LA PARTITA FISCALE

Durante il suo intervento alle Giornate del lavoro in corso a Lecce, Roberto Ghiselli ha evidenziato che “in questi giorni sono maturati elementi di novità negli assetti politici e di governo che non ci lasciano indifferenti”. “Sulle enunciazioni ci sono elementi importanti, sia su questioni dal carattere fortemente valoriale, come la gestione delle politiche dell’integrazione e i processi migratori, sia sui temi di carattere sociale ed economico, che vanno dal fisco alla salute, dall’istruzione alla centralità degli investimenti per lo sviluppo, fino alla forte spinta che l’Italia vuol dare a un cambiamento europeo”, ha detto il Segretario confederale della Cgil, secondo quanto riportato dal sito di Rassegna sindacale. Dal suo punto di vista è importante quindi il confronto con il Governo, che riguarda per forza di cose anche la riforma pensioni. Per Ghiselli, “la partita fiscale è sicuramente una priorità: è importante che venga indicato nel programma che la centralità è la riduzione delle tasse sul lavoro, che per noi significa anche riduzione delle tasse sui redditi da pensione, perché sono redditi assimilati a quelli del lavoro”.



LANDINI: VA FATTA REVISIONE FORNERO

Maurizio Landini torna a parlare della riforma pensioni con Quota 100, tema già trattato sia alla vigilia che durante che dopo l’incontro di mercoledì tra Governo e sindacati. “La revisione legge Fornero va fatta e non ci dicano la balla che con quota 100 è già fatto. E allora non dico che va fatto domani, ma questo nuovo governo deve affrontarlo’”, ha detto il Segretario generale della Cgil durante le Giornate del lavoro in corso a Lecce. Secondo quanto riporta Adnkronos, il sindacalista ha anche rimarcato che “cambiamento è il titolo di queste iniziative di questi giorni. Ma noi veniamo da anni in cui cambiamento è stato un peggioramento delle condizioni di vita delle persone. Noi abbiamo la stessa piattaforma, condivisa da Cgil Cisl e Uil, presentata anche al governo precedente e non è cambiata. Se questo è il governo del cambiamento, allora bisogna ridurre le tasse per i lavoratori e i pensionati”. Vedremo se queste istanze saranno recepite dall’esecutivo che deve mettere a punto la manovra.



CONTE: NON DISTRUGGIAMO QUOTA 100

Giuseppe Conte ha partecipato alla festa di Articolo Uno, dove ha parlato anche della riforma pensioni con Quota 100. Stando a quanto riporta Radiocor, il Premier ha infatti evidenziato che quando la misura principale in tema di previdenza approvata l’anno scorso veniva messa a punto, “avevo incontrato le partecipate dello Stato: da una ricognizione fatta a palazzo Chigi era emersa una buona dose di ricambi tra prepensionamenti e nuove assunzioni”. Tuttavia, secondo Conte, “pesa molto il fatto che non tutti hanno potuto beneficiare di questa prospettiva e che nell’imprenditoria privata non c’è stato questo riscontro”, anche se “un ricambio c’è stato”. Il Premier ha quindi detto: “Attenzione, non distruggiamo questo progetto riformatore. Quota 100 era un omaggio a una situazione ereditata dove c’erano state persone che in prossimità della soglia pensionistica si erano viste dilatato l’orizzonte lavorativo, con un disagio esistenziale e familiare”. Parole che sembrano confermare la volontà dell’esecutivo di non cancellare Quota 100.



LE PAROLE DI SACCHETTI (CGIL)

Nel corso delle Giornate del lavoro a Roma, organizzate dalla Cgil, Tania Sacchetti, Segretaria confederale del sindacato guidato da Maurizio Landini, ha ricordato che “abbiamo un nuovo esecutivo di governo, io mi auguro che la prima scelta sia una forte discontinuità rispetto alla disintermediazione vissuta in questi ultimi mesi recuperando il confronto con le parti sociali. I sindacati non sono semplicemente degli stakeholder: siamo un soggetto di rappresentanza delle persone che lavorano nella pubblica amministrazione”. La sindacalista ha ben chiaro che nel settore pubblico, complice anche la riforma pensioni con Quota 100, c’è stata una sorta di emorragia del personale, che si può superare “non semplicemente sbloccando il turn over, ma investendo su un piano straordinario dell’occupazione che rafforzi tutto il sistema con una attenzione particolare per tutte quelle attività oggi compromesse proprio dalla carenza di organici”. Dal suo punto di vista, riporta il sito di Rassegna sindacale, “occorre superare definitivamente il precariato che si è generato soprattutto nella scuola, nella sanità, negli enti locali”.

IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE

Il Governo si appresta a mettere a punto la Legge di bilancio e in attesa di capire cosa deciderà di fare in tema di riforma pensioni, sembra che ci sia tutta l’intenzione di varare il taglio del cuneo fiscale, dal quale però “rimarrebbero esclusi i pensionati che non ne trarrebbero alcun vantaggio”, anche perché non sembra che si voglia cambiare il meccanismo di indicizzazione parziale varato dal precedente esecutivo, come spiega Camillo Linguella su finanza.com. “I pensionati già oggi godono della cosiddetta 14 mensilità che viene pagata a luglio, ma riguarda una fascia limitata di persone, perché riguarda coloro che hanno un reddito fra 1,5 ed il 2 volte il minimo Inps e l’importo massimo percepibile è di 655€, molto distante dai 1500 di cui si parla. Se la riduzione del cuneo fiscale riguarderà anche una riduzione dell’Irpef, sarà difficile tenere fuori i pensionati. A parità di reddito, dovrebbero avere le medesime riduzioni”, si legge ancora nel suo post. Vedremo quale sarà la decisione dell’esecutivo sul tema.

LA RICHIESTA DEL SILP-CGIL

Da Daniele Tissone, Segretario generale del sindacato di polizia Silp-Cgil, arriva un messaggio importante per il Governo: “Se il nuovo esecutivo, da poco insediatosi alla guida del Paese, non vuole limitarsi alle mere promesse in tema di sicurezza, come accaduto durante la gestione Salvini, metta subito mano ad alcuni impegni prioritari per i poliziotti: contratto, riordino, assunzioni e previdenza complementare”. Il sindacalista chiede interventi anche in tema di riforma pensioni. Non solo, infatti, ritiene che vada rinnovato il contratto del comparto scaduto da quasi nove mesi, ma va anche avviata la “previdenza complementare, in particolare per i giovani poliziotti, che rischiano di ricevere un domani pensioni al limite della sopravvivenza”. Secondo quanto riporta il sito di Rassegna sindacale, Tissone fa presente anche la necessità di “un ulteriore piano straordinario di assunzioni, considerato il preoccupante picco negativo del turn-over, che non consente un utile passaggio di testimone nei tempi dovuti”.

RIFORMA PENSIONI, IL GLOBAL RETIREMENT INDEX

Mentre si cerca di capire quali saranno le mosse del Governo in tema di riforma pensioni, specie per il futuro di Quota 100, dal Global Retirement Index 2019 elaborato da Natixis Investment Managers emerge che l’Italia occupa il 30°, tra 44 paesi, nella classifica che misura le politiche pubbliche pensionistiche. “Nel Belpaese migliora la qualità di vita, ma l’invecchiamento della popolazione, il debito pubblico, la pressione fiscale e la governance stessa rappresentano ancora le principali sfide che l’Italia deve affrontare guardando al futuro”, si legge su we-wealth.com. Rispetto allo scorso anno, il nostro Paese perde una posizione a beneficio del Portogallo. Riguardo i singoli, indici, il benessere finanziario in pensione ha segnato un lieve miglioramento in un anno, passando dal 52% al 53%. “Tuttavia l’invecchiamento della popolazione, il debito pubblico, la pressione fiscale e la governance stessa rappresentano ancora le principali sfide che l’Italia deve affrontare guardando al futuro”.

LE PAROLE DI BOTTILLO

“Nonostante le buone notizie relative al miglioramento della Qualità della Vita, i nodi da sciogliere per l’Italia sono ancora molti, tra cui l’invecchiamento della popolazione, debito pubblico e pressione fiscale”, sono le parole di Antonio Bottillo, country head ed executive managing director per l’Italia di Natixis Investment Managers. Dal suo punto di vista, “è necessario che tra politici, fondi pensione, lavoratori e industria finanziaria ci sia una maggiore condivisione del duplice obiettivo di soddisfare le esigenze della popolazione in età pensionabile e preservare la sicurezza pensionistica dei pensionati del domani, all’insegna di un costante dialogo tra tutte le parti”.