASSEGNI D’ORO

Riforma pensioni, quota 100 e taglio agli assegni d’oro: governo M5s-Lega al lavoro per la vasta riforma, ma i numeri non sorridono più di tanto a Lega e Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda i tagli delle pensioni d’oro, cavallo di battaglia dei grillini, il ricavo sarà “ridicolo” secondo Il Punto: tagli fino a 200 mila euro l’anno. In base allo studio di Giovanni Gazzoli e Mara Guarino, esperti del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, il taglio andrà a colpire solo le pensioni elevatissime e il sacrificio riguarderà dunque solo una piccola fetta dei pensionati, non andando a costituire così un fondo per l’incremento di chi ha pensioni basse. Insomma, non arrivano buone notizie «sacrificando in questo modo non solo i picchi di pensioni più alte, ma anche gli assegni di coloro che hanno lavorato per una vita, pagando tasse e contributi, e che si vedono derubati per favorire chi ha sempre evaso, non ha pagato contributi o non ha mai lavorato, tranne che in nero», si legge su Firenze Post. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DAMIANO E IL GIUDIZIO SU QUOTA 100

In un articolo pubblicato sull’Huffington Post, Cesare Damiano parla dell’annuncio di un contro-Def da parte di Nicola Zingaretti, che definisce “un’iniziativa fondata su contenuti che compongono una linea politica. Parliamo di politica economica, di finanza e risorse pubbliche, di lavoro e servizi”. L’ex ministro del Lavoro definisce “caotica” la situazione che si è generata a causa delle politiche adottate dal Governo: “Niente politica economica né investimenti produttivi, nessuna politica industriale, una finestra pensionistica non strutturale spacciata per ‘Quota 100’, che dura solo tre anni; un Reddito di cittadinanza dal quale sono scomparse tutte le politiche per il lavoro e del quale sopravvive solo un’elargizione non certo più equa ed efficiente del vecchio Reddito di inclusione”, scrive Damiano, ribadendo quindi la sua linea riguardo la misura principale di riforma pensioni dell’esecutivo: quello approvato non è un vero sistema di pensionamento attraverso le Quote. Vedremo quindi se nel documento annunciato dal Segretario del Pd ci saranno proposte in tema di previdenza.



INPS, OBISM E LA CAMPAGNA DEI DIRITTI INESPRESSI

Dopo le polemiche relative a una sorta di “corsia preferenziale” che l’Inps avrebbe dato alla lavorazione delle domande per accedere a Quota 100, dopo il varo della riforma pensioni, ora l’Istituto nazionale di previdenza sociale è nel mirino per via del fatto che ci sono pensionati che non hanno ancora ricevuto, nella loro area riservata sul sito Inps, l’ObisM, documento molto importante, che viene utilizzato anche dai patronati per poter verificare se vi siano dei diritti inespressi, ovvero delle prestazione aggiuntive o integrazioni al proprio assegno cui si avrebbe diritto, ma che devono essere esplicitamente richieste. Lo Spi-Cgil, come spiega il sito di Rassegna sindacale, martedì prossimo sarà ad Ariccia con il “Camper dei diritti” con lo scopo di fornire “informazioni su pensioni e misure previdenziali, da Quota 100 alla pensione di cittadinanza, ma anche inviare pratiche all’Inps, chiedere il controllo gratuito della propria pensione e verificare se si ha diritto a prestazioni aggiuntive”.

LAVORATRICI EX-IPOST, CASO (QUASI) RISOLTO

Arrivano ancora novità sul caso delle lavoratrici ex-ipost in attesa che la loro domanda di accesso a Opzione donna venga lavorata dall’Inps. Oltre ai ritardi che sono stati riscontrati tra altri pensionandi che non avevano scelto Quota 100, la novità di riforma pensioni cui parrebbe essere stata data una sorta di “corsia preferenziale” nella lavorazione delle domande, c’è stato un problema di aggiornamento del software. Orietta Armiliato, che con il Comitato Opzione donna social sta seguendo il caso, ha spiegato che il programma di gestione delle domande è stato aggiornato, “quindi, il fatto che qualche lavoratrice non abbia trovato aggiornamenti via sito o sportello della propria pratica appare, al momento, del tutto fisiologico complici anche i giorni festivi che hanno contraddistinto il periodo. Tuttavia, possibilmente senza seminare il panico però, se le risposte tardassero ad arrivare, sollecitate e non mancate di segnalarcelo”. Certamente nei prossimi giorni ci sarà la conferma o meno sul fatto che la questione possa considerarsi effettivamente risolta.

DI MAIO ALL’ATTACCO SUI VITALIZI

Oltre a Quota 100, la riforma pensioni promossa da M5s e dal Governo vuole intervenire sui vitalizi dei politici, compresi i consiglieri regionali. “Stiamo facendo una battaglia sul taglio degli stipendi che ci sta facendo avere non pochi nemici. La battaglia sui privilegi non è finita con il taglio dei vitalizi e delle pensioni d’oro, entro giugno ci sarà il taglio dei vitalizi a livello regionale, tutte le regioni lo dovranno fare il taglio entro giugno, stiamo solo aspettando un’ultima regione: la Sicilia”, ha detto Luigi Di Maio presentato il programma del Movimento 5 Stelle per le europee. Il vicepremier, secondo quanto riportato da ctsnotizie.it, ha anche evidenziato che “in Sicilia c’è chi non vuole tagliare i vitalizi dei consiglieri regionali. Miccichè dice che senza dovrebbe tornare a vivere col padre. Gli dico di non preoccuparsi, può fare domanda per il reddito di cittadinanza”. Parole molto chiare quelle di Di Maio. Va ricordato che le regioni che non taglieranno i vitalizi subiranno una decurtazione dei trasferimenti dallo Stato centrale per alcuni servizi.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BARBAGALLO

Nella manifestazione del 1° maggio organizzata da Cgil, Cisl e Uil si è parlato anche della riforma pensioni con Quota 100. Carmelo Barbagallo, in particolare, ha spiegato che i sindacati non sono contro questa misura a prescindere, ma vorrebbero che fossero apportate delle modifiche. Per il Segretario generale della Uil, è poi importante che si arrivi alla separazione della previdenza dall’assistenza, anche per rendere più chiaro quello che è l’effettivo peso delle pensioni sulla spesa pubblica. Ai sindacati è però arrivata una sorta di “sfida” da parte di Giorgia Meloni, che a una manifestazione di Fratelli d’Italia a Jesolo, secondo quanto riporta Il Giornale, ha detto: “Dopo aver tagliato i vitalizi dei parlamentari e aver fatto qualche iniziativa contro le pensioni d’oro, l’unico sistema privilegiato pensionistico che rimane è quello per i sindacalisti”.

RIFORMA PENSIONI, LA RICHIESTA DI GIORGIA MELONI

Dunque, “Se si riuscisse a mettere mano a questa materia, i sindacati sarebbero più credibili quando chiedono a tutti di fare dei sacrifici”. Sul tema ricordiamo che anche il Movimento 5 Stelle aveva detto di voler intervenire con una legge che non ha ancora però visto la luce. Meloni ha voluto anche augurare un buon primo maggio “a tutti i dipendenti sottopagati e alle categorie non protette: lavoratori autonomi, ambulanti, commercianti, professionisti e piccoli imprenditori, quelli che ogni giorno di malattia è una remissione, quelli che le ferie sono un lusso, quelli che niente cassa integrazione, niente prepensionamenti, niente sussidi di disoccupazione, niente assegni famigliari, niente tredicesima, niente liquidazione”.