“Barricate” in Parlamento se torna la Legge Fornero. La “minaccia” arriva da Matteo Salvini che durante il suo tour elettorale si è occupato anche del delicato tema della riforma delle pensioni. Da Salerno, infatti, il leader della Lega ha spiegato che quando erano al Governo hanno «smontato con orgoglio» la Legge Fornero. E quindi ha avvertito: «Se il Partito Democratico proverà a tornare al regime Fornero faremo le barricate dentro e fuori il Parlamento». Salvini ha ribadito che non può tornare la Legge Fornero, ma dimentica che le regole attualmente in vigore sono quelle definite dalla riforma delle pensioni del 2011. La Legge Fornero infatti non è stata cancellata, ma ci sono stati dei provvedimenti che ne hanno limitato gli effetti. In parte è stata infatti superata da Quota 100 e col blocco dell’adeguamento dei requisiti per la pensione anticipata con le speranze di vita. Quando parla di ritorno della Legge Fornero, dunque, Salvini fa riferimento probabilmente alla fine di Quota 100, che però non è abrogata dal Governo. Semplicemente è stata finanziata per tre anni e quindi a scadenza verrà sostituita da una misura flessibile più sostenibile per le casse dello Stato. Per questo si pensa ad un taglio dell’assegno per chi anticipa il ritiro dal mondo del lavoro all’età di 62 anni. (agg. di Silvana Palazzo)



RIFORMA PENSIONI: IL POST QUOTA 100

Tra crisi economica, Recovery Plan e riapertura della scuola, il tema della riforma pensioni è solo apparentemente meno “presente” nelle dinamiche della politica ma in realtà sono in corso i primi tavoli tecnici “informali” nei Ministeri per capire cosa poter proporre nei prossimi incontri con i sindacati e in vista della riforma post-Quota 100 da adottare nel 2021. Tra le diverse ipotesi al momento possibili, l’uscita anticipata a 62 anni con penalizzazione sull’assegno resta quella prioritaria per la Ministra Catalfo: stando alle fonti del Messaggero, la proposta dei tecnici del Lavoro è quella di un’uscita con requisiti più basso rispetto ai 38 anni della Quota 100, in modo da non “stravolgere” le richieste pressanti dell’Europa che arriveranno in vista del prossimo Recovery Plan italiano. Come riporta QuiFinanza.it il taglio dell’assegno pensionistico dovrebbe dipendere dagli anni di anticipo rispetto all’età per la pensione di vecchiaia: «intorno al 3% per ogni anno, che porterebbe il taglio massimo al 15% rispetto all’assegno pieno che si matura a 67 anni», riporta il focus del portale esperto di finanza ed economia.



RIFORMA PENSIONI: IL “CASO” DAL MONDO SCUOLA

Restano però anche altre ipotesi sul campo di una riforma pensioni che si pone comunque come necessaria per la scadenza della legge Lega-M5s la quale al 99% non dovrebbe essere prorogata (specie se al Governo rimane il Partito Democratico). Il Centrodestra spinge per una Quota 41 che però l’esecutivo giallorosso vorrebbe adottare ma solo abbassando anche qui il requisito contributivo abbassandolo rispetto a quello previsto per l’attuale pensione anticipata. Il prossimo 8 settembre ci sarà l’incontro principale con parti sociali e Ministra del Lavoro per incardinare il tema pensioni nella Legge di Bilancio, nel frattempo emergono diversi temi paralleli che potranno inserirsi nelle discussioni per la nuova riforma. Su tutti, il “caso” del mondo scuola dove con la Quota 100 e l’Ape sono stati diversi i docenti usciti in anticipo dal lavoro: nel servizio “Consulenza Fiscale” su Orizzonte Scuola un insegnante chiede quando potrà andare in pensione avendo 61 anni e se resta conveniente finché c’è la Quota 100. «Con 61 anni di età e con 37 anni di contributi l’accesso alla pensione più veloce per lei, escludendo opzione donna cui potrebbe accedere fin da subito (troppo penalizzante), è rappresentato proprio dalla quota 100 con pensionamento il 1 settembre 2021», replica l’esperto consulente ribadendo come sia conveniente la legge attuale dato che non prevede penalizzazioni sul calcolo dell’assegno. In alternativa, chiosa Orizzonte Scuola, «attendere o la maturazione del 41 anni e 10 mesi di contributi per accedere alla pensione anticipata o il compimento dei 67 anni per accedere alla pensione di vecchiaia».

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