PENSIONI, COSENTINO: “L’INCONTRO AL MINISTERO UNA FARSA”

Non usa mezzi termini il presidente di ‘Associazione Fare Di Più’, Domenico Cosentino, nel definire l’incontro al Ministero del Lavoro la scorsa settimana con i sindacati sul tema della riforma pensioni: «L’incontro governo sindacati del 27 luglio scorso con tutto il rispetto per il governo e per i sindacati partecipanti, mi sembra che sia stata una farsa», lo dice nell’intervista a “Pensioni per tutti”. Contesta la tardività dell’incontro, dopo 6 mesi di attesa, e soprattutto la mancanza di un primo accordo sul tema sempre più urgente della previdenza italiana: per Cosentino, occorre al più presto «Dopo l’intervento derogatorio rappresentato da quota 100 è importante che si raffermi la centralità della legge 214/2011 e che il quadro normativo previdenziali ritrovi i suoi caratteri di certezza che lo hanno contato fino al 2019…… continua gli istituti di deroga esistenti in primis Ape sociale si facciano carico anche attraverso ritocchi ed estensioni, della gestione di situazioni mirate».



APPELLO AL GOVERNO: SERVE UNA DOPPIA RIFORMA

In un editoriale su “Formiche.net”, Antonio Mastrapasqua mette in fila i vari interventi che attendono il Governo nei prossimi delicatissimi mesi: dalla riforma pensioni alla “rivoluzione” sugli ammortizzatori sociali, fino ai primi progetti PNRR e la riforma del fisco. Il tutto, mentre l’esecutivo dovrà incardinare la prima Manovra Economica dell’era Draghi, cercando i mediare tra le varie richieste dei partiti: dopo che il Ministro del Lavoro Orlando non ha “rispettato” la prima scadenza posta, ovvero la riforma degli ammortizzatori sociali entro il 31 luglio, nota Mastrapasqua, «il segretario della Cgil Landini, ha minacciato mobilitazioni a settembre, se non verranno ascoltate le richieste sindacali sul “dopo quota 100”». Il rischio di non decidere e rinviare sempre – come ha ammesso lo stesso Orlando rinviando le riforme durante la Manovra – potrebbe costare caro in termini di pensioni, fisco e lavoro.



RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SALVINI

Matteo Salvini, in un’intervista all’Agi, parla della situazione politica attuale e lancia un messaggio al Governo relativo alla riforma delle pensioni. Il leader della Lega, dal Papeete Beach, dove già due anni fa aveva criticato i 5 Stelle e Conte, ha detto: “Sicuramente i 5 stelle faranno qualsiasi cosa pur di non andare a votare. Noi stiamo lavorando sulla riforma della pensioni, sulla riforma di Equitalia, sul ritorno a scuola. A fine anno scade quota 100, che ad oggi costa zero. Io non sono affezionato alle bandiere, basta che non aumenti l’età per andare in pensione. Con Draghi ho parlato di riforma delle pensioni, di cartelle di Equitalia e di immigrazione: abbiamo chiesto un tavolo a tre con Lamorgese che si sta dimostrando un ministro fantasma”.



LE DICHIARAZIONI DI BOMBARDIERI

Sempre in tema di riforma pensioni val la pena segnalare le parole di Pierpaolo Bombardieri che, parlando dell’incontro di martedì con il ministro del Lavoro Orlando ha detto: “Abbiamo fatto proposte molto nette, molto precise, molto chiare, che dicono che secondo noi è possibile riformare le pensioni intanto separando la famosa assistenza dalla previdenza. La nostra proposta prevede la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni, con una flessibilità in uscita sulla quale bisogna ragionare. Continuiamo a sostenere che chi ha 41 anni di contributi deve poter andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica, e chiediamo risposte e attenzione ai giovani e alle donne”. Il Segretario generale della Uil, intervistato da fanpage.it, spiega di essere ben conscio che la risposta non deve darla Orlando ma il Governo.

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