FORNERO: QUOTA 100 VA ABOLITA
Elsa Fornero torna a criticare la riforma pensioni con Quota 100. In un articolo pubblicato sul Foglio, con l’eloquente titolo “Perché abolire la quota 100 è il primo passo per una manovra di svolta, l’ex ministra del Lavoro evidenzia che una “buona” Legge di bilancio dovrebbe evitare la “dispersione degli interventi in modo che tutti possano dirsi contenti (o scontenti) allo stesso modo”. Occorre dunque fissare delle priorità, visto che esistono dei vincoli di risorse. E per la Fornero, “la nostra priorità è indubbiamente una crescita stabile della produzione e dell’occupazione”. Quota 100, invece, come viene spiegato nell’abstract dell’articolo, “è costosa, iniqua, non incoraggia l’occupazione, non aiuta le categorie deboli”. C’è da scommettere che queste dichiarazioni non sfuggiranno a Matteo Salvini e a quanti sostengono la necessità di mantenere in vita Quota 100, almeno fino alla sua naturale scadenza alla fine del 2021. Vedremo poi quale sarà la scelta del Governo su questa misura previdenziale.
QUOTA 100 ROSA E PROROGA OD
In giorni in cui si sta parlando di riforma pensioni, anche perché non è chiaro cosa farà il Governo sul tema, Orietta Armiliato, sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social chiarisce che “la proroga dell’Opzione Donna e la proposta di Quota 100 Rosa sono due possibilità in campo con il fine di poter soddisfare differenti bisogni delle Donne, sono diverse e disgiunte, e l’una, naturalmente, non esclude l’altra. Per la prima il Cods propone da tempo che sia prorogata con un unico provvedimento che la porti a termine direttamente all’anno 2023, in modo da evitare la pessima pratica del ‘di anno in anno’ che vede le lavoratrici sottoposte ad un angosciante stillicidio. Per quanto alla seconda, ci auguriamo che possa trovare spazio nei capitoli delle prossime proposte previdenziali, dando finalmente tangibile seguito al concetto, fino a qui espresso da più parti, della volontà di valorizzare il cd. ‘Lavoro di cura’”. Volontà che tra l’altro è stata espressa anche dai sindacati prima e dopo l’incontro avuto mercoledì con il Governo in vista della Legge di bilancio.
SALVINI AVVERTE CONTE
Si sta parlando molto in questi giorni del destino della riforma pensioni con Quota 100 e Matteo Salvini ha recentemente detto nel corso dei suoi comizi che il nuovo esecutivo formato da Movimento 5 Stelle e Partito democratico sarebbe pronto a cancellare le novità previdenziali introdotte l’anno scorso. Dal palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia di cui è stato ospite a Roma, il leader della Lega, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Lucio Fontana, ha voluto ribadire il concetto in altra forma. “Conte ha detto che questo governo userà toni moderati, ma cosa vuol dire moderato? Io sono moderato, atlantista e liberale, ma se rimetti in piedi la legge Fornero io non ti faccio più uscire dal Parlamento”, ha detto Salvini, tornando quindi a usare anche parole piuttosto forti nei confronti del Presidente del Consiglio con cui nelle scorse settimane ha avuto degli scambi infuocati a distanza, anche nell’aula del Senato. C’è da ricordare che Conte non sembra comunque intenzionato a smontare Quota 100.
LE PAROLE DI VISCO
Non mancano, quando si parla di riforma pensioni, i riferimenti alla situazione demografica del Paese. E Ignazio Visco, in occasione della “Lezione Giorgio Fuà 2019” ad Ancona, ha ricordato, stando a quanto riporta l’Ansa, che “con l’invecchiamento della popolazione aumenterebbero le uscite per le pensioni e l’assistenza”. Per questo, secondo il Governatore della Banca d’Italia, bisognerebbe cercare di ridurre l’impatto delle tendenze demografiche. “Un più elevato tasso di partecipazione al mercato del lavoro, un allungamento della vita lavorativa, misure di contrasto alla disoccupazione e una più robusta dinamica della produttività sono fattori fondamentali per mitigare gli effetti negativi delle tendenze demografiche”, ha detto Visco, ribadendo in questo senso quanto già sostenuto da altri economisti. Tesi a cui però spesso lavoratori e sindacati ribattono ricordando che non tutti i lavori sono uguali e non tutti si potrebbero svolgere oltre una certa soglia anagrafica. Senza dimenticare chi ha iniziato a lavorare in giovane età, magari non ancora maggiorenne.
RIFORMA PENSIONI, IL BLOCCO ADV FINO AL 2026
Sembra ormai certo che il Governo non cancellerà la riforma pensioni con Quota 100, lasciando che arrivi fino alla sua naturale scadenza, fissata per la fine del 2021. Giuliano Cazzola, tuttavia, si chiede: “Se è vero che quota 100 ha una durata triennale, i requisiti per il pensionamento anticipato previsti dalla riforma Fornero resteranno bloccati (42 anni e 10 mesi per gli uomini un anno in meno per le donne) rispetto all’adeguamento automatico all’attesa di vita, fino a tutto il 2026. Anche questa norma – che rappresenta un ‘importante uscita di sicurezza per i baby boomers (i quali sono in grado di accumulare un’anzianità lavorativa elevata ad un’età inferiore a quella standard – sarà riconfermata senza modifiche e fino al 2026? Non è rischioso per i conti pubblici?”.
LE DOMANDE DI CAZZOLA
In un articolo su firstonline.info, l’ex deputato si chiede anche “finita la sperimentazione e rientrato il blocco che cosa sarà del sistema pensionistico?”. Dal suo punto di vista, “Quota 100 e le altre misure somigliano ad un ponte lanciato verso il vuoto (come lo spezzone del Ponte Morandi dopo il crollo). Quando le norme derogatorie verranno a scadenza, ritorneranno in vigore quelle della riforma Fornero?”. Una giusta osservazione, considerando che l’obiettivo del Governo giallo-verde, almeno a parole, era il varo di Quota 41 dal 2022, mentre ancora non si sa quali siano i piani dell’esecutivo giallo-rosso. “Questo per ora è tutto quanto passa il convento. In pratica un ritorno al futuro”, è quindi la conclusione di Cazzola.