RICHIESTA ANPA SU QUATTORDICESIMA

Nel mese di luglio sono arrivate le quattordicesime per molti pensionati, ma Angelo Santori, Segretario nazionale dell’Associazione nazionale pensionati agricoltori, aderente a Confagricoltura, chiede una riforma pensioni per fare in modo che “la quattordicesima mensilità ai pensionati con trattamenti al minimo o di meno di mille euro deve diventare parte integrante della prestazione pensionistica”. Dal suo punto di vista, inoltre, “questa boccata d’ossigeno è un primo passo, che non risolve però le esigenze di tanti agricoltori e lavoratori anziani che hanno sofferto il peso della crisi economica. Per questo ribadiamo l’urgenza che i minimi pensionistici, come previsto dalla Carta sociale europea, vengano portati almeno a 650 euro”. Secondo quanto riporta Askanews, Santori evidenzia anche che “sono numerosi i problemi degli agricoltori pensionati che hanno più difficoltà di altri: vivono spesso in posti isolati, con scarsi mezzi di trasporto, con la sanità pubblica sempre più carente e con poca liquidità economica. Il 40 per cento vive con trattamenti inferiori ai mille euro mensili, che in molti casi sono solo 500 o 600 euro. Per questi motivi è urgente prevedere un paniere d’indicizzazione delle pensioni”.



PRONTO DECRETO SU ANTICIPO TFS STATALI

Un altro atteso tassello della riforma pensioni sembra sul punto di essere completato. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, infatti, “il decreto, costruito tra Funzione pubblica, ministero dell’Economia e Lavoro, è pronto”. Il riferimento è al provvedimento necessario a far partire l’anticipo fino a 45.000 sulla liquidazione dei lavoratori statali che andranno in pensione, con Quota 100 o meno. Tuttavia, il quotidiano di Confindustria spiega che “la strada verso la Gazzetta Ufficiale non è terminata”, perché il decreto deve superare il vaglio del Garante della privacy, dell’Antitrust e del Consiglio di Stato. “Difficile prevedere i tempi, soprattutto per l’avvicinarsi della pausa estiva”, aggiunge Il Sole, facendo quindi capire che non sarà facile consentire ai primi beneficiari di Quota 100 nel pubblico impiego di usufruire della misura. In ogni caso una volta che sarà presentata la domanda, il pensionando riceverà entro 75 giorni l’anticipo sul proprio conto corrente. Vedremo quando il decreto sarà effettivamente pronto quali saranno tutti i passaggi formali richiesti per presentare la richiesta di anticipo.



I CHIARIMENTI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

I chiarimenti riguardo la riforma pensioni si rilevano sempre utili. Come quello fornito dall’esperto pensioni del sito di Repubblica. Un lettore ha infatti chiesto se, maturando i requisiti per la pensione di anzianità nel febbraio 2020, potrà scegliere “di andare in pensione 1 mese o 1 mese e mezzo più tardi con data di mia scelta?”. Nella risposta a cura della Fondazione studi consulenti del lavoro si legge che “una volta maturato il requisito di 42 anni e 10 mesi della pensione anticipata e trascorsa la finestra di 3 mesi di differimento mobile posta dall’art. 15 del decreto di riforma di quota 100, lei potrà presentare la domanda in qualsiasi momento e la pensione decorrerà a partire dal primo giorno del mese successivo alla data della domanda a condizione che il rapporto di lavoro subordinato si chiuda prima della decorrenza della pensione. Si ricorda che per i dipendenti di datori di lavoro pubblici la finestra ha una durata di sei mesi e la decorrenza della pensione non può essere anteriore al prossimo agosto. È inoltre dovuto un periodo di preavviso di sei mesi”.



RIFORMA PENSIONI E LA PROPOSTA SULLA SOSTENIBILITÀ

Si è parlato molto degli effetti della riforma pensioni con Quota 100 sulla spesa pensionistica e stradeonline.it ha pubblicato un articolo in cui si parla della proposta di legge di iniziativa popolare “ideata e promossa da Andrea Mazziotti, denominata ‘Figli costituenti’, per la costituzionalizzazione dei principi di equità tra generazioni e di tutela dell’ambiente”. Nell’articolo viene spiegato che “la sostenibilità delle politiche non può misurarsi sul tempo di vita delle generazioni che ne beneficiano. Da questo punto di vista, proprio la spesa pensionistica, che in Italia è stata riformata con enorme ritardo, con danni in parte non riparabili, è il simbolo dell’irresponsabilità generazionale, perché la sostenibilità del sistema, fino al 2011, è stata sempre garantita solo aumentando gli oneri dei contribuenti presenti e pensionati futuri. La garanzia di sostenibilità è diventata che, di fatto, i più giovani abbiano una pensione di serie b) o c) rispetto a quella di pensionati e pensionandi delle generazioni precedenti”. Parole che sembrano quindi criticare le scelte attuali di riforma pensioni.

INPS, I BENEFICI DEL SISTEMA EESSI

Mentre si discute di riforma pensioni, c’è chi evidenzia i vantaggi del nuovo sistema Eessi per lo scambio di dati tra gli istituti previdenziali europei, cui aderisce anche l’Inps, attivo dal 3 luglio. Secondo quanto riporta politicamentecorretto.com, infatti, i parlamentari Pd eletti in Europa Laura Garavini, Angela Schirò e Massimo Ungaro, spiegano che “i benefici di questo nuovo sistema telematico saranno tanti per i cittadini europei, siano essi pensionati, lavoratori, studenti o disoccupati e le loro famiglie. Perché saranno velocizzate sia la gestione delle domande e il pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, sia la gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi contributi e prestazioni indebite”. I parlamentari dem spiegano che “inoltre il nuovo sistema dovrebbe assicurare un miglior livello di protezione dei dati vista la qualità della sicurezza informatica adottata. Il sistema inoltre garantirà un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TRIDICO

Ieri c’è stata la presentazione della relazione programmatica del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps per i prossimi tre anni, a margine della quale Pasquale Tridico è tornato a parlare della riforma pensioni con Quota 100. Secondo quanto riporta Askanews, il Presidente dell’Inps ha evidenziato che le domande presentate per Quota 100 sono circa 150.000, al di sotto quindi delle previsioni fatte alla fine dello scorso anno. Rispetto ai primi mesi dall’entrata in vigore della norma, c’è stato un rallentamento nel numero di domande presentate e “se rimane questo trend penso si arriverà a fine anno intorno alle 200mila, quindi circa 100mila domande in meno rispetto alle 290mila previste”.

I NUMERI DI QUOTA 100

Secondo Tridico, quindi, alla fine dell’anno si avrà un risparmio di un miliardo di euro, cui aggiungere 500 milioni di risorse spese in meno rispetto a quelle stanziate per il Reddito di cittadinanza. Cifre che sono in linea con l’aggiustamento di bilancio approvato in settimana dal Governo: 1,5 miliardi di risparmi da Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Il Presidente dell’Inps ha anche voluto evidenziare che a legislazione vigente il sistema pensionistico è “completamente sostenibile”. Certo, ha riconosciuto Tridico, c’è un problema demografico che richiede un intervento da parte del Legislatore, ma “non irrigidendo l’uscita dal lavoro”. Il “consiglio” di Tridico è quello piuttosto di agire con incentivi alle nuove nascite e “favorendo l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”.