COTTARELLI: TORNARE A PRIMA DI QUOTA 100

Carlo Cottarelli ha presentato, nell’ambito di Bookcity Milano, il suo libro “Pachidermi e pappagalli. Tutte le bufale sull’economia a cui continuiamo a credere”. A margine della presentazione ha rilasciato delle dichiarazioni raccolte da alcuni cronisti e riportate da alanews.it e che hanno riguardato anche la riforma pensioni. “Quota 100 è una cosa temporanea, che dura tre anni. La cosa fondamentale è capire cosa succede quando finisce Quota 100”, ha detto l’ex commissario alla Spending review. “Io credo che si debba tornare alla situazione precedente. Si dice che questo crea uno scalone e questo è vero. Però non credo che con i nostri conti pubblici possiamo permetterci altri miliardi per posticipare l’età di pensionamento. A tutti piacerebbe andare in pensione il prima possibile, ma così ci rimettono i giovani”. Cottarelli ha anche commentato il fatto che non ci siano state variazioni per l’età pensionabile del 2021 e 2022, ricordando che è comunque un bene vedere la speranza di vita crescere e che ciò comporta però inevitabilmente il fatto che bisogna lavorare più a lungo.



EMENDAMENTI ITALIA VIVA E LEU

Come prevedibile e atteso, Italia Viva ha presentato in commissione Bilancio al Senato un emendamento alla manovra per cancellare la riforma pensioni con Quota 100. Complessivamente, spiega il sito di Repubblica, il partito di Matteo Renzi ha proposto 230 modifiche. Liberi e uguali, sempre in tema previdenziale, ha invece chiesto con i suoi emendamenti, come ricorda rainews.it, “una nona salvaguardia per gli esodati e l’innalzamento del trattamento minimo per accedere alla quattordicesima mensilità”. Ovviamente su questi emendamenti ci sarà un voto della commissione e pertanto potrebbero non essere poi approvati. Senza dimenticare la possibilità, da parte del Governo, di porre la fiducia sul testo originario della manovra. Il voto dell’aula del Senato dovrebbe avvenire dopo il 3 dicembre e si dà quasi per scontata una terza lettura al Senato dopo il voto della Camera, dove con tutta probabilità verranno proposte nuove modifiche al testo, specie se gli emendamenti presentati ora a palazzo Madama dovessero essere bocciati.



L’EMENDAMENTO M5S

C’era attesa per la presentazione degli emendamenti alla manovra e sicuramente, oltre a quelli relativi alla riforma pensioni, desterà attenzione quello presentato da Marco Pellegrini e Patty L’Abbate, senatori del Movimento 5 Stelle, con il quale si propone di dar vita a “un piano straordinario di costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica denominato ‘Casa Mia’, aggiuntivo, rispetto alle politiche di edilizia residenziale pubblica attuate dagli enti territoriali. Per un ammontare complessivo di 80 miliardi in venti anni”. Come spiega Askanews, la particolarità dell’emendamento è che per finanziare tale piano si prevederebbe di trattenere fino a 240 euro l’anno da reddito di lavoro dipendente o autonomo e dalle pensioni. L’aliquota della trattenuta sarebbe progressiva, partendo dall’uno per mille della retribuzione lorda mensile per redditi lordi fino a 10.000 euro annui, arrivando al quattro per mille per redditi lordi oltre i 30.001 euro annui, fino a un massimo annuo di 240 euro.



LA BATAGLIA SULLA MANOVRA

Oggi scadono i termini per la presentazione degli emendamenti alla Legge di bilancio che si trova ancora in commissione al Senato. Ci sarà poi il dibattito e la votazione sugli stessi, che non dovrebbe partire prima di lunedì prossimo. Secondo quanto riporta Il Messaggero, oltre che sulle cosiddette micro-tasse, uno scontro che ci potrebbe essere all’interno della stessa maggioranza di governo riguarda la riforma pensioni. È noto infatti che Italia Viva presenterà un emendamento per chiedere la cancellazione di Quota 100 e che il Movimento 5 Stelle difenderà la misura che tutto sommato sta bene anche al Pd, preoccupato soprattutto che cancellando la norma si possano creare nuovi esodati. I dem vorrebbero però anche andare incontro alle richieste dei sindacati dei pensionati, aumentando la platea dei beneficiari della rivalutazione piena degli assegni. E non è da escludere un intervento riguardante le quattordicesime, anche se in questi caso servono risorse che non è facile reperire in questo frangente, specie se non c’è unanimità nella maggioranza.

LE PROTESTE DELL’ANP-CIA

Anche l’Associazione nazionale pensionati aderente alla Cia è pronta a scendere in piazza per protestare contro le mosse di riforma pensioni del Governo. Come riporta reggionline.com, durante l’assemblea provinciale di Reggio Emilia, l’Anp-Cia ha messo in luce la mancanza, nella manovra predisposta dall’esecutivo di “interventi migliorativi delle pensioni minime. Non si riconosce l’indicizzazione per l’adeguamento del potere d’acquisto delle pensioni al costo della vita. In balia d’incertezza anche il tema quattordicesima. Viene confermata Quota 100, ma si continua a escludere gli agricoltori, dai lavori gravosi e usuranti. Non trova spazio la riduzione della tassazione sulle pensioni, al momento prevista solo per i lavoratori dipendenti. Non si prevede niente, ancora una volta, per i cosiddetti incapienti che la pensione di cittadinanza con i relativi paletti, ha costretto all’emarginazione”. “Insomma, in generale, sembra proprio che il governo si sia dimenticato dei pensionati. Siamo pronti a scendere in piazza”, è stata la conclusione dell’assemblea.

VIGILI DEL FUOCO IN PIAZZA

I Vigili del fuoco si preparano a una manifestazione a Roma per chiedere parità di trattamenti retributivi e pensionistici con gli altri Corpi dello Stato. Stefano Salvato, Segretario regionale del sindacato autonomo Conapo Liguria, evidenzia, stando a quanto riporta liguriaoggi.it, che “i politici si ricordano di noi solo durante le emergenze o ai nostri funerali, per sfruttare la nostra popolarità ma ci dimenticano sistematicamente quando chiediamo di darci la stessa dignità retributiva e pensionistica degli altri corpi e continuano a trattarci come un corpo di serie B. Ora nella legge di bilancio è il momento di dimostrare rispetto ai Vigili del Fuoco”. “Rivolgiamo un appello al Premier Conte, al Ministro dell’Interno Lamorgese e al Ministro dell’Economia Gualtieri, ma anche a tutti i politici di maggioranza e opposizione, perché i vigili del fuoco e la sicurezza sono di tutti e necessitano di impegni concreti e bipartisan”, aggiunge Salvato, ricordando che anche i vigili del fuoco liguri saranno in piazza domani a Roma per manifestare.

PROMESSO EMENDAMENTO PER GLI ESODATI

Il Comitato 6.000 esodati esclusi sembra soddisfatto della giornata in cui ha manifestato a fianco dei sindacati dei pensionati a Roma. Gabriella Stojan, sulla pagina Facebook del Comitato, scrive infatti che “anche se con una presenza ridotta siamo riusciti, prima e dopo la manifestazione, ad incontrare alcuni parlamentari della maggioranza governativa, con i quali siamo in contatto da mesi, che ci hanno confermato ed assicurato la presentazione al Senato di un emendamento alla Legge di Bilancio in esame in Parlamento. Emendamento che affronterà il problema dei 6.000 Esodati Esclusi del quale abbiamo potuto prendere riservata visione. Ovviamente non abbiamo certezze che l’emendamento supererà l’esame delle Commissioni e dell’Aula ed in quale versione. La circostanza ci è stata confermata da Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil”. Sempre da Roma arriva anche la richiesta di Gigi Bonfati, Segretario generale della Fnp-Cisl: “Chiediamo la rivalutazione delle pensioni, una ridiscussione sul carico fiscale delle pensioni. Siamo l’unico Paese dove pensioni di 2000 euro lorde pagano il 20 per cento di tasse”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ROSSINI

Le rivendicazioni dei pensionati, scesi in piazza sabato contro le mosse di riforma pensioni del Governo, sembrano trovare appoggio traversale. Il Presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, parla infatti di richieste “condivisibili. “In particolare è urgente l’introduzione di un sistema di rivalutazione equo che permetta di mantenere invariato il potere di acquisto delle pensioni ed è altrettanto urgente una legge nazionale sulla non autosufficienza a favore degli anziani e delle famiglie impegnate nella loro cura”, ha detto Rossini stando a quanto riporta l’agenzia Sir. Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, evidenzia che per il Governo sembra non esistere “un problema pensionati e la partita rivalutazioni è stata chiusa con la mancia insultante di 6 centesimi di aumenti. Gli alleati della maggioranza litigano su tutto, ma sulle  pensioni sono tutti tacitamente d’accordo: il problema non si pone”.

LA RICHIESTA DI PATTA

“Lottiamo per il Diritto alla pensione per tutte/i con 40 anni di contributi indipendentemente dall’età; pensione di vecchiaia a 62 anni per tutti con l’introduzione  di annualità di vantaggio per le donne in relazione al lavoro di cura svolto nel corso della vita, pensione di garanzia  per i giovani”, aggiunge Patta, stando a quanto riportato da agenpress.it, ricordando che “se si vuole i soldi ci sono! Basta volerli prendere Introducendo una patrimoniale sulle grandi ricchezze e un  deciso aumento della progressività delle imposte, il taglio di privilegi fiscali, delle  spese militari e per grandi opere inutili e dannose”.