TRIA SMENTISCE I TAGLI ALLA QUOTA 100

In una lunga intervista sul Corriere della Sera questa mattina il Ministro Tria puntualizza la situazione sulla Quota 100 (e sul Reddito di Cittadinanza, ndr) dopo il “giallo” della lettera Ue che venerdì scorso sembrava portare al taglio sulle misure della riforma pensioni e del RdC per contrastare l’aumento del Debito italiano che la Commissione Ue ci ricorda con nuovi allarmi. «Riduzione alle proiezioni di spesa non significa il taglio di Quota 100 e Reddito di Cittadinanza» , spiega il titolare del Mef, «si riferisce al fatto che almeno per i primi due anni il tiraggio delle due misure chiave del governo – reddito di cittadinanza e probabilmente anche sulle pensioni anticipate a quota 100 – sarà inferiore a quanto già messo in bilancio». Tria spiega che si sapeva fin dall’inizio che ci sarebbero stati tali adeguamenti, «sapevamo sarebbe stato così, le stime sui costi erano ampiamente prudenziali». (agg. di Niccolò Magnani)



FELTRI ATTACCA SALVINI SUI TAGLI ALLE PENSIONI

Un Vittorio Feltri come sempre senza peli sulla lingua quello che stamattina dalle colonne di Libero attacca il Ministro Salvini per non star vigilando abbastanza sul taglio alle pensioni messo in campo dal titolare del Lavoro Luigi Di Maio: una sorta di “tirata d’orecchi” per chi spesso ha elogiato la politica franca e diretta del leader leghista ma che sulle riforma pensioni post-Quota 100 non sembra voler concedere alibi. «Salvini si è battuto e si batte contro la legge Fornero e se ne frega del fatto che Luigi Di Maio tagli le pensioni a tutti. Non è una bella cosa. Prendersela con i vecchi è orribile», spiega il direttore e fondatore di Libero su Twitter, invocando un pieno cambio di passo da parte del vicepremier e di tutta Lega sul tema pensionistico. Lo stesso M5s ha però risposto “indirettamente” nei giorni scorsi sempre tramite le Commissioni Lavoro in Parlamento, «Tutte le pensioni fino a 9 volte la minima, ossia 4500 euro lordi mensili, godranno diaumenti superiori rispetto a quelli garantiti negli anni passati. Se ci sarà un piccoloconguaglio sulle pensioni è perché da gennaio a marzo, in attesa che fosse applicato il nuovo regime di rivalutazione, ha agito quello introdotto nel 2000, ma parliamo comunque di un conguaglio medio di 0,90 centesimi per pensioni fino ai 2000 euro». (agg. di Niccolò Magnani)



M5S PROMETTE “NO TAGLI A PENSIONI MEDIE E BASSE”

Con una lunga nota dei parlamentari alle Commissioni Lavoro e Attività Produttive della Camera, il Movimento 5 Stelle ha provato fare il punto sul sistema pensioni e sulla riforma di Quota 100 per provare a segnare un passo in avanti dopo le settimane di caos elettorale e di “predominio” mediatico della Lega anche sul tema pensionistico. «Quello che questo Governo sta facendo per restituire condizioni di vita dignitose per tutti i cittadini non si vedeva da tempo», spiegano i portavoce del M5s, promettendo che non vi sarà alcun taglio sulle pensioni medie né tantomeno sulle minime. «Nessuno è andato a penalizzare chi ha pensioni basse e medie, c’è Quota 100, c’è il taglio delle pensioni d’oro e, inoltre, ricordiamo sempre che, chi percepisce pensioni minime al di sotto della soglia di povertà, può usufruire dell’integrazione dovuta dalla pensione di cittadinanza», conclude la nota il Governo sul fronte pentastellato. (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PIZZUTI

Durante la presentazione del Rapporto sullo Stato sociale 2019 “Welfare pubblico e welfare occupazionale” presso l’Università La Sapienza di Roma, Roberto Pizzuti, professore ordinario e direttore del master in Economia pubblica, secondo quanto riporta Il Manifesto, ha parlato dell’ultima Legge di bilancio, spiegando che “si mantiene nel solco della austerità espansiva, che è fallita in tutta Europa, senza risolvere con Reddito di cittadinanza e Quota 100 il problema della lotta alla povertà e di un sistema previdenziale iniquo”. Dal suo punto di vista, Quota 100 “sarà usufruita verosimilmente da un numero limitato di lavoratori visto che le domande al 30 aprile erano solo 116mila con circa il 20 per cento bocciate mentre il governo ha stimato 360mila uscite nel 2019 per 4,8 miliardi di costo”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI STIRPE

Pizzutti ha quindi ricordato che occorre fare qualcosa per i giovani che rischiano di trovarsi con una pensione molto bassa a causa delle loro carriere precarie. E ha rilanciato l’importanza di una “pensione di garanzia” per loro. Allo stesso evento, Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria, secondo quanto riporta Adnkronos ha detto che “dobbiamo porci un problema di sostenibilità del nostro sistema pensionistico che non possiamo risolvere cacciando gli immigrati”. Quelli “che lavorano, oggi, procurano all’Inps un saldo attivo di 38 miliardi. Dobbiamo trovare delle forme su come gestire il problema dell’immigrazione; ma non possiamo rinchiuderci in un recinto e pensare che questo riguardi solo la sicurezza”, ha aggiunto.