LE PAROLE DI SALVINI

Questa mattina Matteo Salvini è stato ospite della trasmissione Buongiorno Lombardia, in onda su Telelombardia, e ha parlato della situazione politica, accennando ancora una volta alla misura di riforma pensioni varata ai tempi del Governo Conte 1. “Penso che sia difficile andare al governo con quel Pd che ha cancellato il decreto sicurezza, che vuole cancellare Quota 100. Come faccio a stare insieme a chi ha una visione del mondo totalmente diversa dalla mia?”, ha detto il leader della Lega, secondo quanto riportato da Adnkronos. Dalla sua pagina Facebook, l’ex ministro dell’Interno è tornato a chiedere il ritorno alle urne: “L’Italia ha bisogno di scelte precise e concrete. Le idee ci sono: portiamo subito in Aula i decreti per il taglio delle tasse, per l’assunzione di medici e infermieri, per il blocco delle cartelle esattoriali e poi diamo la parola e il voto agli italiani. Non è questo Parlamento che porterà l’Italia fuori dalla più grave crisi dal Dopoguerra a oggi. Diamo fiducia solo e soltanto agli italiani”, ha scritto Salvini.



CGIL VS BPER BANCA

Dal 22 febbraio Ubi Banca diventa Bper Banca e i correntisti dovranno utilizzare un nuovo codice Iban, con l’accredito delle pensioni che avverrà in maniera automatica sul nuovo Iban (quello “vecchio” rimane comunque attivo per 12 mesi favorendo una tranquilla migrazione): questo però non avverrà per i percettori di pensioni da Paesi esteri, per i quali occorrerà comunicare anche il nuovo codice BIC. A denunciare questa problematica sulla “riforma” della modalità di percezione dell’assegno previdenziale ci ha pensato lo Spi-Cgil con Marcello Gibellini: «Da Ubi a Bper: tutto bene? Forse, ma non certo per i percettori di pensioni da paesi stranieri – dichiara il sindacalista -. Il cambio di denominazione della Banca comporta il cambio dell’Iban; per tutti i pensionati Inps e enti collegati non ci saranno problemi, il passaggio sarà automatico. Non così per i percettori di pensioni estere che dovranno provvedere a comunicare ai loro enti pagatori il nuovo Iban». Come è stato predisposto un meccanismo automatico per le pensioni italiane, continua la Cgil, «poteva e doveva essere fatto anche per questi pensionati […] Da noi, specialmente nelle valli, sono migliaia le persone che percepiscono pensioni dall’estero, specialmente da Svizzera, Francia, Belgio e Germania […]. C’è davvero poco rispetto per questi cittadini, ora per lo più di una certa età, che hanno contribuito, un tempo, con le loro rimesse e oggi ancora contribuiscono con i loro più o meno modesti rendimenti pensionistici, all’economia nazionale». (agg. di Niccolò Magnani)



I RISCHI DI MISURE PENALIZZANTI

In una nota riportata da grossetonotizie.it, Potere al Popolo di Grosseto ha ricordato che lo scorso 17 gennaio si è tenuta un’assemblea tra iscritti e simpatizzanti in vista delle prossime elezioni amministrative. Nel testo si accenna anche ai timori che vi possano essere misure di riforma pensioni penalizzanti a livello nazionale nei prossimi mesi. “La pandemia e la gestione della crisi sanitaria, diventata economica e sociale, si riflette in un caos politico che non dà risposte a chi sta pagando il prezzo della crisi, ma evidenzia ancor di più l’unica questione che realmente interessa alla classe politica, come spartire la torta del recovery fund tra le solite note cordate padronali: di 100 miliardi stanziati fino a questo momento, 50 sono andati direttamente nelle tasche degli industriali, mentre si prospettano nuovi attacchi alla sanità pubblica, alle pensioni, all’istruzione e in generale a vari pezzi dello Stato sociale, oltre che ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”, si legge infatti nel comunicato.



IL TAGLIANDO PREVIDENZIALE NECESSARIO

Come viene ricordato in un articolo pubblicato su L’Economia, l’inserto del Corriere della Sera, i nuovi coefficienti di trasformazione da applicare ai montanti contributivi e il calo del Pil porteranno a un calo delle future pensioni che verranno liquidate negli anni. Secondo le elaborazioni di Progetica, tale diminuzione “sarà fra il 2% e il 7%. Si tratta di un taglio mensile all’ assegno che va dai 26 ai 99 euro”. Per questo è bene pensare di aumentare i versamenti per la propria previdenza integrativa. Di quanto? Secondo il “tagliando previdenziale” messo a punto da Progetica “si va dagli 8 euro al mese di un trentenne lavoratore autonomo che investe in una linea a rischio medio-alto fino ai 188 euro di un dipendente sessantenne in una a basso rischio”. Resta comunque il problema di un sistema che rischia di far pesare non poco il calo del Pil sulle future pensioni. Per questo Andrea Carbone, partner di Progetica, auspica che si possa arrivare ad apportare dei cambiamenti a un meccanismo che era stato messo a punto oltre 20 anni fa e che non sembra essere più adatto alla nuova realtà economica.

RIFORMA PENSIONI, LA NOTA DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Con una nota agli Uffici scolastici regionali, il ministero dell’Istruzione ha inviato le indicazioni relative ad alcune delle misure di riforma pensioni contenute nella Legge di bilancio, in particolare la proroga di Opzione donna e Ape social. Per quanto riguarda la prima, da oggi e fino a fine mese si potrà presentare la domanda di cessazione dal servizio con riconoscimento dei requisiti maturati entro il 31 dicembre 2020 tramite il sistema Polis, così da poter poi accedere alla quiescenza a partire dal prossimo 1° settembre. Quanti invece sono interessati all’Ape social potranno, una volta ottenuto il riconoscimento dall’Inps, presentare la domanda di cessazione dal servizio con modalità cartacea entro il 31 agosto 2021.