Pierfrancesco Muriana, ex capo della squadra Mobile di Pescara, lo scorso mercoledì mattina avrebbe tentato il suicidio, esattamente nel giorno in cui era atteso a Pescata per essere ascoltato in merito all’indagine per calunnia a suo carico, relativa alla vicenda scaturita dalle indagini sul disastro dell’hotel Rigopiano. Nelle passate ore è emersa una ulteriore indiscrezione trapelata da Ansa Abruzzo che riferisce le parole di Muriana agli inquirenti. Secondo quanto emerso questa mattina dagli ambienti della procura di Chieti, Muriana sarebbe stato interrogato in ospedale, presso il reparto di psichiatria del policlinico Santissima Annunziata di Chieti dove è attualmente ricoverato e avrebbe spiegato, in maniera lucida, di non essere stato indotto da nessuno a compiere il tentato quanto drammatico gesto. L’uomo sarebbe stato sentito lo scorso mercoledì per circa un paio di ore e secondo le indiscrezioni avrebbe spiegato in maniera chiara i motivi del gesto raccontando esattamente cosa gli sarebbe passato per la testa la mattina in cui sarebbe dovuto essere interrogato nell’ambito dell’inchiesta bis sulla tragedia di Rigopiano del 18 gennaio 2017, quando una valanga di 40 mila tonnellate spazzò via l’hotel del posto seppellendo vive 29 persone.
RIGOPIANO, MURIANA RISPONDE AGLI INQUIRENTI DOPO TENTATO SUICIDIO
Lo scorso mercoledì mattina Pierfrancesco Muriana fu rinvenuto privo di sensi nel parcheggio dello Stadio di Francavilla al Mare. Secondo quanto emerso, l’ex capo della Mobile di Pescara avrebbe chiuso il tubo di scappamento della Yaris, auto di proprietà del padre, e respirato il monossido di carbonio al fine di farla finita. Dopo essere stato soccorso ed interrogato dagli inquirenti, l’uomo avrebbe spiegato i motivi e la dinamica del gesto che si sarebbe potuto trasformare in tragedia. Sebbene dagli ambienti della Procura siano emerse le sue parole con le quali nega di essere stato spinto al suicidio, scrive l’Ansa: “rimane ancora in piedi l’ipotesi di istigazione al suicidio per la quale è stato aperto un fascicolo ora nella Procura teatina”. Adesso, dunque, ci sarà uno scambio di dati tra le procure di Chieti e Pescara e saranno analizzati con attenzione i dati tecnici, operazioni queste che richiederanno inevitabilmente del tempo. Proprio Muriana, in un vecchio servizio de Le Iene aveva dichiarato: “C’è stata una manovra di depistaggio che è proprio il tema dell’inchiesta bis sull’occultamento di questa telefonata”. Il riferimento sembrerebbe essere esattamente alla telefonata fatta in prefettura il giorno della tragedia di Rigopiano dal cameriere dell’hotel Gabriele D’Angelo.