Rigoletto al Circo Massimo, diretta primo film opera su Rai 3: commento live

Su Rai 3 questa sera è andato in onda, in prima visione assoluta, “Rigoletto al Circo Massimo“. Il Duca si apparta con Maddalena e Gilda rimane affranta. Rigoletto organizza la sua vendetta, ordinando alla figlia di tornare a casa e partire immediatamente alla volta di Verona, travestita da uomo per la sua incolumità. Ritorna Sparafucile e vengono definiti gli ultimi dettagli. Qualcosa però va, ben presto, storto. Gilda, già in abiti maschili, in preda ancora a un’attrazione irrefrenabile, torna presso la locanda e ascolta il drammatico dialogo che vi si svolge: Maddalena, invaghitasi del Duca, supplica il fratello affinché lo risparmi e uccida al suo posto Rigoletto non appena giungerà con il denaro. Sparafucile non ne vuole sapere, ma alla fine accetta un compromesso: aspetterà fino a mezzanotte e, se arriverà, ucciderà il primo uomo che entrerà nell’osteria: “Se pria che abbia il mezzo la notte toccato”. Gilda decide immediatamente di sacrificarsi per il Duca: fingendosi un mendicante, bussa alla porta della locanda e viene pugnalata a sangue freddo dal sicario. A mezzanotte, come da patti, Rigoletto ritorna alla locanda e Sparafucile gli consegna il corpo in un sacco. Il buffone, illudendosi con grande soddisfazione di aver portato a compimento la sua vendetta, si appresta a sbarazzarsi del cadavere quando, in lontananza, ode la voce del Duca, intento a canticchiare “La donna è mobile”. Un gelo soprassale il protagonista che ora si chiede di chi sia il corpo nel sacco, e quando lo apre scopre con orrore Gilda in fin di vita. La ragazza, pronta a salire in cielo in un angelico abito bianco, gli chiede perdono e muore tra le sue braccia: “V’ho ingannato…Lassù in cielo”. Rigoletto, disperato, si rende conto che la maledizione del Conte di Monterone si è avverata: “Ah, la maledizione!” (agg. di F.D. Zaza).



L’ingaggio di Sparafucile, vendetta sia

Il “Rigoletto al Circo Massimo” di Damiano Michieletti va ora in onda su Rai Tre. Appena rimasti soli, Gilda confida al padre come già conoscesse quel giovane di cui ignorava la vera identità: “Tutte le feste al tempio”. Rigoletto affranto prova a consolarla “Piangi, fanciulla”. Nel frattempo arriva il Conte di Monterone, che sta per essere condotto in carcere. Il vecchio nobile si ferma e osserva il Duca ritratto in un quadro, constatando amaramente che la sua maledizione è stata vana. Udite le sue parole, Rigoletto replica che la vendetta arriverà invece per opera sua: “No vecchio t’inganni…sì, vendetta”. Il buffone ha già deciso di rivolgersi al sicario Sparafucile per chiedergli di uccidere il Duca. Si chiude così il secondo atto del film-opera. A inizio terzo atto, Rigoletto decide di rompere definitivamente l’innamoramento che la figlia ancora, nonostante tutto, prova nei confronti del Duca per una sorta di sindrome di Stoccolma. La conduce così alla locanda di Sparafucile, sulle rive del fiume Mincio, dove si trova il Duca in incognito, adescato dalla sorella del sicario, Maddalena. Gilda è sconsolata mentre sulle note de “La donna è mobile” l’amato dichiara la propria irrisione verso le donne e gli uomini che s’innamorano. Arriva quindi il corteggiamento, vero e proprio, a Maddalena sulle note di “Bella figlia dell’amore” (agg. di F.D. Zaza).



La disperazione di Rigoletto

E’ iniziato il secondo atto di “Rigoletto al Circo Massimo“, il film-opera di Damiano Michieletto, andato in scena nel luglio 2020 a Roma. Il Duca (Ivan Ayon RIvas) viene a sapere del rapimento della sua amata Gilda e si dispera giurando vendetta: “Ella mi fu rapita”. Tuttavia, i suoi sentimenti cambiano quando i cortigiani lo informano di aver rapito l’amante di Rigoletto: capisce che in realtà la sorte lo ha favorito. In questa fase emerge tutto il talento del tenore peruviano. Rigoletto piomba dunque a Palazzo e, fingendo indifferenza, cerca la figlia, deriso dal crocchio di cortigiani. Quando capisce che Gilda si trova nella camera del Duca, sfoga la sua ira imprecando contro i nobili, che apprendono con sorpresa che la giovane rapita è in realtà sua figlia, impedendogli comunque di raggiungerla. Il buffone impreca: “Cortigiani, vil razza dannata”. Nel frattempo scorrono le immagini che rappresentano il flashback interno di Rigoletto, il quale rivede la figlia bambina giocare in spiaggia, chiedendo ai nobili pietà. Gilda esce e fa sapere al padre di essere stata disonorata (agg. di F.D. Zaza).



Il rapimento di Gilda

Il film-opera di Damiano Michieletto “Rigoletto al Circo Massimo” è trasmesso questa sera da Rai 3. Rigoletto ritorna a casa e riabbraccia Gilda, la quale non sa nulla del lavoro di buffone di corte del padre. Preoccupato dalle minacce ricevute, raccomanda alla domestica Giovanna di vegliare su di lei: “Veglia, o donna, questo fiore”. Il Duca si è però già introdotto nella casa e osserva di nascosto la scena. Andatosene Rigoletto, egli avvicina la giovane e fingendosi un povero studente di nome Gualtier Maldè, si dichiara innamorato: “È il sol dell’anima”. Dopo la sua fuga, data la presenza di qualcuno nei pressi della casa, Gilda rimane in scena sola e, circondata dalla giostra in azione, esprime il suo amore per il giovane appena conosciuto: “Gualtier Maldé…Caro nome…”. Arriva il rapimento: i cortigiani, credendo Gilda l’amante del buffone, mettono in atto un piano per raggirare Rigoletto, il quale, colto da un presentimento, è tornato sui suoi passi: gli fanno credere con un inganno di voler rapire la contessa di Ceprano. Sollevato dai propri timori, Rigoletto accetta di unirsi all’impresa. Con la scusa di fargli indossare come tutti una maschera, la vista, già scarsa per il buio notturno, e l’udito gli vengono impediti con una benda, mentre i cortigiani rapiscono Gilda: “Zitti, zitti moviamo a vendetta”. Solo quando tutti sono fuggiti, egli capisce la verità e ripensa alla maledizione ricevuta: “Ah, la maledizione”. Si conclude così il primo atto (agg. di F.D. Zaza).

La maledizione del Conte di Monterone

Il “Rigoletto al Circo Massimo” è un film di Damiano Michieletti che ripropone la celebre opera di Verdi, 169 anni dopo, in chiave moderna. Il primo atto prosegue e sulla scena irompe il Conte di Monterone, vecchio nemico del Duca, a dir poco furente dopo aver scoperto che il rivale ha sedotto la figlia. Rigoletto lo irride e Monterone maledice lui e il Duca, che ordina di arrestarlo, mentre Rigoletto, spaventato dalle sue parole, fugge. Profondamente turbato dalla maledizione di Monterone, definito “Quel vecchio maledivami”, mentre è sulla strada di casa il buffone di corte viene avvicinato da Sparafucile, un sicario che gli offre i suoi servigi. Rigoletto lo allontana, paragonandosi poi in qualche modo a lui “Pari siamo: io la lingua, egli ha il pugnale”, meditando sulla sua vita infelice e cercando di distogliere la mente dal pensiero ricorrente della maledizione. L’interpretazione di Rigoletto è affidata a Roberto Frontali, uno dei baritoni migliori dello Stivale (agg. di F.D. Zaza).

L’ingresso sensazionale di Ivan Ayon Rivas

Va ora in onda su Rai 3, l’attesissimo film “Rigoletto al Circo Massimo“. Dopo un rapido excursus nel backstage ecco il primo atto. Il Duca in abiti moderni è un Elvis dei giorni nostri. Ivan Ayon Rivas, uno tra i più importanti tenori del Perù, trasmette energia con un ingresso sensazionale nei panni del Duca, il quale confida al suo fido Borsa di aver messo gli occhi su una giovane fanciulla (Gilda) e di voler portare a compimento la sua conquista. Borsa gli fa notare le beltà delle dame presenti, e il Duca, dopo aver rivendicato il suo spirito libertino con le parole “Questa o quella per me pari sono”, corteggia la Contessa di Ceprano provocando la rabbia del marito, che viene schernito dal buffone di corte, Rigoletto. In scena vi sono automobili, autobus e una grande giostra. Nel frattempo, di lato, Marullo racconta agli altri cortigiani che Rigoletto avrebbe un’amante: a vendetta è servita. La donna viene rapita, ma la giovane che Rigoletto tiene ben nascosta in casa non è altri che la figlia, Gilda (agg. di F.D. Zaza).

La nuova regia di Damiano Michieletto

E’ iniziato su Rai 3 “Rigoletto al Circo Massimo“. Opera andata in scena nel luglio del 2020, a 169 anni dal debutto veneziano del 1851,è considerata da molti la più rivoluzionaria e cara al suo autore Giuseppe Verdi. Quello dello scorso anno, inoltre conserva un valore attuale essendo stato il primo spettacolo dal vivo messo in scena in Italia dopo i lunghi mesi di chiusura legati alla pandemia. La maestosa cornice del Circo Massimo ha accolto una nuova regia, imponente e spettacolare, firmata da Damiano Michieletto che si è dovuto confrontare anche con le limitazioni imposte dal virus, prima fra tutte la necessità di rispettare il distanziamento sul palcoscenico. Il film “Rigoletto al Circo Massimo”, con la regia dello stesso Michieletto, offre un percorso dell’opera in chiave filmica attingendo a tutto il materiale video dello spettacolo, in cui l’azione in diretta su un palcoscenico di 1500 mq dialogava con un maxischermo su cui venivano proiettate le riprese di alcune steadycam presenti sul palco, anch’esse parte della scena (agg. di F.D. Zaza).

La Mantova del XVI secolo

Questa sera, giovedì 30 dicembre 2021, alle ore 21.20 in prima visione su Rai 3 va in onda Rigoletto al Circo Massimo. Stiamo parlando del film opera di Damiano Michieletto che vanta un cast di eccellenze. Impossibile non citare del cast Rosa Feola, Riccardo Zanellato, Gabriele Sagona, Roberto Frontali,
Ivan Ayon Rivas e Martina Belli. Ricordiamo che il Rigoletto è un melodramma diviso in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave e tratto dalla storia scritta da Victor Hugo, Il re si diverte.

Questa è ambientata a Mantova, siamo nel XVI secolo e conosciamo subito il protagonista, Rigoletto, che è un buffone di corte, padre di Gilda, figlia che cerca di tenere segreta ai cortigiani per evitare che questi si vendichino di lui, usandola. Tutto questo astio nasce dalle numerose beffe che Rigoletto si fa degli altri. Fatto sta che Gilda però si innamora del Duca di Mantova, uomo frivolo e incostante nei sentimenti. Quest’ultimo le fa una corte furtiva e serrata alla quale poi Gilda cede. Sarà l’inizio della rovina di Rigoletto e della ragazza: i cortigiani del duca, pronti a vendicarsi di Rigoletto, rapiranno Gilda, credendola non sua figlia ma la sua amante. Rigoletto giura vendetta e per questo chiede l’aiuto di un sicario, Sparafucile. Quando questi sta per uccidere il duca, per salvarlo, Gilda si sostituisce a lui e cade pugnalata in sua vece.

Rigoletto al Circo Massimo: una serata dedicata all’opera

Rai 3 dedica la serata di giovedì 30 dicembre a “Rigoletto”, capolavoro di Giuseppe Verdi. Alle 21.20 andrà in onda il  film opera di Damiano Michieletto “Rigoletto al Circo Massimo, il primo spettacolo dal vivo messo in scena nel luglio del 2020, in Italia, dopo i lunghi mesi di chiusura legati alla pandemia. Le prove sono iniziate il 16 giugno 2020, il giorno della riapertura dei teatri dopo il primo lockdown, e sono andate avanti fino al debutto fissato per il mese successivo. Il regista si è dovuto confrontare con le limitazioni imposte dal virus, prima fra tutte la necessità di rispettare il distanziamento sul palcoscenico. Il film “Rigoletto al Circo Massimo” attinge a tutto il materiale video dello spettacolo, in cui l’azione in diretta su un palcoscenico di 1500 mq dialogava con un maxischermo su cui venivano proiettate le riprese di alcune steadycam presenti sul palco. Tra gli interpreti ci sono Roberto Frontali, Rosa Feola e Riccardo Zanellato. Il film, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, conta sull’orchestra e il coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Daniele Gatto.

Rigoletto al Circo Massimo: le scelte del regista Damiano Michieletto

Abbiamo iniziato le prove il 16 giugno 2020, il giorno della riapertura dei teatri dopo il lockdown. Il debutto era fissato per il mese successivo. Una sfida che ha coinvolto ed esaltato le energie di tutto il mio team di lavoro e delle nuove persone che ho avuto la fortuna di incontrare”, ha scritto il Damiano Michieletto nelle note di regia. Sul maxischermo appaiono anche filmati girati durante il periodo di prove a Cinecittà. Pochissimi gli oggetti in scena, per dare spazio al dramma di Rigoletto: una giostra a catene e sei automobili. Gli abiti sono moderni, le atmosfere da noir. Dopo il film “Rigoletto al Circo Massimo”, andrà in onda “Rigoletto 2020. Nascita di uno spettacolo”, documentario di Enrico Parenti che racconta la genesi e le difficoltà incontrate per realizzare l’opera. quest’anno Michieletto ha realizzato anche un altro opera-movie: “Gianni Schicchi” presentato anche al Torino Film Festival e andare in onda il 27 dicembre alle 23.30.