Caos sulla riforma del reclutamento docenti 2022, che attualmente è ferma in Senato, a disposizione dei Parlamentari per l’attuazione di possibili modifiche. Da parte dei sindacati c’è stato uno sciopero contro la stessa riforma ma i problemi non finiscono qui per Bianchi. Si è infatti dimesso il consigliere giuridico, Mario Ricciardi, lasciando dunque scoperto un ruolo chiave in un momento particolarmente delicato per la riforma e in generale per il settore.
Mario Ricciardi, consulente per i rapporti con i sindacati e per la gestione del contratto, ha rassegnato le sue dimissioni perché non si trovava d’accordo con la riforma presentata dal Ministro dell’Istruzione in Consiglio dei Ministri con il consenso dell’Esecutivo. Ricciardi, come si legge sul Corriere della Sera, è presidente dell’Aran ed è stato a lungo collaboratore del Miur. Insegna inoltre Relazioni Industriali a Bologna. Il consigliere ha lasciato il suo incarico al fianco del ministro Bianchi proprio il giorno dopo l’approvazione della bozza di riforma da parte del Consiglio dei Ministri.
Riforma reclutamento: due i nodi e le dimissioni di Mario Ricciardi
Il lavoro sulla riforma reclutamento docenti 2022 è stato gestito dal capo di gabinetto di Bianchi, Luigi Fiorentino. La bozza è stata poi approvata dalla task force di Palazzo Chigi guidata da Giavazzi e Leonardi. L’approvazione non corrispondeva però all’indirizzo che aveva presentato lo stesso Mario Ricciardi ad inizio anno ai sindacati. Come ha spiegato lo stesso consigliere, i punti di scontro sono principalmente due: formazione e carriera.
Il consigliere, nel dettaglio, ha spiegato che la formazione e la carriera sono materie che vanno regolate attraverso una legge e in parte rientrano nella materia contrattuale. Secondo Ricciardi, le regole presentate dal decreto non sono le stesse su cui lui aveva lavorato nei mesi scorsi e per questo motivo ha scelto di rassegnare le proprie dimissioni. Bianchi, dal canto suo, ha difeso il lavoro del capo di gabinetto Fiorentino e quanto scritto nella bozza approvata.