SPESA IN AUMENTO PER LE PENSIONI
Mentre si parla dei risparmi della riforma pensioni con Quota 100, il Centro studi di Unimpresa ha realizzato un’analisi sui conti pubblici italiani dalla quale emerge che “la spesa pubblica sfonderà il muro dei 900 miliardi di euro nel 2022: a incidere in maniera significativa sull’incremento delle uscite a carico del bilancio statale saranno le pensioni (in crescita di quasi 28 miliardi rispetto al 2019), gli interessi da pagare sulle emissioni di Bot e Btp (in aumento di quasi 10 miliardi) e gli investimenti pubblici (in salita di oltre 9 miliardi). Le pensioni passeranno da 277 a 305 miliardi, l’esborso per il servizio del debito da 64 a 73 miliardi, le spese in conto capitale da 51 a 60 miliardi”. Tra i dati dell’analisi si legge che nel triennio 2020-2022, “le prestazioni sociali vedranno una crescita di 33,0 miliardi (+9,1%) da 364,1 miliardi a 397,1 miliardi e sull’incremento peseranno i 27,8 miliardi in più (+10,0%) di uscite per assegni pensionistici (da 277,4 miliardi a 305,2 miliardi) oltre ai 5,2 miliardi di maggior esborso per il comparto previdenza (+6,0%), che passerà da 86,7 miliardi a 91,9 miliardi”..
SIMULATORE INPS SU RISCATTO LAUREA
A seguito della riforma pensioni con Quota 100 si è tornati a parlare del riscatto della laurea. In tema l’Inps fa sapere che sul suo sito è disponibile un simulatore “attraverso il quale è possibile calcolare l’ammontare della somma da versare al fondo pensionistico di appartenenza per riscattare gli anni universitari. Grazie a questo strumento l’utente può valutare se valorizzare o meno il periodo del proprio corso di studi ai fini pensionistici. Possono simulare l’onere di riscatto, per i periodi che si collocano nel sistema contributivo, sia gli iscritti alla gestione privata che a quella pubblica. Per gli iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e alle gestioni speciali di artigiani, commercianti, coltivatori diretti e coloni mezzadri, la funzionalità è stata estesa ai periodi collocati nei sistemi retributivo e misto”. Per utilizzare il simulatore occorre accedere al servizio “Riscatto di laurea”, tramite codice Pin, Spid o Cns, e cliccare su “Simulazione calcolo” nel menu a sinistra.
QUOTA 100, I RISPARMI SECONDO L’UPB
Il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio Giuseppe Pisauro ha tenuto un’audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato dedicata alla manovra di aggiustamento di bilancio del Governo. Tra le altre cose si è parlato di riforma pensioni con Quota 100 e Reddito di cittadinanza, o meglio degli effetti finanziari di queste due misure. “Sulla base dei dati del monitoraggio dell’Inps relativi a ‘Quota 100’, in via di prima approssimazione una simulazione Upb stima che la spesa lorda ammonterebbe quest’anno a 2,4 miliardi (1 miliardo in meno rispetto a quanto preventivato) e a 4,9 miliardi il prossimo (2,4 miliardi in meno)”, si legge in una nota dell’Upb, nella quale si specifica che “sulla base dei dati finora disponibili relativi al RdC non è possibile giungere a valutazioni conclusive sul flusso atteso di domande nei restanti mesi del 2019”. Di fatto, “per una stima accurata dell’impatto finanziario e per una valutazione dell’efficacia delle misure adottate sarebbe necessaria la diffusione di informazioni più disaggregate e tempestive”.
IL PERICOLO DI UNA FLAT TAX
Come noto, lunedì Matteo Salvini ha incontrato le parti sociali anche per toccare il tema della riforma pensioni, ma principalmente per ribadire la volontà di tagliare le tasse. In merito Stefano Fassina, intervistato da Radio Cusano Campus, ha detto che “la storia della flat tax è molto pericolosa, fare la flat tax vuol dire meno sanità, meno servizi sociali, meno trasporti pubblici”. Nello specifico, l’ex viceministro all’Economia ha voluto evidenziare che “siccome questi signori hanno promesso di rispettare gli impegni economici con Bruxelles, si riducono le tasse ai livelli di reddito più elevati, si perde gettito e per compensarlo tenendo fermo l’obiettivo di deficit, si taglia sanità, scuola pubblica, le pensioni. I cittadini sappiano che quando sentono flat tax devono associarlo ai tagli ai servizi sociali. C’è la propaganda e poi ci sono le conseguenze sulla vita delle persone. Qualcuno risparmia 10 euro al mese di tasse, ma pagherà i ticket più elevati, la mensa dei figli più cara, ecc…”.
DAMIANO RICORDA SCADENZA APE SOCIAL
Nel commentare l’incontro che c’è stato lunedì tra Matteo Salvini e le parti sociali, Cesare Damiano parla anche di temi di riforma pensioni. L’ex ministro del Lavoro evidenzia infatti che il Governo procede con scelte “che non piacciono alle stesse parti sociali convocate al tavolo di Salvini: con lo Sblocca cantieri si è di nuovo dato il disco verde al massimo ribasso, ai subappalti e quindi al lavoro nero; l’aumento dell’occupazione dei dati Istat, esaminato attentamente, è taroccato, perché diminuiscono le ore di lavoro e aumenta il part-time imposto dalle aziende, come dice l’Inps; i Navigator sono i nuovi precari dei Centri per l’impiego che dovrebbero trovare posti di lavoro stabili a chi si presenta agli sportelli; al salario minimo uguale per tutti del Movimento 5 Stelle Salvini oppone le gabbie salariali; a fine anno scade l’Ape sociale e non si sente parlare di prolungamento: non andrà più in pensione chi ha dai 30 ai 36 anni di contributi (lavori gravosi e discontinui, disoccupati e donne)?”. “Parlare fa bene, ma risolvere qualche contraddizione e dare qualche risposta farebbe meglio”, sottolinea quindi Damiano.
LE TUTELE CON LE CARTELLE ESATTORIALI
Non mancano casi di pensionati cui viene pignorato il quinto del proprio assegno per far fronte a debiti. In certi casi, però, si tratta di situazioni davvero al limite da cui sembra impossibile uscire. Fortunatamente, grazie alla consulenza sulla legge numero 3 del 2012, detta Legge Salva Suicidi, offerta dal sito www.legge3.it, Domenico, un pensionato che aveva fatto da garante per l’azienda agricola della moglie, ha potuto evitare il peggio, con lo stralcio di cartelle esattoriali per quasi un milione di euro. Come si legge in un comunicato stampa, la legge 3 del 2012 “prevede di effettuare un’analisi dell’attuale situazione economica del debitore, e di prevedere modalità di soddisfazione dei creditori attraverso quanto può realmente. Dunque, se il 60% dei detentori del credito sono d’accordo, il giudice omologa il piano e il debitore versa quanto promesso in base alle sue capacità reddituali. Inoltre, avviando questa procedura, decade l’attuazione di strumenti come la decurtazione di un quinto dello stipendio, le azioni esecutive sugli immobili e di rimborsare solo parzialmente i debiti non garantiti o chirografari”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TRIDICO
Pasquale Tridico ha voluto replicare alle critiche che sono arrivate, dalle pagine del Corriere della Sera, al Rapporto Inps presentato la scorsa settimana, “perché – si scrive – non suscita allarmi, non si tratta degli immigrati, quindi sarebbe propagandista e sovranista”, sottolinea il Presidente dell’Inps. Secondo cui queste sono critiche infondate, in quanto il Rapporto “contiene una critica radicale delle disuguaglianze di genere e reddito nel Paese, della segmentazione del mercato del lavoro, della crescita del lavoro part-time, fino alla denuncia della polarizzazione della società”. Elementi che alla fine incidono anche sul sistema previdenziale, visto che non mancano richieste di riforma pensioni proprio per evitare che certe disuguaglianze presenti nel mercato del lavoro si trasferiscano anche al sistema pensionistico.
IL BILANCIO INPS
Tridico scrive anche che se il bilancio Inps venisse depurato “non solo dagli strumenti di assistenza quali l’Ape social, il Rei e oggi il Reddito di cittadinanza, ma anche da strumenti (non) ‘pensionistici’, si scoprirebbe che il sistema pensionistico italiano è solido, la spesa è in linea con la media dei Paesi europei, circa il 12%, e quindi non c’è bisogno di sollevare inutili allarmismi”. Inoltre, sottolinea che “abbiamo una demografia negativa, ma abbiamo anche un alto tasso di disoccupazione e un ancor basso tasso di occupazione”. Quindi, riattivando la manodopera non adeguatamente utilizzata si potrebbe sopperire almeno temporaneamente ai problemi demografici.