L’INIZIATIVA DI FOLLONICA SINISTRA E RIFONDAZIONE COMUNISTA
Follonica a Sinistra e Rifondazione Comunista hanno organizzato un banchetto di raccolta firme nella città toscana e in una nota, riportata da grossetonotizie.com, evidenziano che “in questi giorni stiamo tutti vedendo gli effetti della speculazione finanziaria nelle nostre tasche: aumentano le bollette e aumentano gli idrocarburi alle pompe dei distributori. L’aumento delle bollette di luce e gas e l’aumento dell’età pensionabile a 70 anni rappresentano due misure emblema del carattere antipopolare del Governo Draghi. In particolare, per quanto riguarda le materie prime, da anni denunciamo il carattere speculativo delle transazioni finanziarie sui beni di consumo, ma il lassismo dei Governi che si sono succeduti è preoccupante”. I due partiti, in tema di riforma delle pensioni, propongono “di cassare l’imbroglio di quota 102. Vogliamo per gli uomini la pensione a 60 anni o con 40 di contributi; per le donne la pensione a 55 anni o 35 di contributi; che si metta fine alle pensioni sotto i mille euro e si introduca l’adeguamento integrale delle pensioni all’inflazione”.
LE NOVITÈ DELLE PENSIONI AD APRILE
Al netto del pagamento delle pensioni che avverrà ancora una volta con l’anticipo scadenzato dal calendario Inps negli ultimi giorni di marzo, resta forte l’attesa di pensionati e sindacati per la convocazione del tavolo sulla riforma pensioni da settimane atteso in vista del prossimo Def.
Nell’attesa che possa sbloccarsi la “partita” politica, qualche novità sul fronte previdenziale arriverà comunque già ad aprile: ci sarà infatti un ulteriore aumento per molti pensionati italiani come diretta conseguenza della riforma fiscale. Come spiegato dallo stesso Inps, i beneficiari potranno usufruire della variazione degli scaglioni di reddito ma anche dal diminuzione delle aliquote Irpef da cinque a quattro. Il tutto si aggiunge all’incremento dell’1,7% sugli assegni dovuto all’adeguamento al costo della vita. In momento di profonda inflazione e caro energia-benzina l’aumento potrà essere una lieve ma comunque esistente boccata d’ossigeno, ovviamente in attesa che possa sbloccarsi il dossier sulla riforma già nelle prossime settimane (anche se entrerà in vigore dal 2023 in poi). (agg. di Niccolò Magnani)
LA RICHIESTA DI CONFIMI INDUSTRIA CAMPANIA
Come riporta il sito del Denaro, il Presidente di Confimi Industria Campania Luigi Carfora chiede al Governo un intervento coraggioso per difendere il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati: “Siccome, in Italia non c’è più la scala mobile che ridetermina gli stipendi, le pensioni ed i tassi di interessi attivi e passivi sul danaro, e visto che tutti i prezzi dei beni di consumo primario sono schizzati alle stelle, chiediamo ai nostri politici del Governo lo stesso coraggio che hanno avuto nel sostenere Zelenskyy finanziandolo nell’acquisto delle armi e nell’accoglienza dei profughi di guerra in Italia, di reinserire il prezzo amministrato per i beni di prima necessità per frenare la decimazione del potere d’acquisto dei consumatori italiani e di ridimensionare, l’inevitabile, effetto domino a danno delle attività imprenditoriali e dell’occupazione nel nostro Paese”. Carfora ricorda che “in Italia, questa forma di regolamentazione è stata sperimentata, in particolare, fra il 1973 ed il 1974, a seguito del primo shock petrolifero”.
IL RISCHIO DELL’ECONOMIA DI GUERRA
Non siamo in economia di guerra, ma, spiega Maurizio Guandalini in un articolo su formiche.net, siamo prossimi a entrarne. “La Commissione europea ha detto che la penuria energetica si risolve con la diminuzione di qualche grado del termostato. Il 130% in più del costo delle bollette di gas e luce, per altro, già arrivate nelle nostre abitazioni, in alcuni casi con aumenti ben superiori alle cifre preventivate, sta mettendo sul lastrico piccole e medie imprese, partite Iva, famiglie, anziani con pensioni risicate”. Intanto la Segretaria del circolo del Partito della Rifondazione Comunista di Partinico Federica Fuoco, come riporta teleoccidente.it, spiega che “vogliamo dire basta a una rapina sistematica su stipendi e pensioni che oggi si avvale di un’inflazione oltre il cinque per cento per scaricare sui lavoratori gli effetti nefasti delle liberalizzazione e della speculazione sui prezzi. Ci mobilitiamo per pretendere che il governo intervenga immediatamente contro il caro bollette”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI
Domenico Proietti ricorda che non è ancora stata fissata una data per il prossimo tavolo di confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e per questo chiede all’esecutivo di riprendere in tempi brevi tale confronto “per continuare gli approfondimenti necessari e per fissare prima del prossimo Def una scaletta tematica e temporale sui punti di intervento necessari a rendere più flessibile ed equo il nostro sistema previdenziale”. Il Segretario confederale della Uil, intervistato da pensionipertutti.it, chiarisce anche che “la flessibilità a cui ambiamo noi non deve essere in alcun modo legata all’idea di un ricalcolo contributivo. In Italia da 10 anni si va in pensione a 67 anni di età, mentre in Europa solo adesso la media arriva a 63 anni, dobbiamo riallineare l’età di accesso la pensione a quello che avviene in Europa”.
L’IMPORTANZA DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Proietti evidenzia anche che “giovani e donne restano categorie di lavoratori da tutelare, per i futuri pensionati è centrale il tema di garantire loro una pensione adeguata e dignitosa, pensando ad un meccanismo che integri la pensione nel sistema contributivo e che valorizzi i periodi di formazione, i periodi di disoccupazione non coperti da altri strumenti e che per le donne parallelamente tenga conto di altri periodi meritevoli di tutela anche se non concomitanti con un lavoro, come la maternità il lavoro di cura familiare e la genitorialità”. Dal suo punto di vista occorre anche “rafforzare e rilanciare la previdenza complementare prevedendo un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire le adesioni ai fondi pensione”.
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