In Consiglio dei Ministri quest’oggi il Governo del Premier Mario Draghi si confronterà in merito alla riforma del reddito di cittadinanza. Le novità riguarderebbero circa un terzo dei percettori, ovvero quelli occupabili. Gli altri per età o per motivi di salute non lo sono. L’obiettivo è dunque quello di mettere in atto delle modifiche che possano favorire il ricollocamento di circa 3 milioni di lavoratori, tra cui ci sono anche quelli per livello di istruzione non riescono a trovare un impiego. In tal senso potrebbero essere previsti per le aziende che assumono i percettori degli sgravi fiscali più rilevanti.



Per mettere a freno i “furbetti”, inoltre, il Governo sta valutando l’introduzione di un meccanismo di décalage dell’assegno che scatterebbe nel caso di rifiuto dalla seconda offerta di lavoro. I controlli, inoltre, saranno più rigidi: sia quelli preventivi sia quelli nei confronti di coloro che già lo percepiscono. In tanti, infatti, lo fanno senza averne diritto. Ciò sarà possibile anche grazie all’incrocio delle informazioni contenute nelle varie banche dati. (Agg. di Chiara Ferrara)



RIFORMA REDDITO CITTADINANZA: NON SI SCENDE SOTTO I 500 EURO

La riforma del reddito di cittadinanza prevede una serie di modifiche per rivedere la misura introdotta dal governo Conte I formato da Movimento 5 stelle e Lega. Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Mario Draghi dopo l’ultimo Consiglio dei ministri che ha varato il Decreto Fisco. L’attuale sistema in funzione per il reddito di cittadinanza ha infatti funzionato a metà: solo sostegno economico e praticamente zero lavoro. Il governo sta quindi mettendo in atto un piano per correggere lo strumento attraverso l’istituzione di un’apposita commissione di esperti. Le modifiche saranno introdotte nella legge di Bilancio e si focalizzano su due punti: le politiche attive del lavoro e il sostegno alle famiglie numerose.



Per quanto riguarda il sussidio, i Cinque Stelle fanno muro e non intendono scendere dalla soglia di 500 euro. Si profila quindi uno scontro politico con le forze politiche contrarie e una mediazione da parte di Draghi che in passato si è detto favorevole al reddito, ma a patto di rivederlo. Oltre ai fondi da stanziare e alla trattativa di governo, sarà rivista la questione territoriale: al momento è più avvantaggiato chi vive al sud rispetto a chi abita al nord per via di costi della vita differenti, perciò si pensa a modulare il reddito.

RIFORMA REDDITO DI CITTADINANZA: CENTRI PER L’IMPIEGO, FAMIGLIE NUMEROSE E TRUFFE

Dal punto di vista del lavoro, l’obiettivo del ministro Andrea Orlando con la riforma del reddito di cittadinanza è potenziare i centri per l’impiego, mentre quello del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, è trasformarlo in ‘lavoro di cittadinanza’. Un altro punto è migliorare l’accesso al sussidio per le famiglie numerose e inoltre si pensa, per quelle con minori a carico, di evitare la sospensione di tre mesi nel caso in cui si percepisca il reddito da 18 mesi.

Un altro punto della riforma del reddito di cittadinanza è legato alle truffe, che in questi anni si sono verificate spesso. Secondo un’analisi del Corriere della Sera, i furbi del reddito di cittadinanza avrebbero sottratto allo Stato circa 15 miliardi di euro in due anni. L’obiettivo della riforma è potenziare il sistema dei controlli.