RENZI VS QUOTA 100 “SOLO PER COMPRARE CONSENSO”

Mentre contrattacca sul fronte giudiziario con querele e denunce contro chi sostiene che la Fondazione Open funzionava come un partito con finanziamenti illeciti all’attività politica di Matteo Renzi, il leader di Italia Viva vede nella Manovra il vero punto di possibile svolta per questo governo funestato dalle liti interne. Una lite però la genera ancora lui, mentre è in tour a Pistoia per presentare il “PianoShock” di Italia Viva contro le tasse: «C’è un populismo economico, di quelli che dicono chiudiamo la domenica, quelli che dicono diamo un sussidio a tutti, ma il reddito di cittadinanza è stato un flop e anche Quota 100 è un flop». Secondo Renzi, la riforma pensioni varata da Lega e M5s – difesa, di fatto, anche dal Pd dato che l’ha riconfermata nella bozza di Manovra 2020 – serviva per «accontentare 150.000 persone, in un pur interesse legittimo di andare in pensione prima, per accontentare questo metto 20 miliardi di euro per comprare consenso dicendo di aver cambiato la Fornero. Non hai cambiato niente, hai solo indebitato il Paese». (agg. di Niccolò Magnani)



SCUOLA, ANIEF “CON PENSIONI TURN OVER, SERVONO NUOVI DOCENTI”

Con un lungo comunicato il sindacato Anief rimette al centro la problematica della riforma pensioni quota 100 per il mondo scuola: pur considerandola un’ottima legge, il sindacato chiama all’ordine il Governo per la necessità immediata di un turn over che porti nel giro di pochi mesi 250mila nuovi docenti. Oltre alle uscite “normali”, derivanti della pensione di vecchiaia e d’anzianità, si aggiungeranno le tante prevedibili domande di docenti, Ata e dirigenti scolastici che detengono i requisiti per aderire ai vari sistemi attivi di uscita anticipata dal lavoro: si tratta di decine di migliaia di dipendenti interessati ad Opzione Donna, Ape Social (che nella scuola è ingiustamente prevista solo per i maestri delle scuola dell’infanzia) e Quota 100. Proprio con la riforma pensioni del governo gialloverde si dovrebbe liberare almeno altri 30 mila posti in più rispetto ai 27 mila già rimasti vuoti per via delle adesioni del 2019 mai colmate; ed ecco la richiesta di Anief, «Considerando il turn over “naturale”, solo tra i docenti si rischia concretamente di arrivare a 100 mila posti a tutti gli effetti vacanti da rimpiazzare. I quali si andranno ad aggiungere ai 150 mila che continuano a permanere in organico di fatto (60 mila solo su sostegno). In tutto, si tratta di 250 mila insegnanti precari, dunque almeno 50 mila in più di quelli che sono serviti nel 2019 e che tra l’altro ancora devono essere tutti contrattualizzati, con ampio ricorso alle Mad e agli annunci su internet, social compresi». (agg. di Niccolò Magnani)



QUOTA 100, LA SODDISFAZIONE DELLA LEGA

Secondo l’ex Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, deputato della Lega, la riforma pensioni di Quota 100 è l’esatto opposto di quanto affermano Pd e Renzi. Non un flop o una debacle, bensì la possibilità di mandare italiani in pensione prima e liberare posti di lavoro: «I dati Istat sono la migliore risposta ai detrattori di Quota 100 e a chi ha ancora il coraggio di affermare che andrebbe abolita», spiega il leghista con pieno riferimento a Italia Viva e parte del Pd che richiedono ancora nella Manovra 2020 l’abolizione in toto della riforma Quota 100. «Ancora una volta – ha dichiarato l’ex sottosegretario – viene confermato il trend dell’aumento degli occupati che da gennaio sono 217mila»; in conclusione, per Durigon i nuovi dati sui 230mila nuovi posti di lavoro è merito a livello integrativo di Quota 100 sì, ma anche di Opzione Donna e Ape Social. (agg. di Niccolò Magnani)



RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TRIDICO

Quota 41 torna a emergere nel dibattito sulla riforma pensioni grazie ad alcune dichiarazioni rilasciate da Pasquale Tridico, riportate da Il Giornale. “Quota 41 è certamente un’opzione, ma non mi piacciono le quote strettamente rigide. Dovrebbe essere affiancata a coefficienti di gravosità di lavoro, in modo da prevedere delle uscite flessibili per tutti. Ovvero, si dovrebbe prevedere un’età di uscita dal lavoro per ogni categoria”, ha detto il Presidente dell’Inps, specificando che in generale “ci sono lavori diversi. Ci sono persone che possono uscire più tardi e altre prima. Tutto il sistema dovrebbe girare attorno al sistema dei coefficienti di gravosità”. Tridico ha parlato anche di Quota 100, ricordando che si tratta di una misura sperimentale e temporanea, che “addolcisce l’uscita di persone che erano rimaste ingessate nella riforma del 2011”.

IL PUNTO SU QUOTA 100

Quindi ha voluto anche parlare del numero di domande pervenute per aderire a Quota 100, certamente più basso del previsto. “A livello nazionale abbiamo avuto circa 200 mila domande e ne sono state liquidate poco più di 130 mila. Questo vuol dire che siamo al di sotto del numero dei 290 mila pensionamenti previsti. Oggi si stima un risparmio di un miliardo e mezzo e il prossimo anno di 2,5 miliardi. Nel totale, la spesa pensionistica prevista nel 2019, 2020 e 2021 si attesta sui 20 miliardi, ma se il tasso di adesione è questo, vuol dire che si risparmieranno in tutto il triennio, non meno di 6-7 miliardi”, ha aggiunto. Nelle scorse settimane Tridico aveva detto che sarebbe bene utilizzare queste risorse risparmiate per interventi sempre di carattere previdenziale.