PREVISTE PIÙ DI 13.000 PENSIONI CON OPZIONE DONNA

Nella sua analisi relativa alla riforma pensioni, l’Osservatorio previdenza della Fondazione Di Vittorio non parla solo di Quota 100, ma anche delle altre misure previdenziali, come la proroga di Opzione donna. Leggiamo quindi che “considerando i dati forniti dall’Inps nel monitoraggio al 01 aprile, risultavano presentate 10.567 domande di opzione donna (settore privato e pubblico), con 1.344 respinte pari al 12%. Ipotizzando che le domande presentate, riferite alle decorrenze di febbraio, marzo, aprile e maggio, per il settore privato pari a 8.307, mentre nel pubblico pari a 2.260 domande, riferite ai primi mesi del 2019, ma soprattutto alla decorrenza di settembre nel settore scuola, riteniamo che possano esserci ulteriori 5.000 domande nel 2019”. Secondo l’analisi, considerando una percentuale di rigetto del 12%, le domande accolte quest’anno saranno 13.699, mentre nel 2020 saranno 10.960 e nel 2021 8.768. Viene anche calcolato l’importo medio di pensione “con opzione donna pari a euro 1.407 euro lorde”. Il costo complessivo della proroga di Opzione donna sarà quindi di circa 311 milioni di euro fino al 2021.



LA MISURA PER FAR FRONTE A QUOTA 100 NELLA SCUOLA

Uno studio della Fondazione Di Vittorio ha mostrato come le domande per accedere a Quota 100 dovrebbero essere inferiori alle previsioni del Governo. Secondo quanto spiega Il Sole 24 Ore, la novità principale della riforma pensioni è stata sottoposta ad altre analisi, partendo anche dai dati diffusi dall’Inps sulle domande finora presentate. Emerge così che “molte più del previsto arrivano dal Sud e dal pubblico impiego. Come se la riduzione dell’assegno dovuta all’anticipo e il divieto del cumulo avessero scoraggiato i lavoratori del Nord”. Il quotidiano di Confindustria segnala anche che nell’incontro tra Governo e sindacati della scuola, svoltosi la scorsa notte, l’esecutivo, anche per far fronte agli effetti di Quota 100, “si è detto disponibile a trovare una soluzione” sul fronte precari: “si ragiona su una quota riservata di posti (oggi a normativa invariata, 10%), su un super punteggio da attribuire ai titoli, oltre all’addio alle preselezioni”. Vedremo se questo basterà sia ad accontentare i sindacati che a mitigare gli effetti dei pensionamenti previsti nella scuola dopo il varo di Quota 100.



BUONA NOTIZIA PER IL TAGLIO DEI VITALIZI

Oltre che sulla riforma pensioni che prevede, al di là di Quota 100, il taglio degli assegni cosiddetti d’oro, il Movimento 5 Stelle è impegnato in prima linea per ridurre i vitalizi dei consiglieri regionali. Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso presentato da un ex consigliere regionale lombardo contro il taglio dei vitalizi e la notizia è stata accolta positivamente da Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, che in una nota ha dichiarato: “Ci dicevano che i privilegi dei politici erano intoccabili. Ci spiegavano anche che tecnicamente non era possibile toccare quelle vergognose pensioni d’oro. Gli ex politici minacciavano persino di vincere ricorsi che avrebbero generato costi extra per le casse regionali. Il giudice ci ha dato ragione e ha scritto nella sentenza che il taglio dei vitalizi è sopportabile, efficace e non discrimina. Abbiamo vinto noi, hanno vinto i cittadini. Abbiamo dimostrato, ancora una volta, che con la volontà si ottengono risultati nell’interesse dei cittadini. Con i tagli stiamo risparmiando almeno 3 milioni e mezzo di euro a legislatura che usiamo anche per formare i giovani al lavoro”.



TRIDICO PARLA DI QUOTA 100 E RIFORMA PENSIONI

Pasquale Tridico è stato ospite della trasmissione Circo Massimo, in onda su Radio Capital. Il Presidente dell’Inps ha parlato anche di riforma pensioni, spiegando che Quota 100 “è una misura assolutamente sostenibile anche perché è per 3 anni, non per 10. Va considerata come altri scivoli, anche se certamente è un po’ più importante”. Secondo quanto riporta il sito di Italia Oggi, il Presidente dell’Inps ha detto di attendersi nei prossimi mesi un importante incremento delle domande per accedere a Quota 100, “non penso che saremo lontani dalla stima Inps di 290mila. Sta andando come ci aspettavamo”. “Metà di quelli che usufruiscono di quota 100 vengono dalla Pubblica amministrazione, e già questo avvia al turnover. Solo in Inps ci sarà un concorso che prevede 6.000 assunzioni”, ha quindi aggiunto, facendo capire che ritiene ci sarà un effetto positivo sul mercato del lavoro. Tridico ha poi spiegato che l’ex Presidente dell’Inps, Tito Boeri, “esagerava quando parlava di aumento del debito previdenziale di 100 miliardi con quota 100. Anche perché non considerava che dura solo tre anni. Poi si potranno inventare altri criteri di flessibilità”.

RIFORMA PENSIONI, LO STUDIO SULL’USO DI QUOTA 100

La riforma pensioni con Quota 100 rischia di avere effetti importanti sulla sanità. Alessandra Moretti ricorda che, “come confermato da tre studi di Anaao Assomed, tra il 2016 e il 2025 in tutta Italia cesseranno l’attività ben 47.284 medici specializzati, il 47% del totale, mentre i neo specialisti non superano le 42.550 unità, con un’emergenza che interesserà soprattutto gli ospedali del Sistema Sanitario Nazionale. Senza un piano assunzionale responsabile, come ha riportato anche uno studio della Cgil, dal prossimo febbraio andranno in pensione circa 1.300 medici, con questi numeri, certi servizi non potranno essere più garantiti”. Occorre quindi prendere le adeguate contromisure e la consigliera regionale veneta, in un’intervista pubblicata su quotidanosanita.it, spiega che partirebbe “dall’ascolto delle varie associazioni/sindacati/ordini dei medici e di tutti gli operatori sanitari, insieme a quelle delle famiglie che in questi anni hanno lanciato molto spesso degli appelli e mai recepiti. E poi certamente, favorirei la creazione di un tavolo regionale di lavoro per definire una strategia operativa”.

RIFORMA PENSIONI, LO STUDIO SULL’USO DI QUOTA 100

In uno studio basato sui dati Inps, l’Osservatorio previdenza della Fondazione di Vittorio e della Cgil arrivano alla conclusione che Quota 100 verrà utilizzata da meno persone rispetto a quelle previste dal Governo al momento del varo della riforma pensioni. Entro il 2021 si parlava di 973.000 nuovi pensionati, ma, secondo lo studio, saranno solo 325.000, di cui 128.000 quest’anno. “Questo coinvolgimento molto più basso rispetto alla platea prevista dal governo determinerà un avanzo importante di risorse. Nel triennio per l’insieme delle misure previdenziali prese in esame non saranno utilizzati 7 miliardi e 200 milioni, dei 21 miliardi stanziati in Legge di Bilancio. Nel 2019, dei 3,968 miliardi stanziati dal governo, non saranno utilizzati 1,6 miliardi, nel 2020 si prevede il mancato utilizzo di 2,9 miliardi e nel 2021 di 2,6 miliardi”, spiega  Ezio Cigna, responsabile della previdenza pubblica della Cgil nazionale.

L’OCCASIONE PER UNA VERA RIFORMA PENSIONI

Il sito di Rassegna sindacale riporta le parole di Roberto Ghiselli, secondo cui Quota 100 “lascia del tutto invariate le cose in prospettiva. Altro che abolizione della Legge Fornero”. Secondo il Segretario confederale della Cgil, ci sono le condizioni “per intervenire con altre misure, sulla base delle proposte contenute nella piattaforma che il sindacato unitariamente ha presentato al governo, garantendo una flessibilità in uscita per tutti dopo 62 anni e prevedendo interventi che tengano conto della specifica condizione delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi o usuranti e l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani”.