RIFORMA PENSIONI, IL PUNTO DEL CODS

In un post sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, Orietta Armiliato ricorda che “nel programma comunicato alle Camere il Presidente del Consiglio Draghi non ha richiamato né fatto alcun accenno al tema” della riforma delle pensioni. “Ciò, naturalmente, non significa che non ci saranno movimenti in quella direzione anche se, al momento, non se ne ha contezza e, soprattutto, non si ha idea di quelle che saranno le variazioni e/o introduzioni, e/o proroghe alle leggi vigenti che sono in scadenza o già scadute”, sottolinea l’amministratrice del Cods. “Sappiamo, invece, che il Ministro Andrea Orlando, titolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sta lavorando ai dossier inerenti le materie di sua competenza e che ha già incontrato i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, impegnandosi a convocarli nuovamente entro la fine del mese corrente”, aggiunge Armiliato, invitando quindi le iscritte al Comitato a tenersi informate tramite canali accreditati ed evitando di fasciarsi anzitempo la testa.



CAZZOLA SULLA RIFORMA QUOTA 41

Il portale “Pensioni per tutti” ha contattato l’ex sindacalista Giuliano Cazzola per un parere sul recente disegno di legge della Lega – a firma Durigon – sulla riforma pensioni di Quota 41: «è un passo avanti, nel senso che si intravvede l’intenzione di  partecipare ad un confronto all’interno della maggioranza senza pregiudiziali e di tener conto dei problemi di compatibilità, anche se il testo non prevede norme di copertura finanziaria, peraltro necessarie per la procedibilità del progetto», spiega l’esperto del Lavoro. Il diritto al pensionamento anticipato ordinario giungerebbe dopo 41 anni di versamenti contributivi effettivi , cumulati e figurativi: la novità principale, secondo Cazzola, consisterebbe nell’applicazione del calcolo contributivo anche ai periodi regolati dal sistema retributivo. Parere non del tutto negativo, anche se sottolinea concludendo l’intervista «per quanto riguarda le pensioni sarebbe ora di capire che l’età del pensionamento è un aspetto fondamentale del sistema, perché è necessario tener conto non solo di quanto si è lavorato ma per quanto tempo si percepisce la pensione. In ogni caso il pdl un passo avanti lo fa: almeno l’anticipo della pensione viene sottoposto ad una penalizzazione economica, attraverso il ricalcolo». (agg. di Niccolò Magnani)



LA NOMINA DI NANNICINI

Come ricorda Italia Oggi, Tommaso Nannicini è stato nominato Presidente della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ed assistenza sociale. Il Senatore del Partito democratico succede a Sergio Puglia, esponente del Movimento 5 Stelle, che aveva presentato le dimissioni ancora prima della crisi di governo in base ad accordi di maggioranza. Nannicini ha indubbiamente esperienza e competenze in campo previdenziale e nei mesi scorsi aveva anche presentato delle ipotesi per una riforma pensioni che, dando più certezze, contribuisse a disegnare il sistema per il post-Quota 100 in modo da evitare il cosiddetto “scalone”. La sua elezione, ricorda Italia Oggi, è avvenuta con 10 voti favorevoli su 10, ma c’è da evidenziare che Lega e Forza Italia hanno abbandonato la seduta, dopo aver cercato di favorire l’elezione di un candidato del centrodestra, mentre la rappresentanza di Fratelli d’Italia è risultata assente al momento della designazione dell’esponente dem.



LE RICHIESTE DELLA UIL A ORLANDO

Domenico Proietti chiede al ministro del Lavoro Andrea Orlando di “riattivare al più presto il tavolo aperto con il precedente Governo per affrontare i principali e più urgenti temi previdenziali”. Secondo il Segretario confederale della Uil, in tema di riforma pensioni “è necessario definire una flessibilità di accesso più diffusa alla pensione che prenda il posto di ‘quota 100’ in scadenza a fine anno. Occorre affrontare da subito il tema delle future pensioni dei giovani prevedendo interventi volti a coprire i buchi di contribuzione causati dalla precarietà dei rapporti di lavoro. Bisogna fare un intervento per le donne valorizzando maggiormente il lavoro di cura e la maternità ai fini della contribuzione previdenziale. È, poi, importantissimo riaccendere i riflettori sulla previdenza complementare incentivando le iscrizioni ai fondi pensione che anche in questa fase di grande difficoltà dei mercati hanno dimostrato la solidità ed efficacia”. Proietti ricorda che sull’insieme di questi temi il sindacato ha presentato proposte concrete e coerenti con quanto avviene negli altri paesi dell’Unione europea”.

RIFORMA PENSIONI, LA POSIZIONE DI SPI, FNP E UILP DI SIRACUSA

Nei giorni scorsi era emersa, quanto meno da indiscrezioni di stampa, la volontà della Giunta della Regione Siciliana di procedere al varo di un contributo di solidarietà che colpirebbe gli ex dipendenti regionali in pensione. Come riporta wltv.it, lo Spi-Cgil, la Fnp-Cisl e la Uilp-Uil di Siracusa ritengono si tratti di fatto “di un taglio che nella media andrà dalle 20 alle 50 euro, arrivando sino alle 80 euro per le pensioni superiori, un taglio che inficerà sicuramente il tenore di vita della fascia più bassa di applicazione”. Per i sindacati, questa misura di riforma pensioni crea particolare disagio, “partendo da un range di reddito di medio-basso e considerando il fatto che, nel drammatico contesto regionale in cui versiamo, i pensionati restano l’unico ammortizzatore sociale per le famiglie siciliane rimaste oggi ancor più senza lavoro”.

L’INVITO ALL’ARS

Spi-Cgil, la Fnp-Cisl e la Uilp-Uil di Siracusa si dicono convinti che la Giunta “possa trovare altre modalità di intervento”. E per questo “invitiamo e sollecitiamo l’intera deputazione regionale della nostra provincia a vigilare affinché non si metta a rischio il consolidato proprio per i pensionandi e i pensionati che hanno agìto a nome e per conto della Regione, che ci si adoperi nel mettere in atto misure concrete per l’occupazione delle donne e dei giovani senza alimentare false aspettative facili da mettere subito in discussione nell’impasse, senza determinare ulteriore emigrazione delle energie migliori della nostra Sicilia”.