RIFORMA PENSIONI, I DATI SU QUOTA 100

In un articolo riportato sul sito del Sole 24 Ore viene evidenziato che “nei primi tre mesi dell’anno all’Inps sono arrivate poco più di 30mila nuove domande di pensionamento agevolato con Quota 100, ovvero con 62 anni di età e 38 di contributi come requisiti minimi. Le richieste portano il totale delle istanze presentate dall’inizio di questa sperimentazione triennale a 260.282, per il 71% sono uomini”. Viene inoltre sottolineato, che “rispetto al 2019, quando la media era di circa 20mila domande al mese, nei primi 90 giorni dell’anno la corsa a Quota 100 sembra essersi dimezzata”.



IL POSSIBILE AUMENTO DELLE DOMANDE

Tuttavia la crisi economica determinata dal coronavirus potrebbe portare molte aziende a varare piani di ristrutturazione e i lavoratori più avanti negli anni potrebbero quindi essere portati ad andare in pensione, magari utilizzando Quota 100, anche se non era nei loro piani. Nell’articolo vengono citate le previsioni di Itinerari Previdenziali, secondo cui quest’anno e il prossimo non ci sarebbero state più di 50.000 domande accolte. Chiaramente se Quota 100 dovesse essere usata più del previsto, questo avrebbe delle conseguenze anche per i conti pubblici. È utile in tal senso ricordare che già delle risorse stanziate per questa misura sono state dirottate altrove. Difficile ipotizzare però che si arrivi a superare gli stanziamenti. Resta poi da capire quale sarà il destino di Quota 100, tema su cui Governo e sindacati avevano iniziato un confronto, interrotto poi dall’emergenza relativa al coronavirus.

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