Le novità sull’ultima riforma riscossione 2024 sono arrivate dopo l’approvazione ufficiale da parte del Consiglio dei Ministri del 22 luglio 2024. La novità riguarda il divieto di poter rivolgersi ad aziende private per riscuotere i debiti che l’Ade non riesce a recuperare.

Il divieto vale anche per la possibile cartolarizzazione delle cifre discaricate. Con il termine “cartolarizzazione” si fa riferimento alla cessione dei debiti a soggetti di terze parte in cambio di un corrispettivo economico.



Riforma riscossione 2024: gli obiettivi prefissati

L’obiettivo dell’ultima riforma della riscossione è quello di istituire un sistema maggiormente efficace nella tutela delle garanzie nei confronti dei contribuenti italiani, agendo soprattutto su tre elementi: dilazione di pagamento, discarico dei ruoli e notifica delle cartelle.



La misura chiave di questa riforma resta il discarico automatico delle cartelle che non sono state riscosse nell’arco dei cinque anni (a partire dall’1° gennaio 2025). Questo significa che: se entro questi 5 anni i tentativi di riscossione sono falliti l’Agenzia delle Entrate di Riscossione restituirà la cartella all’ente creditore.

Quello che cambia ora è l’opzione alternativa: l’ente creditore non potrà riscuotere i debiti autonomamente né tanto meno affidarsi ad agenti privati o ancora optare per la cartolarizzazione dei discarichi non riscossi o agendo con atti esecutivi (pignoramenti).



In parole più semplici la nuova riforma di riscossione prevede che trascorsi i cinque anni si verifica il cosiddetto discarico automatico. A decorrere dal 2025 lo scarto di queste cartelle esonera dalla responsabilità di recuperare il credito da parte dell’AdEr.

Non si tratta di uno stralcio dato che l’ente creditore se dimostra che il debitore entra in possesso di un nuovo patrimonio o dei redditi potrà ri-affidare la pratica all’Agenzia delle Entrate di Riscossione.

Possibile retroattività

Attualmente sembra che non sia esclusa la possibilità di attuare la retroattività della misura. In tal senso interverrà una Commissione ad HOC finalizzata ad individuare le probabili soluzioni legislativi per i discarichi affidati all’AdEr nel periodo compreso tra il 2000 e il 2024.

L’altro punto chiave della riforma è la possibilità di rateizzare le somme a ruolo. Attualmente tale possibilità è permessa fino a 72 rate, ma negli anni si avrà una aumento graduale:

  • Fino a 84 nel 2025 e 2026,
  • Aumentano a 96 nel 2027 e 2028,
  • Si arriva a 108 nel 2029 e 2030,
  • Fino a quando l’allungamento si stabilizzerà sulle 120 dal 2031.

Tale norma è valida soltanto per i debiti entro 120 mila euro. Oltre tale cifra va fatta richiesta di una istanza documentata.