SALVINI TORNA SU QUOTA 41

Durante la presentazione del libro “La libertà di andare in pensione. Come Quota 100 ha cambiato il sistema previdenziale italiano”, scritto da Claudio Durigon e Massimo Garavaglia, Matteo Salvini ha rivendicato la bontà della misura di riforma pensioni contro cui non sono mancate critiche sin dalla sua approvazione. “Quota 100 è uno degli interventi di cui vado più orgoglioso. È una scelta di libertà e quando torneremo al governo, perché prima o poi gli italiani voteranno, anche se noi non ci torneremo a tutti costi e con chiunque, rifaremo 100 quota, passaggio obbligato verso quota 41, e la flat tax: l’obiettivo infatti sarà quello di poter pagare meno ma pagare tutti e di un diritto alla pensione legato al diritto al lavoro”, ha detto il leader della Lega, stando a quanto riportato dal sito del Tempo. Claudio Durigon, intervistato dal Giornale, attribuisce il merito dell’approvazione di Quota 100 proprio a Salvini. “Ai tempi della riforma avevamo tutti contro: l’Europa, Boeri, i giornali e il merito, se ce l’abbiamo fatta, è di Matteo Salvini”, sono le parole dell’ex sottosegretario al Lavoro.



PROROGA INPS PER PRESENTAZIONE RED

Tramite un messaggio diffuso ieri, l’Inps ha fatto sapere di aver prorogato i termini di presentazione delle dichiarazioni relative alle “campagne Red ordinaria 2019 (anno reddito 2018) e Solleciti 2018 (anno reddito 2017), INV CIV ordinaria 2019 e Solleciti 2018, già differito al 18 maggio 2020 con messaggio n. 1402 del 29 marzo 2020, si intende ulteriormente prorogato all’8 giugno 2020”. Una decisione presa “tenuto conto del protrarsi della situazione di emergenza sanitaria in atto sul territorio nazionale per la diffusione del virus c.d. ‘COVID-19’ e delle connesse misure di confinamento, per facilitare gli adempimenti in capo ai soggetti tenuti all’adempimento dichiarativo di cui trattasi”. Come ricorda pensionioggi.it, si tratta di una notizia importante dal momento che “i titolari di prestazioni collegate al reddito erogate dall’INPS hanno per legge l’obbligo, a pena di revoca della prestazione, di comunicare all’Istituto la situazione reddituale che incide sul diritto o sulla misura della prestazione stessa”.



VISCO, IL PROBLEMA DELLA SPESA PENSIONI

L’emergenza coronavirus peggiorerà la situazione delle pensioni in Italia: lo ha fatto intendere il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nelle sue Considerazioni Finali redatte oggi nel lungo discorso pubblico. «La spesa pubblica italiana al netto degli interessi è in linea con quella media dell’area euro, anche se il peso di quella pensionistica è più elevato ed è destinato a crescere ulteriormente sulla spinta dell’invecchiamento della popolazione», sottolinea il n.1 di Bankitalia, non nascondendo la preoccupazione per la situazione delle famiglie italiane nei prossimi mesi. «La crisi economica porterà a una riduzione del reddito che per il 20% di famiglie con redditi inferiori sarà due volte più ampia di quella subita dalle famiglie appartenenti al quinto più elevato, ovvero al 20% che ha redditi maggiori»: conclude Visco, «la disuguaglianza della distribuzione del reddito netto equivalente da lavoro, misurata dall’indice di Gini per i nuclei con capofamiglia di età inferiore ai 64 anni e in cui non si percepiscono redditi da pensione (il 58 per cento del totale), sarebbe aumentata di circa due punti percentuali al 37 per cento, toccando il valore massimo dal 2009, anno di inizio della serie storica utilizzata».



PROIETTI CONTRO FORNERO

Domenico Proietti critica quanto affermato da Elsa Fornero circa la correttezza del meccanismo che lega il calcolo del montante contributivo all’andamento del Pil che rischia di penalizzare chi andrà in pensione nei prossimi anni. “Quello della Fornero, dietro un puro esame ragioneristico, è un inno alla povertà. La situazione è drammatica”, dice il Segretario confederale della Uil in un’intervista a pensionipertutti.it. Per questo il sindacalista propone di sterilizzare gli effetti del pil negativo e rivalutare le pensioni”. Proietti ha da ridire anche contro chi sostiene che cancellare Quota 100, la misura di riforma pensioni approvata dal Governo Conte-1, possa tranquillizzare i mercati: “È solo un inganno. I mercati hanno ben altro a cui pensare e infatti si sono dimostrati stabili tutto sommato e se qualche fibrillazione c’è stata nell’ultimo anno di sicuro non é stato a causa di quota 100. Anzi, come ribadiamo da tempo, bisogna puntare ad una flessibilità di accesso al pensionamento che sia più diffusa rispetto a quota 100”.

LE PAROLE DI PANEBIANCO

In un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, Angelo Panebianco evidenzia come “le società demograficamente giovani concentrano grandi quantità di risorse in istruzione, formazione, ricerca scientifica: in altri termini, quelle società investono massicciamente sul futuro. Invece, le società afflitte da declino demografico come l’Italia sono interessate solo al presente”. Cosa che porta a compiere scelte precise che riguardano anche la riforma pensioni. Per l’autore, infatti, “comprensibilmente, in una società siffatta, sanità (anche prima della pandemia) e pensioni contano molto di più di istruzione e ricerca. Pesano anche, nel nostro caso, certi vizi ormai di antica data: non puoi trattare per decenni e decenni le istituzioni educative pubbliche come se la loro funzione principale non fosse quella di educare ma di assorbire forza lavoro (è ciò che fa la classe politica fin dai tempi della Democrazia Cristiana) senza che alla fine non se ne paghi il prezzo”. E così “declina drammaticamente la capacità di istruire e di formare”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SALVINI

Come nel caso del Mes sanitario, anche il dibattito relativo al Recovery fund, o meglio a Next Generation UE, il piano presentato dalla Commissione europea per affrontare la crisi da coronavirus, finisce per andare a toccare quello relativo alla riforma pensioni. Matteo Salvini, come riporta il sito di Libero, ha infatti detto che “come già annunciato, queste somme dovranno essere rimborsate con nuove tasse europee su consumi e produzione. Inoltre, essendo legate al meccanismo del semestre europeo, difficilmente saranno utilizzabili prima del 2021 e la loro disponibilità sarà subordinata a riforme strutturali. Appena passata l’emergenza, sulle macerie del Paese, ci aspettano nuovi attacchi alle pensioni e al welfare, oltre ad una tassa patrimoniale sui risparmi”.

LE PAROLE DI BAGNAI

Sulla stessa linea anche Alberto Bagnai, Senatore della Lega, secondi cui, come riporta Start Magazine, “il beneficio per il nostro Paese, che è un contribuente netto al bilancio comunitario, è piuttosto incerto, visto che nello stesso bilancio le risorse destinate alla politica agricola e a quella marittima, di cui l’Italia beneficia, verrebbero compresse a vantaggio di risorse destinate alla transizione ecologica, necessaria all’industria tedesca. Ma soprattutto l’esplicito riferimento al semestre europeo come quadro di erogazione di questi fondi chiarisce che la loro spesa sarà condizionata all’adozione da parte del Paese delle consuete riforme ‘strutturali’. Nel gergo di Bruxelles queste riforme non sono quelle di cui il nostro Paese veramente avrebbe bisogno (a partire da quella della giustizia), ma le solite aggressioni a pensioni e stato sociale”.