igassIl rigassificatore di Piombino non è tenuto al controllo ambientale. Lo ha deciso il governo, esentandolo dall’applicazione delle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale. Il motivo? Scongiurare «eventuali ritardi o ostacoli suscettibili di impedirne una tempestiva attuazione». Questo sarebbe contrario non solo all’interesse dei cittadini italiani, ma finirebbe «per mettere a repentaglio la sicurezza energetica del Paese». Questa è la spiegazione fornita dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alla Commissione europea con una lettera pubblicata sul sito del commissario straordinario per il rigassificatore, Eugenio Giani.



Nel documento Cingolani precisa che dalle interlocuzioni tra Snam e Giani è emerso che la nave Fsru resterà presso la banchina del porto di Piombino e sarà autorizzata non oltre tre anni, ma «sarà individuato un sito per la successiva ubicazione offshore della nave stessa». La questione però è delicata. Dalla primavera 2023 al porto di Piombino attraccherà Golar Tundra, nave che trasformerà il gas naturale liquefatto (GNL) dallo stato liquido a quello gassoso. Ciò rientra nel progetto del governo di sostituire il gas russo da cui l’Italia è dipendente. Ma sono tante le perplessità per quanto riguarda sicurezza e impatto ambientale.



RIGASSIFICATORE A PIOMBINO: TIMORI SU IMPATTO AMBIENTALE

Il sindaco di Piombino ai microfoni di Today nei giorni scorsi ha espresso le sue preoccupazioni anche per via della presenza di impianti di allevamento in mare poco fuori dal porto, inoltre l’acqua pompata viene rigettata in mare ad una temperatura di 7 gradi inferiore rispetto a quella di prelievo, addizionata col cloro, che serve al rigassificatore per pulire tubi e la parte strutturale. Non a caso l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) chiede un «monitoraggio delle acque superficiali» per il rilascio in mare di cloro e maggiori «informazioni sulle emissioni di polveri», mentre i Vigili del fuoco di Livorno ritengono necessari «studi sulla valutazione dei rischi di impatto nel porto» tra metaniere, rigassificatore e traghetti e chiede a Snam quali misure intenda adottare «al fine di prevenire e mitigare il rischio di collisione». Invece il Comune di Piombino chiede a Snam di rettificare la tempistica della concessione altrimenti esprimerà parere negativo. Il Comune ha inoltre chiesto «integrazioni documentali sulla valutazione di impatto sanitario», sul rischio «incidenti rilevanti» e sugli «impatti chimici e termici».

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