RIFORMA PENSIONI, LE USCITE NELLA SCUOLA
Al tavolo tra Governo e sindacati sulla riforma pensioni si sta discutendo la possibilità di allargare la platea dei beneficiari dell’Ape social anche a quei lavoratori considerati più a rischio salute per via dei possibili contagi da Covid. Il Sole 24 Ore segnala, tuttavia, che senza attendere tale misura nella scuola potrebbe esserci un’impennata di pensionamenti il prossimo anno in virtù anche di quanto accaduto con la pandemia. Nello specifico si arriva a ipotizzare l’ingresso in quiescenza di circa 50.000 lavoratori tra insegnanti e personale tecnico-amministrativo. “Il momento della verità è tra soli quattro mesi, quando il personale di questo comparto deve fare la domanda di pensionamento secondo le regole legate al calendario della scuola (domande a gennaio, febbraio per i dirigenti scolastici, uscite dal 1° settembre)”.
IL MINISTERO CORRE AI RIPARI
La stima riportata dal quotidiano di Confindustria si basa su quanto pronosticato da esperti del settore e dai sindacati e tiene conto anche del fatto che il 2021 sarà l’ultimo anno di Quota 100, ferma restando la possibilità per chi matura i requisiti l’anno prossimo di poter accedere alla misura anche in un periodo successivo al 31 dicembre. Secondo quanto scrive Il Sole, il ministero dell’Istruzione sarebbe consapevole della situazione e per questo “Lucia Azzolina è pronta a far partire i nuovi concorsi a cattedra per 78mila posti”. Non è comunque da escludere che alla fine, come avvenuto nel settore sanitario, gli ingressi in pensione siano poi inferiori rispetto alle attese.