CISL, RISCHIESTA SGRAVI PER RIFORMA PENSIONI

Parallelamente al maxi sciopero di venerdì scorso con mezza Italia “bloccata” per forti proteste contro il Governo, il mancato aumento degli stipendi e la perdurante situazione di instabilità delle pensioni, i sindacati hanno provato a rilanciare il tema della riforma previdenziale con richieste specifiche all’esecutivo e all’attuale Ministro dell’Economia Gualtieri. Secondo Ignazio Ganga, Segretario Confederale della Cisl, il tema delle pensioni per le donne deve tornare centrale nei prossimi mesi: «La pensione è la fotografia della storia lavorativa delle persone e per molte donne è una fotografia sfocata a causa della discontinuità dei lavori, della difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, delle discriminazioni in tema di retribuzione che poi si riflettono inevitabilmente sulla pensione». I sindacati, non solo la Cisl, ritengono che il Governo debba avere come priorità previdenziale il tema della tutela delle donne anche sul fronte pensioni: «continueremo a sostenere la necessità di una misura che anticipi il pensionamento delle donne nella misura di un anno di sgravio per figlio». (agg. di Niccolò Magnani)



ALLARME RIFORMA QUOTA 100 NELLE MARCHE

Dopo Sicilia, Sardegna e Molise anche le Marche lanciano un allarme preoccupato per le conseguenze della riforma pensioni di Quota 100 che a settembre 2019 ha visto nella piccola Regione sull’Adriatico ben 4125 domande di pensionamento solo tra Sanità e Pubblica Amministrazione. Di questi dipendenti pubblici, ben 1525 hanno richiesto la domanda di Quota 100: l’allarme per mancanza di rimpiazzi urgente viene lanciato dalla Fp Cgil Marche che dopo i dati Inps spiega con Matteo Pintucci (segretario generale) «Così si rischia il collasso di tanti servizi, nella sanità come negli enti pubblici». Secondo il sindacalista marchigiano, «L’effetto di quota 100, non essendo stato controbilanciato da idonee misure d’inserimento di personale, esaspererà la già drammatica situazione degli organici di molte pubbliche amministrazioni nella regione»: il problema della sanità resta primario vista la già carenza perdurante di medici e infermieri in tutta la Regione. Ma per Pintucci, «la situazione ancora più grave è nelle amministrazioni sottoposte a regime di limitazione delle assunzioni come il comparto delle funzioni centrali (Ministeri, Enti Pubblici non economici, Agenzie Fiscali)». (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, LA RICHIESTA ANP-CIA

L’Associazione nazionale pensionati aderente alla Confederazione italiana agricoltori esprime ancora preoccupazione per quanto contenuto nella manovra in tema di riforma pensioni e si dice pronta a concretizzare la mobilitazione nelle piazze, come già preannunciato il mese scorso. Come si legge in una nota, per Anp-Cia “non risulta alcuna previsione di interventi migliorativi delle pensioni minime. Non si riconosce l’indicizzazione per l’adeguamento del potere d’acquisto delle pensioni al costo della vita. In balia d’incertezza anche il tema quattordicesima. Viene confermata Quota 100, ma si continua a escludere gli agricoltori, dai lavori gravosi e usuranti. Non trova spazio la riduzione della tassazione sulle pensioni, al momento prevista solo per i lavoratori dipendenti. Non si prevede niente, ancora una volta, per i cosiddetti incapienti che la pensione di cittadinanza con i relativi paletti, ha costretto all’emarginazione”.



LE PAROLE DI DEL CARLO

L’Anp-Cia “si vede, dunque, nella condizione di rafforzare la sua pressione nei confronti delle istituzioni, secondo le aspettative indicate dall’Associazione nel documento approvato nell’ultima Assemblea nazionale”. Il Presidente nazionale Alessandro Del Carlo ha detto: “Continueremo a dialogare con le prefetture regionali e provinciali e a confrontarci con i rappresentanti politici in parlamento. Il Paese che vogliamo, i suoi cittadini, soprattutto nelle aree interne ci chiedono del resto di non abbassare la guardia. Va quanto prima affrontato il tema dell’accessibilità ai servizi soprattutto nelle già penalizzare zone rurali”.