RIFORMA PENSIONI, CONFRONTO GOVERNO-SINDACATI: LA NUOVA TABELLA DI MARCIA
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il rinvio dell’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, inizialmente previsto per ieri, prevede “una nuova tabella di marcia che sembra non essere troppo sgradita alla Cgil: un nuovo incontro tecnico la prossima settimana prima della verifica politica”. Finora, come ricorda il quotidiano di Confindustria, solamente la Uil ha preso una posizione netta contro la scelta dell’esecutivo. E non si è registrata, nemmeno a livello di indiscrezioni di stampa, alcuna reazione da parte della Cisl. Non resta quindi che attendere qualche conferma o smentita da parte della Cgil rispetto a quanto scritto dal Sole. Intanto la Fondazione Studi Consulenti del lavoro, rispondendo alla domanda di un lettore del sito di Repubblica ricorda che la pace contributiva “è stata una facoltà sperimentale, attiva nel triennio 2019-2021 la cui sperimentazione si è conclusa, senza proroga alla fine del 2021”. Dunque non è possibile potervi far ricorso quest’anno.
FONDI PENSIONI COMPLEMENTARI, LE NOVITÀ
Il Fon.Te. – ovvero il Fondo Pensione complementare per i dipendenti da aziende del Terziario – ha annunciato l’estensione della platea a tutti i liberi professioni e autonomi che si trovano a lavorare nei settori di interesse dello stesso Fondo.
Lo comunica l’agenzia ItalPress, non appena giunto il via libera dalla Covip – Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione: nel quadro di una strutturale modifica della riforma pensioni dal 2023 in poi, l’importanza dei fondi complementari non andrà per nulla sottovalutata. Da oggi inoltre l’importante novità data dalla Covip, per cui tutti i commercianti «potranno integrare la propria pensione aderendo a Fon.Te, il terzo fondo negoziale italiano per numero di iscritti». Per il presidente di Fon.Te. Maurizio Grifoni, «Questa iniziativa è un’ulteriore dimostrazione della solidità di Fon.Te. e del ruolo centrale svolto dalla previdenza complementare. Un nuovo traguardo che ci spinge a garantire livelli di prestazioni ottimali». Il vice presidente Stefano Franzoni invece sottolinea la priorità nel voler sostenere i lavoratori autonomi del terziario «offrendo la possibilità di costruire una pensione aggiuntiva che incrementi in maniera significativa il livello delle prestazioni previdenziali. L’allargamento a titolari e lavoratori autonomi dei settori di riferimento di Fon.Te. è finalizzato ad una maggiore consapevolezza generale circa la funzione della previdenza integrativa». (agg. di Niccolò Magnani)
RIFORMA PENSIONI, LA PROTESTA CONTRO L’INPS DI NUORO
I rappresentanti del Consiglio generale della Fnp-Cisl di Nuoro chiedono alle forze politiche e istituzionali che “attivino tutte le proteste del caso contro l’insensibilità dell’Inps verso la Regione e verso i pensionati e i lavoratori della Provincia di Nuoro, che subiscono i ritardi dell’istituto a causa della carenza di organico”. Come riporta Ansa, i sindacalisti evidenziano che 37 dipendenti dell’Inps di Nuoro sono andati i pensione negli ultimi due anni e non sono stati rimpiazzati. “Non è possibile che l’Inps, alimentato dai contributi versati dai lavoratori, costringa pensionati e categorie deboli a lungaggini che complicano la vita di anziani e ammalati già provati dalla pandemia. Assistiamo all’insensibilità dell’Inps e allo scarso peso politico delle istituzioni locali e regionali, che non riescono a intervenire per risolvere i problemi previdenziali, assistenziali e sanitari del territorio”, hanno detto i rappresentanti regionali e territoriali di Fnp, Alberto Farina, Pietro Bassu e Maria Luisa Ariu.
LE PAROLE DI CALDERONE SUL PASSAGGIO DELL’INPGI ALL’INPS
Come noto, tra le misure di riforma pensioni inserite nella Legge di bilancio c’è anche il passaggio di parte dell’Inpgi all’Inps. Come riporta Italia Oggi, durante il seminario di studi organizzato dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro con l’Inpgi, con il patrocinio dell’Inps, e tenutosi settimana scorsa, Marina Calderone ha detto: “Mai avremmo voluto un passaggio di questo tipo, ma bisogna ricordare che l’equilibrio inserito nella Legge di bilancio ha un’importante caratterizzazione: garantisce i diritti acquisiti e la transizione nel modo più indolore possibile”. La Presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro ha anche aggiunto: “Oggi che cerchiamo di portare avanti l’universalità dei diritti su assegno unico e ammortizzatori sociali non potevamo lasciare indietro e tradire una categoria di soggetti così importanti per gli equilibri democratici del nostro Paese come i giornalisti”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI
Il confronto tra Governo e sindacati sulla riforma pensioni previsto per ieri si terrà con tutta probabilità la prossima settimana. Domenico Proietti fa però sapere che la Uil sta già “lavorando per giungere celermente alla definizione di un memorandum che possa essere già inserito nel prossimo Def”. Il Segretario confederale della Uil, intervistato da pensionipertutti.it, evidenzia che “rimane ancora aperto il dibattito sulla flessibilità in uscita che interessa parallelamente sia il sistema misto che il contributivo. Sempre in termini di riforma pensioni, per i lavoratori post ’96 è necessaria una revisione dell’accesso alla pensione con un superamento dei paletti reddituali oggi previsti. Per chi è, invece, nel sistema misto bisogna introdurre una reale flessibilità in uscita intorno ai 62 anni di età, senza alcuna penalizzazione”.
RIFORMA PENSIONI, LA RICHIESTA SULL’ASPETTATIVA DI VITA
Secondo il sindacalista, rimanendo sul tema della riforma pensioni, “bisogna, poi, modificare l’adeguamento all’aspettativa di vita con il superamento dell’automatismo dell’innalzamento e con una revisione dei coefficienti di trasformazione”. “Abbiamo chiesto l’introduzione di uno strumento che integri il reddito pensionistico, ma che sappia valorizzare la permanenza nel mercato del lavoro valorizzando l’anzianità contributiva, i periodi impegnati nel lavoro di cura della famiglia e di familiari con disabilità, i periodi di formazione e di studio, i periodi di disoccupazione involontaria non coperti da altri strumenti”, aggiunge poi Proietti, ricordando che “su questo punto i rappresentanti del governo convenendo sulla necessità di una misura a tutela dei futuri pensionati stanno valutando e pesando le nostre proposte per calcolare gli effetti sui futuri pensionati ed i costi di una misura così strutturata”.
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