Dopo i preoccupanti risultati del Rapporto OCSE-Pisa 2022, si pensa ad una svolta educativa in Italia e non solo. In Francia, il Ministro dell’Istruzione Gabriel Attal ha annunciato una serie di riforme radicali in risposta al report che ha mostrato una situazione tutt’altro che positiva. I dati hanno infatti mostrato un calo significativo nelle prestazioni degli studenti francesi in matematica, comprensione del testo (lettura) e scienze. Il declino è stato il più netto da quando l’OCSE ha iniziato a raccogliere dati, più di vent’anni fa. In particolare molto male le prestazioni in matematica con i risultati che sono diminuiti di 21 punti dal 2018.



Attal ha proposto una serie di riforme: tra queste di rendere l’esame di terza media più rigoroso in modo da rendere gli studenti più preparati per l’accesso al liceo. Al momento, invece, il 10% degli studenti non supera l’esame ma può comunque iscriversi al liceo. Un altro cambiamento importante riguarda la strutturazione delle classi alla scuola media: qui, secondo Orizzonte Scuola, gli studenti verranno divisi in tre gruppi basati sulle loro prestazioni scolastiche. L’approccio ha come scopo quello di creare di ambienti di apprendimento personalizzati in modo che gli insegnanti possano concentrarsi meglio sui bisogni individuali degli studenti.



Riforma scuola: in Italia Valditara studia la soluzione

Quando la riforma in Francia entrerà in vigore, le classi di prima media saranno divise in tre livelli in cui verranno smistati gli studenti in base alle loro competenze in francese e matematica, ottenute alle elementari. Per gli studenti più in difficoltà potrebbe essere temporaneamente modificato il piano di studi per far seguire loro più ore di matematica e francese a discapito delle altre materie. Per determinare in qualche classe inserire un alunno verrà condotto un “test di posizionamento” all’inizio dell’anno scolastico. Sarà possibile muoversi all’interno delle classi al miglioramento delle competenze.



La creazione di diverse classi per livelli esiste già in Danimarca. Anche in Italia il miglioramento della qualità dell’apprendimento è tra le priorità del ministro Valditara, che fin dall’inizio del suo mandato ha cercato di trovare soluzioni, parlandone anche con lo stesso Attal. “Si è creata una buona intesa su queste problematiche. Ho suggerito la strada che abbiamo deciso di seguire in Italia. Non avremo classi differenti come in Francia ma un modello basato sull’insegnamento personalizzato che serve non solo a recuperare le conoscenze per chi ha carenze ma anche a potenziare le competenze. Saranno lezioni effettuate in orario extracurricolare attraverso un percorso costruito dai tutor insieme con gli insegnanti della classe” ha spiegato Valditara, come riporta La Stampa. Il ministro ha annunciato poi misure “che evitino il riprodursi di storture nel sistema”.