DOPO LE LINEE GUIDA SULLA MATEMATICA CAMBIANO I PROGRAMMI A SCUOLA PER STORIA E LETTERATURA: L’ANNUNCIO DEL MINISTRO VALDITARA
Lo aveva annunciato già in sede di insediamento al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ora il progetto di modifiche sostanziali ai programmi della scuola elementare e media è pronto a prendere forma ufficiale: lo ha annunciato il Ministro Giuseppe Valditara introducendo le Nuove Indicazioni Nazionali per il primo ciclo scolastico, dai 3 ai 14 anni, ma spiegando che commissioni ad hoc sono già convocate per dirimere simili novità anche per le scuole superiori. Da maggiori attenzioni alla letteratura e alla storia, fino a più presenza di musica e arte, senza disdegnare lo studio a memoria e cancellando l’esperimento della “geo-storia”: in tutto questo ruba la scena (e i titoli dei quotidiani) la possibilità di iniziare lo studio del latino già dalle scuole medie, ma in generale le novità sui programmi hanno ben svariate potenzialità non riducibili (solo) al tema della lingua latina.
Il provvedimento sui nuovi programmi scolastici è stato presentato lo scorso 14 gennaio 2024 in CdM dal Ministro MIM in quota Lega, prevedendo per il 2026-2027 il “lancio” effettivo della nuova riorganizzazione generale della scuola: «più tradizione per guardare al futuro», lo slogan scelto dal Governo per indicare i nuovi programmi al via dal prossimo ciclo di studi. Ampie anticipazioni sono state presentate dallo stesso Valditara oggi al “Giornale”, al termine di un lungo progetto messo a terra dal Ministero di Viale Trastevere dopo più di 100 consultazioni e consulenze da professori ed esperti in materia. La Commissione sui programmi è partita dall’assunto che i giovanissimi debbano (ri)trovare il gusto della lettura e della scrittura: «Sarà dato più spazio alla letteratura, anche dell’infanzia, e alla grammatica». Il Ministro conferma la possibilità di inserire lo studio del latino già dalla seconda media, così come lo studio di poesie e prosa in letteratura potranno fare “capolino” già dai primi anni della Scuola Primaria: serve tornare alla semplicità di “immediatezza” tanto nella scrittura quanto nella lettura.
VALDITARA: “NON SARÀ UNA SCUOLA SOVRANISTA, MA BASTA IDEOLOGIE”. LE ALTRE NOVITÀ SUI PROGRAMMI
Secondo il Ministro dell’istruzione Valditara, sempre a colloquio con “Il Giornale”, sottolinea come occorra fa coltivare la fantasia e lo stupore nei ragazzi, grazie all’utilizzo approfondito della letteratura: lo studio a memoria, se funzionale, può tornare ad essere utile ma non deve essere un mero esercizio “stilistico”. Occorre favorire l’intelligenza e l’apprendimento della realtà in maniera multiforme: anche per questo nei nuovi programmi scolastici, lo studio della storia torna centrale, abolendo la “geo-storia”. Per il titolare del MIM, serve recuperare una vera narrazione della storia d’Italia e del mondo, «senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente».
Alle elementari, spiega ancora Valditara, si avrà lo studio nei primi anni del grande patrimonio artistico-storico, per poi concentrarsi verso la fine della Primaria sui popoli antichi del territorio italiano, con particolare focus su Greci, Romani e civiltà pre-Cristianesimo. Il tema dell’eredità e della continuità restano centrali nella cultura di un Paese e da qui occorre ripartire secondo il governo: andare alle radici in profondità, comprendendo e imparando, per questo l’uso del latino può tornare ad essere utilizzato (sempre in maniera funzionale e non “mnemonico”). Tutte le novità entreranno in vigore dall’anno 2026-2026, certifica Valditara smentendo la “narrazione” di una nuova scuola “sovranista” voluta dal Centrodestra: l’obiettivo è riportare al centro una scuola «seria», che guarda al futuro e che sia attenta «all’educazione critica dei nostri ragazzi».